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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Operazione di polizia tra Italia e Slovenia, sgominata una banda di trafficanti di droga

Operazione di polizia tra Italia e Slovenia, sgominata una banda di trafficanti di droga

Trieste - Un'organizzazione transfrontaliera che aveva allestito un traffico di eroina, cocaina e marijuana fra Trieste e Capodistria (Slovenia) è stata scoperta e sgominata in un'operazione congiunta tra le Polizie dei due Paesi. L'operazione di polizia è stata resa nota il 1° ottobre.

Gli investigatori hanno ricostruito 26 episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, arrestando due cittadini sloveni e due italiani.

Un quinto trafficante è stato messo agli arresti domiciliari; cinque persone sono state denunciate per spaccio, 23 per reati vari. Sono state individuate alcune abitazioni di Trieste dove numerosi giovani, anche minorenni, si rifornivano di stupefacenti.

Il rifornitore era Nout Bartoli, che acquistava la merce in Slovenia oppure rivolgendosi a un altro triestino, Davide Antonucci.

La Questura di Trieste e la Polizia di Capodistria hanno quindi arrestato i due spacciatori sloveni - Crjstian Kocjiancic e Robert Marcura - che rifornivano il traffico transfrontaliero su Trieste e altre zone del Friuli Venezia Giulia.

Aggressione e tentata rapina: denunciati due giovanissimi triestini

Aggressione e tentata rapina: denunciati due giovanissimi triestini

Trieste - Due giovani triestini, A.B., di 23 anni, e A.O. (22), sono stati denunciati dalla Polizia per tentata rapina in concorso e lesioni personali aggravate. I due sono accusati di aver aggredito e ferito la notte tra il 17 ed il 18 settembre un uomo mentre stava rientrando a casa.

Al rifiuto di consegnare loro i soldi, i due avrebbero aggredito l'uomo ferendolo al dorso della mano destra con un coltello.

Dopo una colluttazione, l'uomo è riuscito a fuggire rifugiandosi in un bar vicino e chiedendo aiuto. Rintracciati da un equipaggio dei Carabinieri, i due sono stati riconosciuti dall'aggredito.

Nelle tasche di A.B., inoltre, è stato trovato un coltello a serramanico e per questo è stato denunciato anche per porto illegale di arma.

Trieste, in migliaia al corteo dei sostenitori del Territorio Libero. Le foto

Trieste, in migliaia al corteo dei sostenitori del Territorio Libero. Le foto

Trieste - Un corteo di alcune migliaia di cittadini, che reclamano il "riconoscimento dei diritti dei cittadini del Territorio Libero di Trieste" ha sfilato nel pomeriggio di domenica 15 settembre nelle vie del centro cittadino, tra piazza della Borsa e Corso Italia, sventolando drappi alabardati ed esibendo striscioni.

"Da decenni - scrive nel suo blog il portavoce del movimento, Roberto Giurastante - siamo sottoposti ad una occupazione italiana, in violazione del Memorandum di Londra del 1954, che stabilisce invece il regime di amministrazione civile provvisoria senza dare allo Stato italiano alcun diritto di esercitare la propria sovranità su Trieste e il suo territorio".

Giurastante l'11 settembre scorso era stato convocato in Tribunale per essersi rifiutato di pagare la sanzione di 2500 euro, comminiata per la sua azione di rivendicazione dei diritti del "Territorio Libero di Trieste" ed in quella sede aveva ricusato il giudice Monica Pacillo.

Di seguito alcuni scatti dalla manifestazione:

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La sanzione a Giurastante si riferiva alla sua prima opposizione avvenuta il 14 dicembre del 2011 e da cui si era poi avviata la campagna pubblica per il riconoscimento dei diritti dei cittadini del TLT.

Nei giorni scorsi anche il Movimento 5 Stelle si era fatto latore delle istanze del TLT in sede parlamentare: il deputato Aris Prodani aveva depositato infatti il 12 settembre scorso una interrogazione rivolta al presidente del Consiglio Enrico Letta e al ministro degli Affari esteri Emma Bonino.

"L'esecutivo deve chiarire gli aspetti del diritto internazionale che riguardano il Territorio Libero di Trieste rivolgendosi al Consiglio di Sicurezza dell'Onu - aveva spiegato Prodani -. In questo modo potrebbero essere fugati i dubbi di sovranità esistenti, colmando il vuoto su una auspicabile risposta delle istituzioni ed evitando l'aggravarsi delle tensioni sociali e politiche legate alla vicenda".

"Ad oggi - aveva precisato il deputato M5S - le istituzioni nazionali non sono infatti intervenute in modo organico e univoco sulla questione, mentre una ricostruzione della normativa internazionale è stata fatta solo dal Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Friuli Venezia Giulia con la sentenza n. 76/2013, nell'ambito di un ricorso sulla concessione di alcune aree demaniali che fanno parte dell'area di Porto Vecchio di Trieste, assoggettato al regime giuridico di Porto Franco".

(Fotografie di Federico Lamba; licenza Creative Commons: uso non commerciale, citare la fonte).

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