Cultura
La Milonga delle Rose anima la Corte del Bosco a scopo benefico
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- Pubblicato Giovedì, 25 Giugno 2015 10:53
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
Domenica 28 giugno presso la Corte del Bosco di Pordenone (adiacente a Parco Galvani) si terrà una serata all'aperto di tango e di beneficenza (in piazzetta Ado Furlan 3, ingresso da viale Dante, Pordenone). La serata, ad ingresso gratuito, organizzata dagli "Amici del Tango" e dall'Associazione "La Compagnia delle Rose", comincerà alle ore 20 e si concluderà alle ore 23.30 . Non è necessario saper ballare il tango per partecipare. Si potranno ammirare i ballerini e ascoltare le selezioni musicali con tango, vals e milonga tradizionale, contemporaneo e Nuevo curate da Doriano Basili. Suggestioni scenografiche a tema ed evocative a cura di Paolo Piuzzi. Sarà un'occasione per presentare al pubblico l’iniziativa a scopo benefico per il ‘Giardino di Rose per il CRO’, progetto secondo il quale ‘La Compagnia delle Rose’ (la stessa che promuove il MIRA-Museo itinerario della Rosa Antica di parco Galvani) realizzerà e donerà al Centro di Riferimento Oncologico – CRO di Aviano un ampio Giardino di Rose.
Il progetto del giardino di rose del Cro, di 1.800 metri quadrati sarà esposto per un mese al Cro di Aviano, a partire dal 26 giugno, giorno nel quale (ore 11, Cro di Aviano) avverrà anche la cerimonia della posa della prima rosa, anzi delle prime sei rose donate da Beatrice Barni, Anna Maria Sgarabottolo e Suzanne Lukas, figure di spicco nel panorama degli esperti di rose italiani. Il giardino sarà costruito nei mesi successivi e sarà inaugurato e reso fruibile a partire dal maggio 2016. «Il giardino è pensato per i pazienti, i parenti e per chi vi lavora, per donare loro dei momenti di dolcezza e aiutarli a fronteggiare la pesantezza della vita che chi frequenta quel luogo percepisce particolarmente: i fiori hanno degli effetti benefici riconosciuti» spiega l'architetto Annalisa Marini, presidente della Compagnia delle Rose.
L’iniziativa del Giardino del Cro, nata da un’idea delle socie fondatrici de ‘La Compagnia delle Rose’, a cui hanno aderito tutti i soci, è sostenuta dalla Direzione del CRO, dal Comune di Aviano, dal Comune di Pordenone e dalla Provincia di Pordenone, dalle Banche BCC Pordenonese e Friuladria Credìt Agricole, ed in primis, da alcuni noti vivaisti (Rose Barni, La Campanella, Vivai Olivo Toffoli, Susigarden) e da alcune ditte che operano nel settore (Claber, etc.), e da Associazioni come quella degli Amatori di Mele Antiche.
Per ulteriori informazioni sulla serata "Milonga delle rose": Federica 339 1342821
Per ulteriori informazioni sul "Giardino di rose per il Cro":
La Compagnia delle Rose: tel. 3425725471, mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Residenze Estive: incontri residenziali di Poesia e Letteratura anche quest’anno a Duino
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- Pubblicato Lunedì, 22 Giugno 2015 23:27
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
Duino (Ts) - Si rinnova l'appuntamento con il festival di poesia e letteratura Residenze Estive, in programmaa Duino dal 24 al 29 giugno.
Fil rougedella 16a edizione il tema 'cambiamenti', che sarà protagonista dei seminari mattutini all'Auditorium del Collegio del Mondo Unito. "Viviamo in un mondo in rapida trasformazione, in cui le linee di tendenza muovono e stracciano confini storicamente fissati, oppure alzano nuovi muri e nuove barriere – spiega l'ideatrice Gabriella Musetti – non è possibile non tener conto dei conflitti e delle criticità che osserviamo e in cui siamo tutti coinvolti. Ai cambiamenti della società si intersecano i cambiamenti che avvengono in tutti noi nel corso della vita, magari evidenziati nei passaggi d'età o da una malattia. Vulnerabilità e al contempo occasione. Un tema, il cambiamento, a mio avviso centrale, e sulle sue molteplici direttrici di riflessione andremo ad interrogarci".
Invariata la formula della manifestazione che, attraverso la contaminazione di linguaggi, visioni e prospettive differenti, crea occasioni di confronto e scambio fra poeti, scrittori e artisti di diverse tendenze, mediante rapporti formali e non. La sua peculiarità è infatti la residenzialità “aperta” degli ospiti che soggiornano per cinque giorni nelle strutture annesse al Collegio del Mondo Unito e incontrano il pubblico durante i reading, i seminari e le performance, ma anche nell'informalità di momenti conviviali.
Nella serata di apertura poeti triestini e friulani – Maurizio Benedetti, Cristina Micelli, Fulvio Segato, Sandro Pecchiari – metteranno a confronto, con toni ironici e riflessivi, le diverse anime della regione nel reading in dialetto "Non siamo pronti per la Jota", cui seguirà l'intervento di Claudio Grisancich.
In collaborazione con Espansioni, la sera di giovedì 25 si terrano letture a cura delle poete Ginevra Sanfelice Lilli, Anna Maria Robustelli, Felipe Camacho, Francesco Tomada, Marina Moretti e Floriana Coppola.
Giorgio Luzzi, Loredana Magazzeni, Leila Falà, Ida Travi e Marco Marangoni, saranno invece protagonisti del reading di sabato 27.
Ma non mancano neppure quest'anno "sconfinamenti" fuori Trieste. Venerdì 26 Residenze Estive si trasferirà in Slovenia con la visita al centro culturale di Kamna Gorica e con passeggiate e letture sul Lago di Bled e sulla Sava; mentre domenica 28 è prevista una serata a Grado con letture poetiche di Loredana Marano, Antonella Barina, Luigi Cannillo, Roberto Ferrari, Maria Sanchez Puyade, Patrick Williamson.
Incontri, letture e presentazioni sono gratuiti e aperti al pubblico.
Organizzazione a cura dell'associazione Associazione&Rivista Almanacco del Ramo d’Oro, con la collaborazione di: Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico, Società Italiana delle Letterate, Espansioni - percorsi di creatività delle donne, Associazione & Rivista LeggereDonna , Vita Activa Editoria, Casa Internazionale delle Donne Trieste.
S’inizia mercoledì 24 giugno alle ore 18 con la passeggiata sul Sentiero Rilke con letture libere Alle ore ore 20 - Studio MIMA (Visogliano n.1, Duino Aurisina) "Non siamo pronti per la jota". Poeti friulani e triestini a confronto sulle diverse anime della nostra terra. Testi in friulano, triestino e italiano dai toni ironici e riflessivi. Di e con Maurizio Benedetti, Cristina Micelli, Fulvio Segato, Sandro Pecchiari. Atmosfere sonore di Sandro Carta.
A seguire Claudio Grisancich, Vita e scrittura. Spunti liberi per un incontro. in collaborazione con Casa C.A.V.E. Contemporary Art Visogliano Vizovlje Europe
Giovedì 25 è la volta alle ore 9.40 all’Auditorium del Collegio del Mondo Unito (Duino) Con Sergia Adamo (Univ. Trieste): Cambiare genere: pratiche teorie, narrazioni.E Melita Richter (sociologa): ll cambiamento stava nella loro voce, nelle parole che pronunciavano. Riflessione sull’approccio femminista alla giustizia (dal Tribunale delle donne di Sarajevo 2015). Gisella Modica (SIL): Narrazione esperienziale di trasformazione del corpo e dei luoghi/paesaggio.
Alle ore 16 - Giardino di Villa Lucchese, Collegio del Mondo Unito (Duino) Presentazioni di libri:Ida Travi, Poetica del basso continuo (Moretti &Vitali 2015).
Il Festival Internazionale Itinerante di Poesia Acque di Acqua raccontato da Francesco Tomada. Giuseppe Nava, L'Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e in altre ligue minoritarie tra Novecento e Duemila, a cura di M. Cohen, V. Cuccaroni, G. Nava, R. Renzi, C. Sinicco (Gwynplaine edizioni 2014). Alle ore 19.30 - Giardino di Villa Lucchese, Collegio del Mondo Unito (Duino) letture poetiche con: Ginevra Sanfelice Lilli, Anna Maria Robustelli, Felipe Camacho, Francesco Tomada, Marina Moretti, Floriana Coppola.Intermezzi musicali di Federico Rossignoli alla chitarra rinascimentale. In collaborazione con Espansioni - Percorsi di creatività delle donne
Venerdì 26 Giugnoalle ore 8.30 - partenza per la Slovenia.
Sabato 27 alle ore 9.40 all’Auditorium del Collegio del Mondo Unito (Duino). Tra immagine e memoriaGiuliana Misserville (Presidente SIL): Da vecchie signore indegne a sovrane. Immagini del femminile.Luisa Ricaldone (Univ. Torino, SIL): Non ricordo le parole, non ricordo i ricordi: narrare l’Alzheimer.Floriana Coppola (SIL): La poesia come traccia mnemonica e sincretica della scrittura autobiografica.Gabriella Musetti (SIL): Laboratorio di scrittura sull'autobiografia: mappare i cambiamenti. Con Giuliana Pregellio, Mariaelena Porzio, Marina Lenzari, Silvana Lampariello Rosei, Hèléne Stavro, Lucia Starace, Carmen Gasparotto, Alda Rosaldi.
Alle ore 16 - Giardino di Villa Lucchese, Collegio del Mondo Unito (Duino) Presentazioni di libri:Luigi Cannillo, La galleria del vento, (La vita felice 2014). Fil rouge. Antologia di poesia sulle mestruazioni, a cura di L. Magazzeni e A. Barina (CFR 2015). Ana Cecilia Prenz, work in progress, Cruzando el rio in bicicleta in italiano.
Alle ore 19 - Antico Caffè San Marco (Trieste) letture poetiche di: Loredana Magazzeni, Leila Falà, Ida Travi, Giorgio Luzzi, Marco Marangoni. n collaborazione con il Festival Itinerante Internazionale di Poesia&Musica "Acque di Acqua" e l'Associazione Cultura Globale
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Si inaugura a Trieste il Civico Museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata
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- Pubblicato Sabato, 20 Giugno 2015 16:56
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste - Il prossimo 26 giugno alle 17.30 verrà inaugurato e aperto a Trieste il Civico Museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata, in via Torino 8.
Si tratta di una realtà lungamente attesa e certamente unica nel panorama regionale dei musei, dove va a occupare da subito un posto di rilievo soprattutto perché, muovendosi da una prospettiva storica, vuole inserire la sua attività in un contesto culturale sovraregionale e sovranazionale, vivace e fortemente connotato da uno spirito europeo.
Mentre l’idea era stata abbozzata dalle associazioni degli esuli fin dai primi anni 80, il progetto è partito già nel 1998, quando il Comune di Trieste, attraverso deliberazioni giuntali e convenzioni, ha concesso in comodato d'uso il palazzo di via Torino all'IRCI, Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, affinché questo disponesse di una sede adeguata ad ospitare le memorie della comunità italiana che dopo la seconda guerra mondiale aveva dovuto lasciare la propria terra e vivere in esilio.
L'IRCI, infatti, fin dall’atto di costituzione, alla metà degli anni Ottanta, ha sempre avuto tra i suoi obiettivi la realizzazione di una rassegna permanente che testimoniasse la storia e le vicende culturali delle genti istriane, fiumane e dalmate. Tale obiettivo si è ulteriormente rafforzato con l’atto prefettizio di concessione all'Istituto delle masserizie degli esuli - circa 1500 metri cubi - ancora depositate presso un magazzino del Porto Vecchio di Trieste, elemento fondante per esporre la storia più recente e travagliata di queste terre.
In seguito alla concessione dell'immobile, l’IRCI ha reperito da proprie fonti l’importo necessario, circa cinque milioni di euro, al restauro ed all’adeguamento del palazzo e, desiderando proporre una testimonianza la più ampia possibile di quella che è stata la civiltà italiana dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, ha acquisito nel tempo, aldilà delle masserizie, numerosi materiali utili allo scopo e ha costituito una ricca biblioteca, oltre a conservare importanti fondi archivistici.
Alla conclusione dei lavori di ristrutturazione del palazzo, tra Comune di Trieste e IRCI si è stipulata nel 2008 una convenzione finalizzata alla realizzazione del museo, che prevede la condivisione, attraverso una commissione scientifica, delle scelte progettuali e contenutistiche, e, alla fine, l'integrazione nel sistema dei musei civici triestini.
L'IRCI manterrà, comunque, un collegamento con l'attività del museo attraverso la sua partecipazione, in diverse forme, alla gestione del futuro museo civico e la permanenza della sua sede associativa, compresi biblioteca e archivio, al primo piano del palazzo.
Il museo che si apre il 26 giugno è una realtà multidisciplinare, frutto di un lavoro collettivo che ha visto impegnati molti studiosi ed esperti di cultura istriano-fiumano-dalmata assieme a giovani progettisti e ricercatori, che hanno dato vita a un percorso rispettoso della tradizione, attento alla vasta bibliografia esistente sulla storia di quei territori e nel contempo connotato da un linguaggio contemporaneo, che utilizza largamente gli strumenti multimediali e permette al visitatore di interagire col museo approfondendo ampiamente gli argomenti trattati nelle sale.
Assieme agli oggetti e ai documenti messi a disposizione dall'IRCI, tra cui buona parte proviene dall'ormai famoso “Magazzino 18” efficacemente narrato nello spettacolo di Simone Cristicchi, saranno esposti reperti archeologici, opere d'arte, documenti, libri, stampe, disegni e fotografie di proprietà dei Civici Musei di Storia ed Arte e del Museo Revoltella, ma anche di numerosi collezionisti privati disponibili a collaborare con prestiti e donazioni.
Il percorso si snoda su tre piani, dal piano terra, dove, assieme alle strutture di accoglienza saranno predisposte due postazioni di consultazione di archivi digitali, al secondo e al terzo piano, prevedendo anche un successivo sviluppo nel quarto.
Al secondo piano il visitatore potrà conoscere la storia del territorio attraverso un'ampia documentazione proposta secondo diverse modalità, dal documentario introduttivo che lo accompagna alla scoperta dell'Istria bianca, dell'Istria verde e dell'Istria rossa, alla linea del tempo che scandisce nei passaggi più importanti le vicende succedutesi dall'antichità al secondo Novecento, al totem con touch screen che permette di sfogliare 34 schede di approfondimento, alle vetrine che contengono preziosi reperti archeologici istriani e dalmati. Sopra il suo capo ci sarà una sorta di “tetto” che ripropone la sagoma della penisola istriana completa dei riferimenti topografici.
Proseguendo nella sala successiva potrà immergersi nell'Istria agricola e marinara, vedere da vicino gli strumenti del lavoro contadino e la vita dei pescatori ambientati su sfondi fotografici d'epoca, entrare in un'aula scolastica e in una bottega artigiana, avvicinarsi alle lingue, ai costumi e alle tradizioni, ai riti religiosi e agli oggetti della vita quotidiana.
Al terzo piano avrà modo conoscerne gli aspetti paesaggistici e monumentali attraverso un vasto repertorio di immagini riprese tra la fine dell'Ottocento e gli anni Trenta, potrà percorrere un viaggio nello spazio e nel tempo assieme agli uomini di cultura, pittori, scrittori e musicisti che fin dal secolo XVIII hanno studiato e amato l'Istria, Fiume e la Dalmazia, leggere le loro parole, ascoltare le loro composizioni e vedere i loro volti, fino ad arrivare al momento in cui tutto ciò è stato brutalmente interrotto dalla guerra, rappresentato da una stanza buia che, attraverso un filmato fortemente evocativo, permette di entrare nel dramma dello scontro nazionale e politico degli anni quaranta.
Il percorso continua seguendo il destino delle centinaia di migliaia di profughi costretti all'esilio, mostrando al visitatore gli oggetti e le carte che hanno accompagnato la loro fuga, tanti bauli e tante casse piene di stoviglie e di libri, i ricordi che si sono conservati e quelli che ci si è lasciati alle spalle per ricostruire delle nuove vite. Anche in questa fase, per aiutare il visitatore a capire la portata del dramma e delle sue conseguenze, vengono utilizzate immagini d'epoca assieme alle parole di gente comune e di intellettuali, tra cui lo scrittore Pier Antonio Quarantotti Gambini al quale viene dedicata una sala.
Non sarebbe possibile, però, concludere la visita senza vedere dal vivo le ventuno opere di proprietà dello Stato italiano provenienti da diverse località dell'Istria che in questo momento sono conservate nel vicino Civico Museo Sartorio. Tavole di Paolo Veneziano, pale d'altare di Alvise Vivarini, Benedetto Carpaccio e di Giambattista Tiepolo, solo per citare qualcuno degli autori presenti, che le associazioni degli esuli sperano di accogliere prima o poi nelle sale di via Torino. In attesa che, a livello ministeriale, si decida il destino di questi capolavori, il Comune concederà di visitare gratuitamente la sezione della pinacoteca in cui le opere sono esposte a chi si presenterà con il biglietto del Museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata.
Alla fine di questo percorso il visitatore dovrà avere raggiunto, da un lato, la consapevolezza dell'unicità e della straordinaria ricchezza culturale del mondo istriano-fiumano-dalmata di lingua italiana e dell'ingiusto destino a cui è stato condannato dalla storia, ma anche delle ampie prospettive che a questa cultura si aprono nella nuova Europa. Per questo il museo nasce in un momento molto propizio per valorizzare un patrimonio secolare e consegnarlo alle future generazioni.
Comune di Trieste / Musei civici di storia ed Arte/ IRCI Istituto per la cultura istriano-fiumano-dalmata
Civico Museo della cultura istriano-fiumano-dalmata
Via Duca d'Aosta, 1 – tel. 040-639188
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