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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Incidente mortale in Val d'Arzino: trattore esce fuori strada e finisce in una scarpata

Incidente mortale in Val d'Arzino: trattore esce fuori strada e finisce in una scarpata

Pordenone - Un pensionato di 76 anni, il signor Francesco (Franceschino) Blarasin, originario del luogo, è morto in un incidente sul lavoro avvenuto a Pielungo di Vito d’Asio, in Val d'Arzino (Pn).

Così lo ricordano i collaboratori della pagina Facebook "Amici della Val d'Arzino": "Franceschino era un poliedrico artista prima che un artigiano. Amava il bello e ne rimangono tracce oramai indelebili nella sua borgata di Pielungo. Il principale è senza dubbio il maestoso campanile che ha realizzato per il tempietto di S. Antonio, in Cjaval: un opera sorprendente e ardita nel contempo, che ben si integra nell'armonia della zona".

Il signor Blarasin stava tornando nella propria abitazione a bordo del suo trattore quando, all’altezza di una curva in discesa, è uscito fuori strada morendo sul colpo.

Oltre all’ambulanza partita da Sequals, sul posto sono intervenute una pattuglia della Polstrada e una squadra dei vigili del fuoco di Spilimbergo.

Difficili le operazioni di recupero e di soccorso. Secondo i primi rilievi, il mezzo agricolo è infatti scivolato lungo una piccola scarpata, ribaltandosi.

Pordenone: sgominata una banda che aveva messo a segno colpi in Friuli e Veneto. Sei arresti

Pordenone: sgominata una banda che aveva messo a segno colpi in Friuli e Veneto. Sei arresti
Pordenone - I Carabinieri di Pordenone hanno arrestato, all’alba di martedì 20 ottobre, sei persone responsabili di aver costituito un’associazione che commetteva furti nelle aziende, esercizi commerciali e abitazioni, nelle province di Pordenone, Treviso e Venezia.
 
È stato così smantellato un gruppo criminale, composto da nove cittadini romeni e uno di nazionalità albanese, molto attivo in tutto il Nordest.
 
Oltre ai sei arrestati sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora ulteriori quattro persone.
 
L’attività d’indagine, cominciata nel maggio dello scorso anno e coordinata dalla Procura della Repubblica di Pordenone, ha permesso di individuare i responsabili dell’attività illecita, domiciliati tra Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, cui sono stati contestati oltre 20 episodi di furto.
 
Sequestrati, nel corso dell’inchiesta, cinque autoveicoli e tre autocarri oggetto di furto appena compiuto, attrezzatura edile e meccanica varia, oltre a 400 chili di argento in vettovaglie, per un valore complessivo della merce di circa 400 mila euro.
 
Gli arrestati sono stati associati nelle Case circondariali di Bologna, Treviso e Padova, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Madre e figlia uccise a coltellate, preso subito il colpevole

Pordenone - Un altro omicidio scuote Pordenone e, ora, in questo 2015, siamo arrivati a sei vittime nella città del Noncello.
 
Due donne cinesi, madre e figlia, sono state uccise a coltellate ieri sera, 12 ottobre, in un appartamento di viale Marconi, al numero 19, nel centro di Pordenone.
 
Il rinvenimento è stato effettuato dalle forze dell’ordine ed il presunto responsabile del duplice omicidio, un uomo di nazionalità cinese, Yongxin Wu, 57 anni, consuocero della vittima più anziana e socio in affari di entrambe nella gestione di un bar che si trova poco distante dal luogo del delitto, è stato fermato.
 
Sono intervenuti i Carabinieri e la Polizia: le indagini sono condotte dalla Squadra mobile della Questura.
 
“Posso confermare che abbiamo fermato una persona sospettata del duplice omicidio”, ha detto all’Ansa il capo della Squadra Mobile di Pordenone, Massimo Olivotto.
 
“Si tratta di un cittadino cinese – ha precisato il vicequestore aggiunto - che è stato bloccato da due equipaggi della squadra volante, assieme ad alcuni mezzi dei carabinieri, nelle immediate vicinanze dell’appartamento dov’è stato consumato il delitto. L’uomo era sporco di sangue e non ha dato spiegazioni del gesto che gli viene imputato. Le indagini sono nelle fasi iniziali e non possiamo fornire ulteriori dettagli nè escludere il coinvolgimento di altre persone”.
 
Sul posto, al primo piano dello stabile in viale Marconi, sono giunti diversi connazionali delle vittime e del fermato.
 
 

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