Cultura
Centenario della Grande Guerra: anteprima di èStoria con "1913: l'ultimo anno di pace"
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- Pubblicato Lunedì, 11 Novembre 2013 12:59
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Monfalcone (Go) - Il Festival èStoria ritorna per un'anteprima a Monfalcone. L'evento anticiperà i contenuti dell'edizione 2014, il 23-25 maggio 2014, che vedrà l'inizio delle manifestazioni sul centenario della Grande Guerra.
"1913: l’ultimo anno di pace" è l'appuntamento in programma sabato 16 novembre alla Galleria di Arte Contemporanea di Monfalcone, realizzato dall’Associazione culturale èStoria in collaborazione con l’Associazione culturale Apertamente, con il patrocinio del Comune di Monfalcone e con il contributo di Gruppo Itas Assicurazioni. Un evento per riflettere sulla situazione politica e socioeconomica e sulle tensioni che sfociarono, l'anno seguente, nel primo grande conflitto mondiale.
Nel 1913 la civiltà occidentale marciava con fiducia e determinazione verso un progresso che s’immaginava senza fine. Il culto della modernità, la sfrenata corsa al progresso, la sostenuta frivolezza della Belle Epoque furono insomma un'illusione o i segni premonitori e non ascoltati della catastrofe? La giornata di studi in programma a Monfalcone vuole analizzare una situazione che non manca di gettare le sue ombre anche sul nostro presente.
Il programma prevede alle 16 i saluti del sindaco Silvia Altran, dell'assessore alla Cultura Paola Benes, e del presidente di èStoria Adriano Ossola.
Ad aprire la rassegna sarà il giornalista Roberto Covaz, che con "La difficile quiete prima della tempesta", descriverà la situazione di un territorio che era Venezia Giulia per gli irredentisti e Litorale austriaco per i lealisti asburgici.
Alla vigilia della guerra popolazioni di etnie, lingue e sensibilità differenti convivevano pacificamente tra Gorizia, Monfalcone e Trieste. Di lì a poco, la guerra avrebbe distrutto un mondo e minacciato di cancellarne il ricordo: una ricostruzione per riepilogare gli aspetti salienti della storia e della vita nelle nostre terre fino all’ultimo anno di pace.
Seguirà, alle 17, "Tra Belle Époque e Grande Guerra", conversazione di Georg Meyr con Gian Enrico Rusconi. Si rifletterà sul fatto che ai contemporanei l’Europa del 1913 non sembrava così inevitabilmente destinata allo scontro come invece pare oggi, guardandola retrospettivamente.
Tra 1913 e 1914 avvenne qualcosa di determinante o si trattò di una catastrofe annunciata? Nella conversazione, un’analisi sull’Europa alle porte del conflitto, attraverso una panoramica sulle crisi risolte con altalenante efficacia dalla diplomazia e dalla politica e sulle ragioni che condussero il 1914 a diventare l’anno della guerra.
Alle 18 la riflessione si sposterà "Verso l’economia dei Tempi Moderni". Valerio Castronovo sarà introdotto da Piercarlo Fiumanò in una riflessione sui maggiori fenomeni economici d’inizio secolo e i loro riflessi politici e sociali all’alba della Grande Guerra. Al principio del Novecento molte furono le innovazioni che attraverso l’economia mutarono per sempre la società europea e occidentale: la nascita di nuovi sistemi di produzione, il consolidamento e i successi dei movimenti operai di sinistra e la lotta per l’espansione degli aggressivi capitalismi nazionali furono alcuni degli elementi che contribuirono alla tensione pre-bellica.
La giornata si concluderà alle 19 con la Lectio magistralis di Emilio Gentile su "La modernità trionfante e i suoi incubi". Una lectio per presentare un quadro d’insieme sui numerosi aspetti della vita culturale che, tra luci e ombre, fiducia nel progresso e premonizioni dell’imminente catastrofe, animava l’Europa alla vigilia della Grande Guerra.
L’ingresso a “1913 – L’ultimo anno di pace” è libero e aperto a tutti; in virtù dell’accreditamento dell’iniziativa èStoria alla Direzione scolastica regionale, la partecipazione degli insegnanti vale quale corso di aggiornamento. Per informazioni: www.estoria.it 0481 539210
Convegno “Inutili, disumani, costosi: i centri di detenzione dei migranti in Italia e in Europa” a Trieste
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- Pubblicato Martedì, 05 Novembre 2013 20:29
- Scritto da serenella dorigo
Trieste – All’interno della rassegna “S/paesati -Eventi sul tema delle migrazioni”,venerdì 8 novembre alle ore 14.30 nella Sala Tiziano Tessitori in Piazza Oberdan, 5 a Trieste, avrà luogo il seminario “Inutili, disumani, costosi: i centri di detenzione dei migranti in Italia e in Europa”
Il convegno rappresenta il più importante evento di approfondimento e confronto finora organizzato a Trieste e nella nostra regione sul tema delicatissimo dei centri di detenzione per stranieri e si prefigge l'obiettivo di presentare al vasto pubblico, anche quindi dei non addetti ai lavori, la situazione italiana ed europea dei centri di accoglienza dei migranti, alla luce dei principali ed autorevoli studi e rapporti elaborati da associazioni ed enti di ricerca indipendenti.
Detti rapporti svelano gli scopi effettivi, celati dietro una spessa coltre di demagogia, per i quali i centri di detenzione ed espulsione degli stranieri sono stati realizzati, la loro totale inefficienza nel raggiungimento degli obiettivi dichiarati, il rilevante ma sconosciuto giro d'affari che si nasconde dietro la gestione dei centri e le gravissime condizioni di degrado e violazione dei diritti fondamentali che caratterizzano pressoché ovunque queste strutture, di fatto luoghi sottratti ad ogni effettivo controllo di legalità.
Nella sua seconda parte il convegno sarà altresì l'occasione, con la tavola rotonda cui parteciperanno esponenti del mondo politico ed associativo regionale, di fare il punto sulla drammatica situazione del centro di espulsione di Gradisca d'Isonzo, considerato da tutti gli osservatori, ed anche dal presidente della Commissione diritti umani del Senato, sen. Manconi, in una sua recentissima visita, il più degradato d'Italia.
Ci si chiede perchè nonostante ciò e nonostante le pressanti richieste della Regione Friuli Venezia Giulia, il centro di Gradisca rimane aperto. Cosa si cela dietro questo accanimento a mantenere una realtà così vergognosa per il territorio friulano e per tutta l'Italia? La domanda chiave è che cosa possono e debbono ancora fare la politica e la società democratica affinché la situazione cambi?
Nella prima parte del pomeriggio dalle ore 14.30 alle ore 17.30, si parleràdel tema: “Il sistema della detenzione amministrativa in Italia ed in Europa”, interverranno Alessandra Capodanno, Gabriella Guido, Mariarita Peca, Mariarita Peca e Grazia Naletto.
Nella seconda parte del pomeriggio, dalle 17.30 alle 19.30, si discuterà sul tema “La drammatica situazione del CIE di Gradisca d'Isonzo e l'urgenza di cambiamento”.
Interverranno Ilaria Cecot,Franco Codega, Silvana Cremaschi, Genni Fabrizio, Giulio Lauri, Serena Pellegrino,Stefano Pustetto,Gianni Torrenti.
In collaborazione con ICS – Ufficio Rifugiati. Ingresso libero.
Tra Omero e Star Wars: due giornate internazionali sul mito a Trieste e Lubliana
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- Pubblicato Domenica, 27 Ottobre 2013 14:29
- Scritto da Ezio Pellizer
Trieste - Dagli anni '90, nella ex Facoltà di Lettere e Filosofia (e ora presso il DiSU, Dip. di Studi Umanistici) è attivo un Gruppo di Ricerca sul Mito e la Mitografia (GRiMM), che ha ben presto assunto dimensioni internazionali.
Seguendo la tanto conclamata "vocazione internazionale" di Trieste nel campo delle scienze, e pur tenendo conto del fatto che occuparsi di Grecia antica, di miti e religioni a Trieste piú che altrove, è considerato "fuori moda", il Gruppo triestino è venuto a contatto con studiosi francesi, spagnoli, catalani, croati, inglesi, svizzeri, e con il rinomato Istitutum Studiorum Humanitatis di Lubiana, uno dei pochi centri europei dove si insegna Antropologia del mondo antico con Parigi, Pisa, Siena, e poche altre sedi.
Da questi contatti iniziali è nata ben presto l'idea di organizzare degli Incontri nelle due sedi di Lubiana e Trieste, grazie all'intelligente impegno di Svetlana e Božidar Slapšak, e dietro un suggerimento dell'allora Direttore del Dipartimento triestino di storia e cultura (Discam, cambierà ancora nome...), il prof. Claudio Zaccaria.
Le informazioni sugli ultimi due incontri, come tutti i contenuti scientifici, sono messi on line (qui il collegamento con le locandine e la lista dei partecipanti, i titoli dei rispettivi interventi e le sedi in cui si terranno)
Martedì 29 e mercoledì 30 ottobre, si terrà dunque un altro Incontro del gruppo GRiMM-Miturgie, che questa volta vedrà riuniti studiosi di 8 Paesi (Croazia, Francia, Grecia, Inghilterra, Italia, Slovenia, Spagna, Svizzera).
Il tema sarà "Miti di identità - identità dei miti", e permetterà sia di presentare riflessioni nuove sul tanto discusso concetto di "identità" e sulla abusata metafora delle "radici", sia di ritornare sui temi che tanto hanno appassionato studiosi e studenti, negli incontri precedenti: come le ricerche sul passaggio degli Argonauti, risalendo il Danubio, fino al golfo di Trieste, a Pola e giú fino a Corfú, quelle sul destino di Cassandra, o in generale sui miti del femminile; e l'anno scorso, in un'atmosfera di grande cordialità e spirito di collaborazione, sulla figura di Ulisse e sulle sue peregrinazioni, che i miti di ieri e di oggi vorrebbero avvenute vuoi nel Baltico, vuoi attorno alla Sicilia, vuoi nell'Adriatico, notoriamente con tappa a Lussino, dove ben prima dei rampolli d'Asburgo soggiornava la terribile maga Circe.
Nell'occasione verrà presentato il volume degli Atti di quell'Incontro, dal titolo "Ulisse per sempre" (Editreg, Trieste 2013) , nel quale sono raccolti i contributi di 16 studiosi di sei Paesi europei su questo affascinate tema, sul quale proprio in questi giorni Valerio Massimo Manfredi ha pubblicato ben due volumi di un'ennesima Odissea romanzata, di assai piacevole lettura, soprattutto il primo.
Parteciperanno a questo prossimo Incontro, oltre che studiosi di Zagabria, di Pola e di Lubiana, anche importanti responsabili di Progetti internazionali di ricerca, come Françoise Létoublon, direttrice del centro Homerica e della rivista GAIA, MarianoValverde, che coordina a Murcia il Proyecto Homero, Menelaos Christopoulos del Centro di Patrasso, e un'autorità negli studi di mitologia greca, Ken Dowden, dell'Università di Birmingham, autore - tra l'altro - del fondamentale volume "The Uses of Mythology" (chiunque di voi può leggerne qui una recensione in lingua italiana).
Offrirà il suo prezioso contributo, con la sua straordinaria competenza, una studiosa triestina di fama internazionale, Ileana Chirassi Colombo, già per molti anni docente di Storia delle Religioni nell'Ateneo triestino e in altre sedi universitarie nazionali ed estere. Poi, secondo il metodo e la prassi di questi incontri "miturgici" vi saranno le relazioni di alcuni giovani studiosi, autori di molte e valide pubblicazioni in campo internazionale, attivi nella ricerca sul mito e negli studi di antropologia culturale.
Infine, non mancheranno relazioni sul mito nei poeti e scrittori moderni o contemporanei, come ad esempio su un interessantissimo poeta croato e bilingue, Vladimir Nazor di Brazza, o sull'inevitabile e ricchissimo James Joyce (che si può ammirare in effige statuaria seduto al tavolino in un bar di Pola, o a spasso sul Ponterosso), o anche uno scrittore nostrano quanto mai "miturgico", come il nostro Claudio Magris.
I lavori cominceranno martedì 29 alle ore 9,con il saluto delle autorità accademiche nella Biblioteca Statale triestina "Stelio Crise", e proseguiranno il pomeriggio nell'Aula Gigante del Dipartimento di Scienze Umanistiche (V. Lazzaretto v. 6, I piano).
Il giorno seguente, mercoledì 30, i lavori del Congresso si trasferiranno a Lubiana, dove alle 10 proseguiranno e si concluderanno nella sede dell'Institutum Studiorum Humanitatis, Knafljev prehod 11, Ljubljana.
*Ezio Pellizer è coordinatore del GRIMM, Gruppo di Ricerca sul Mito e la Mitografia, già Professore Ordinario di Letteratura greca presso l'Università degli Studi di Trieste, Professore a c. di Antropologia della Grecia Antica presso l'Università degli Studi di Udine.
(Nella foto di apertura il logo del Convegno: A. Böcklin, Sirenen, 1875)
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