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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Sequestrati i beni di un commerciante che aveva frodato 17 milioni di euro al fisco

Sequestrati i beni di un commerciante che aveva frodato 17 milioni di euro al fisco

Pordenone - Dopo una complessa vicenda giudiziaria, la Guardia di Finanza di Pordenone, il 14 febbraio, ha definitivamente confiscato ad un imprenditore della città 32 immobili, tra cui una villa settecentesca, una parte di un palazzo nobiliare nei pressi del Ponte di Rialto a Venezia, uno yacht di 13 metri e sette autovetture storiche tra le quali una Ferrari, una Porsche ed una MG.

L'uomo, un commerciante di prodotti informatici, era stato denunciato dal Nucleo di Polizia Tributaria di Pordenone per una frode fiscale da quasi 17 milioni di euro. A fronte di tali importi erano state emesse sette cartelle esattoriali.

L'imprenditore, con l'intento di non corrispondere quanto dovuto allo Stato, aveva spostato l'ingente patrimonio personale riversandolo in due fondi patrimoniali, uno alimentato dai propri beni immobili e l'altro da quelli mobili registrati.

Il conferimento dei beni nei due fondi, formalmente destinati a soddisfare le esigenze familiari, secondo gli intenti dell'uomo sarebbe servito ad impedire la loro eventuale acquisizione da parte del fisco per pagare le tasse dovute.

I finanzieri, tuttavia, avevano qualificato tale destinazione patrimoniale un atto in frode alla legge in quanto unicamente diretto a sottrarre, fraudolentemente, i beni alle legittime pretese dell'Erario.

Le Fiamme gialle non si sono limitate solo a denunciare nuovamente l'imprenditore, ma hanno anche proposto all'autorità giudiziaria l'acquisizione dei beni confluiti nei due fondi, che sono stati effettivamente sequestrati su disposizione del GIP di Pordenone.

L'imprenditore, a seguito del ricorso presentato al Tribunale di Pordenone, ha riottenuto indietro i beni, ma solo temporaneamente, poiché la Corte di Appello di Trieste, cui aveva fatto a sua volta opposizione la Procura di Pordenone, lo ha condannato per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e ha ordinato la confisca dei beni.

L'imprenditore ha presentato inutilmente ricorso in Cassazione. La sentenza di condanna e la confisca sono ormai definitive.

Camera di commercio: Santin "Candidatura Marchiori, segnale forte"

Pordenone - E’ un segnale forte la candidatura di Alberto Marchiori presentata ufficialmente alle categorie economiche che siedono nel Consiglio camerale e che sono chiamate, a breve, a rinnovare  la guida dell’ente.

Per Giovanna Santin, vicepresidente vicario dell’Ascom-Confcommercio, il ruolo svolto a livello comunitario da Marchiori, su precisa delega del presidente confederale Carlo Sangalli, “ è garanzia di un impegno costante verso le imprese del Terziario, oggi stremate da una crisi profonda causa anche una tassazione locale irresponsabile e un fisco che sottrae risorse allo sviluppo. La sua conoscenza e la sua capacità svolta in questi anni in sede europea si è incentrata verso un unico obiettivo: attuare misure urgenti per consentire alle imprese di superare le difficoltà e metterle rapidamente sulla strada della ripresa economica. Una strategia, per altro, svolta sullo stesso piano da Emma Marcegaglia all’interno di Confindustria”.

Al centro del confronto -secondo la Santin- resta innanzitutto la forte rappresentanza dell’Associazione provinciale che ha condiviso un documento di programma basato sulla massima  trasparenza e con un candidato imprenditore. “L’Associazione resta nettamente contraria ad accordi sottobanco da prima Repubblica, perché se è vero che l’Ascom ormai da tempo contesta la classe  politica con le sue continue liturgie, non può più  accettare che sul ruolo più importante di rappresentanza delle categorie  vengano applicate le stesse metodologie”.

Pur apprezzando il lavoro e l’impegno svolto in questi anni dal presidente Giovanni Pavan  -spiega ancora il vicepresidente vicario Santin-  riteniamo sia giunto il momento di dare “ una svolta capace di imprimere   nuova linfa alle idee; nonché quell’energia necessaria a difendere la Camera di Commercio da ulteriori attacchi esterni con un nuovo presidente imprenditore e, soprattutto, le imprese travolte dalla crisi economica, politica ed istituzionale.

Per questo il documento inviato nei giorni scorsi ai rappresentanti delle varie categorie rappresenta un obiettivo di condivisione e di reale confronto, alla luce anche di quanto stanno chiedendo con insistenza le nostre imprese per uscire da questo difficile momentocongiunturale “. 

 

 

Operazione internazionale di polizia: catturato un pericoloso trafficante di droga latitante dal 2008

Operazione internazionale di polizia: catturato un pericoloso trafficante di droga latitante dal 200

Pordenone - È stato catturato a Durazzo il trafficante internazionale di droga Pirro Spiri. L’uomo, un quarantenne di nazionalità albanese, era evaso dagli arresti domiciliari a Pordenone nel 2008.

Deve scontare una pena di 10 anni e 5 mesi 5 di carcere per reati legati al traffico di stupefacenti. Localizzato in Albania, attraverso l’attività investigativa della Squadra Mobile di Pordenone, è stato arrestato dalla Polizia albanese a Durazzo.

Il latitante, nei cui confronti era stato emesso a dicembre 2008 dalla Procura di Trieste un provvedimento di “Cattura in campo internazionale”, è stato preso in consegna il 4 febbraio all’aeroporto di Tirana da personale dell’Interpol e immediatamente accompagnato a mezzo aereo in Italia ove è giunto all’aeroporto di Roma – Fiumicino.

L’arresto ha interrotto sia la latitanza sia le ulteriori attività di traffico di stupefacenti che Spiri aveva continuato a gestire dopo la sua fuga in Albania.

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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