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"Roma brucerà a prescindere dal voto" Le catastrofiche previsioni dell'Europa per il post elezioni
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- Categoria: Economia e mercati
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20 Feb 2013
- Ultima modifica il Mercoledì, 20 Febbraio 2013 10:08
- Pubblicato Mercoledì, 20 Febbraio 2013 10:28
- Scritto da Maurizio Pertegato
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Roma - Il titolo è di quelli che fanno rabbrividire: "Roma brucerà, a prescindere dal risultato elettorale". Si tratta dell' "insight" (letteralmente, intuizione) pubblicato oggi, 20 febbraio, dalla nota agenzia Reuters sulla situazione italiana, in cui si legge che " è probabile che il lungo declino economico dell'Italia continuerà perché il prossimo governo non sarà sufficientemente forte per portare avanti le dure riforme necessarie per rendere di nuovo competitiva la sua economia".
La Reuters riporta la “disperazione” di banchieri, diplomatici e industriali a Roma e a Milano: sono in molti tra loro a non darsi pace per come gli elettori italiani stiano reindirizzando le loro preferenze verso “nuovi arrivati anti-establishment” (vale a dire Grillo e il Movimento 5 Stelle). Una tendenza che – scrive sempre la Reuters – “rende più probabile che nessun blocco abbia la forza politica per contrastare la profonda crisi economica dell’Italia, che l’ha fatta diventare l’economia più lenta e apatica d’Europa per gli ultimi due decenni”.
Secondo Credit Suisse, invece, un eventuale accordo post-elettorale tra la coalizione di centrosinistra e quella centrista per formare il governo "sarebbe chiaramente positivo" per i mercati, ma solo se la maggioranza al Senato fosse "sufficiente", e cioè "di almeno 170-180" voti. Uno scenario che è dato al 50% delle possibilità - comunque tanto rispetto all'ipotesi di un successo netto di Bersani alla Camera e al Senato (solo il 25% delle possibilità).
Dulcis in fundo, le più grandi società di investimento del mondo, alla vigilia delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, saranno a Roma per farsi consegnare gli ultimi sondaggi (con i portafogli pieni si comprano anche quelli, nonostante i cittadini ne siano privati dallo scorso 9 febbraio a causa di una legge che definire medievale è dir poco). Con quelli in mano, potranno capire che investimenti promuovere già venerdì 22, per essere pronti lunedì 25 quando, alla riapertura dei mercati, si profileranno vincitori e vinti. Siamo, insomma, nel mirino del mondo e questo ci può anche lusingare, dal momento che sta a significare l'importanza che vanta il nostro Paese nello scacchiere europeo.
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