Vertice Italo-Russo a Trieste, in arrivo parata di ministri. Malumori per strade e negozi chiusi
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- Pubblicato Domenica, 24 Novembre 2013 20:17
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, e il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, saranno a Trieste, martedì 26 novembre, per il vertice intergovernativo italo-russo.
All’appuntamento parteciperanno i ministri dell’Interno, degli Affari Esteri, della Difesa, dell’Economia e delle Finanze, delle Politiche Agricole, delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, della Salute, dello Sviluppo Economico, dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Per l’Italia saranno presenti i ministri Angelino Alfano, Emma Bonino, Mario Mauro, Nunzia De Girolamo, Enrico Giovannini, Maria Chiara Carrozza, Beatrice Lorenzin, Flavio Zanonato, Massimo Bray.
I saluti tra Letta e Putin avverranno alle ore 11.20 in piazza dell'Unità d'Italia. Dopo i colloqui privati che avverranno presso il Palazzo della Prefettura e il Palazzo della Regione (piazza dell’Unità d’Italia), seguirà, alle ore 14.30 circa, una conferenza stampa presso il Palazzo della Regione.
Molte strade saranno interdette al posteggio ed al traffico. Qui il comunicato del Comune.
Il Comune di Trieste ha invitato i cittadini a evitare in generale nell’ambito urbano, per quanto possibile e se non indispensabile, l'uso dei veicoli privati in ambedue le giornate e in particolare in quella di martedì 26, sia per raggiungere il centro città che per attraversarlo, per limitare i probabili rallentamenti.
Con altra ordinanza è stata disposta pure la chiusura di tutte le attività commerciali e artigianali nella stessa area interessata alle limitazione della circolazione di auto e pedoni. Istruzioni dettagliate sul sito del Comune.
Cresce intanto l'insoddisfazione dei cittadini per delle misure considerate eccessive e penalizzanti per la cittadinanza e soprattutto per i negozianti del centro.
Il sindaco ha così risposto: "Certo le misure di sicurezza per il vertice Letta - Putin comportano, in particolare in una zona circoscritta, una serie di disagi e limitazioni per cittadini e operatori. Bisogna anche dire però che non si è mai tenuto a Trieste un evento che prevedesse la partecipazione a un vertice intergovernativo di un Presidente di una potenza mondiale come la Russia".
"E perciò si può ritenere con certezza che le criticità e i disagi siano, in una valutazione complessiva, più che superati dai benefici; in particolare e nell'immediato rappresentati dalle decine e decine di persone dello staff, dei media che affluiscono in città, con tutto il fatturato che ciò determina per l'industria dell'ospitalità; e quindi, soprattutto, dal risalto di immagine su scala nazionale e internazionale che Trieste verrà ad avere attraverso giornali e televisioni, web media e altri mezzi".
"Tra le altre cose - ha concluso il sindaco - consideriamo anche che questo vertice si svolge nell'anno appena iniziato del turismo italo-russo e non mancherà di proiettare l'immagine di Trieste verso quel grande mercato. E, per una città che sta crescendo fortemente in termini di turismo qual è la nostra, è estremamente importante farsi ancor più conoscere"
Parco di Miramare, 1 milione e 800mila euro per ridare vita al sogno di Massimiliano e Carlotta
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- Pubblicato Martedì, 19 Novembre 2013 23:14
- Scritto da Tiziana Melloni
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Trieste - Si è tenuta martedì 19 novembre presso la Sala degli specchi di palazzo Economo, sede della Soprintendenza ai Beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, sollecitata dall'associazione "Italia nostra", una conferenza stampa di presentazione dello stato dell'arte dei progetti finanziati da Regione e Stato per il ripristino del parco del Castello di Miramare.
Il parco del Castello di Miramare, con i suoi circa 2 milioni di visitatori stimati - difficile un conteggio preciso dato che l'ingresso al parco per ora è gratuito - è uno dei luoghi più amati d'Italia, come è emerso anche dall'ultima edizione dei "Luoghi del Cuore" del Fondo ambiente italiano, che ha visto il paradiso di Massimiliano e Carlotta al settimo posto nella nota classifica.
Un risultato che ha permesso di ottenere altri 30mila euro per i restauri, che vanno ad aggiungersi al milione e 200 mila euro stanziato dallo Stato ed ai 600mila euro messi a disposizione dalla Regione.
Il presidente della sezione triestina di Italia Nostra, Marcello Perna, ha illustrato brevemente le finalità dell'incontro: dar conto dell'attività fin qui svolta nel parco ed illustrare le attività future della Soprintendenza.
La vice presidente dell'associazione, Giulia Giacomic, ha spiegato che è consuetudine di "Italia Nostra" organizzare periodiche visite di ricognizione ai beni artistici; nelle ultime passeggiate, ha potuto notare un certo ristagno nei lavori ed in particolare l'apparente assenza di manutenzione ordinaria. Di qui la richiesta di delucidazioni.
In rappresentanza del responsabile della direzione regionale Giangiacomo Martines, è intervenuto il soprintendente ai Beni storici, artistici ed etnoantropologici del FVG Luca Caburlotto, assieme all’architetto della Soprintendenza Maurizio Anselmi e alla direttrice del museo e parco di Miramare Rossella Fabiani.
Caburlotto ha spiegato l'enorme complessità della "macchina" dei lavori al Parco: tale che, anche se i fondi erano già stanziati a dicembre 2011, sono state realizzate solamente alcune parti dei lavori messi a progetto.
Si tratta di riuscire ad incastrare gli interventi, che vanno svolti in precise sequenze ed in assoluta trasparenza per quanto riguarda gli appalti. Basta poi un ritardo nel pagamento da parte dello Stato - cosa che avviene frequentemente - per far slittare a catena il calendario dei lavori.
Caburlotto ha spiegato che la manutenzione del parco, anche per quanto riguarda l'ordinario, necessita di competenze specialistiche e soprattutto di attrezzature, il cui acquisto non sarebbe economico per lo Stato: "un giadiniere non basta" ha precisato, riprendendo le osservazioni della signora Giacomic.
Ad esempio, l'abbattimento periodico degli alberi richiede come primo passo la mappatura ed il censimento di tutte le piante accompagnati da una valutazione di tipo botanico per gli interventi. Questo può essere effettuato solo da una ditta estremamente specializzata. Tale lavoro è stato già fatto: sono stati individuati 479 alberi da abbattere.
Maurizio Anselmi ha quindi illustrato gli interventi che saranno messi in cantiere a breve, sulla scorta delle laboriose ricerche - anche filologiche - della signora Fabiani. Questi riguarderanno i due parterre, iniziando da quello a mare, e le serre.
"Dall'analisi della corrispondenza tra Massimiliano d'Asburgo, i suoi progettisti ed i giardinieri, emerge che neanche il principe aveva un'idea precisa di quale dovesse essere la veste definitiva del suo "sogno" mediterraneo. - Ha spiegato l'architetto. - Un'altra difficoltà è costituita dal fatto che l'intero promontorio, in origine roccioso, è stato ricoperto da terra di riporto. Si tratta quindi di un contesto non naturale per gli alberi che vi sono a dimora, i quali a loro volta non sono specie locali, ma in alcuni casi vengono da Paesi lontani, secondo la moda del tempo".
Un ambiente voluto dall'uomo insomma, che, oltre che con la furia della bora, anche in passato ha dovuto fare i conti con "visitatori" a volte rapaci: "dato che gli Asburgo aprivano il parco al pubblico nei giorni festivi, in una lettera il giardiniere si lamenta con l'arciduca della "canaglia" che devastava letteralmente il giardino, portando via fin anche i cancelli di ferro" ha raccontato Anselmi.
L'architetto, dopo aver precisato che la rilettura dei documenti ha portato a concludere che in origine nel parco non ci fossero aiuole fiorite ma solo sfumature di verde, ha voluto dare un'idea dei costi del ripristino in linea esatta con la versione ottocentesca: le siepi di bosso - tipiche del giardino all'italiana voluto da Massimiliano e Carlotta per i parterre - costano 100 euro a metro lineare. "Se si considera che i metri lineari di siepi sono 2200, il conto è presto fatto: 220.000 euro".
C'è un indagato per la morte di Andrea Bartolini, aggredito con calci e pugni a Trieste
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- Pubblicato Martedì, 19 Novembre 2013 15:09
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Lunedì 18 novembre Francesco Semeraro, 34 anni, è stato messo agli arresti domiciliari. L'uomo è ritenuto responsabile della morte di Andrea Bartolini, deceduto 12 ore dopo essere stato colpito da un calcio alla milza durante una lite a Trieste, giovedì 14 novembre scorso. Il suo avvocato, Elisabetta Burla, non ha inteso rilasciare dichiarazioni alla stampa.
Nei confronti di Semeraro è stato ipotizzato il reato di omicidio preterintenzionale. L'uomo aveva confessato di aver partecipato alla lite e di aver colpito Bartolini, ma di averlo fatto per difesa.
Il tragico fatto era avvenuto a Trieste, città dove Andrea Bartolini si recava per andare a trovare la sua compagna. In via dei Moreri, uscendo da un bar, era stato colpito più volte alla faccia e all’addome con pugni e calci, secondo i rilievi della Procura di Trieste.
Sul posto, allertato da una signora che aveva assistito alla scena dalla finestra, era giunto il 118. Le condizioni di Andrea Bartolini, subito trasportato all'ospedale di Cattinara, non sembravano sul momento critiche; in seguito ad un aggravamento, però, venerdì 15 novembre il giovane era deceduto.
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