Frana sulla Provinciale 40 tra Paularo ed Arta Terme cade su un'auto, illesa la conducente
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- Pubblicato Venerdì, 04 Marzo 2016 22:04
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Udine - Una frana si è staccata nelle prime ore del mattino del 4 marzo dal versante montuoso lungo la strada provinciale 40 che collega Paularo ad Arta Terme (Udine).
Il cedimento si è verificato proprio durante il passaggio di un'auto, una Fiat Punto, condotta da una donna di 53 anni di Arta Terme. La frana ha colpito la vettura ma la conducente è rimasta incolume.
Il personale della Provincia, intervenuto tempestivamente sul posto, ha chiuso la strada al traffico, deviandolo su strade alternative. Sul posto sono giunti anche protezione civile, vigili del fuoco, carabinieri e personale del Comune.
Sul tratto di strada nel passato si erano effettuati altri episodi franosi ed erano stati effettuati lavori di bonifica. La massa di pioggia caduta nei giorni scorsi ha evidentemente creato nuovi cedimenti.
Maltempo tra Trieste, Udine e Venezia. Ritardi dei treni e disagi sulle strade. Ancora nevicate su Alpi
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- Pubblicato Giovedì, 03 Marzo 2016 12:46
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FVG - Pioggia, grandine e fulmini hanno imperversato in varie zone della regione nella notte tra il 2 e il 3 marzo ed anche nelle prime ore del mattino di giovedì, creando disagi alla circolazione e numerose chiamate alle stazioni dei Vigili del Fuoco.
Si sono registrati in media oltre 70 mm di pioggia in 12 ore.
Il traffico ferroviario sulla linea Venezia-Udine-Trieste è stato rallentato per alcuni guasti ai sistemi di distanziamento dei treni, provocati dalle forti scariche atmosferiche che si sono abbattute sulla zona.
In particolare, interruzioni sono avvenute dalle 5.30 alle 8.10 fra Basiliano e Codroipo e dalle 8.00 alle 9.30 fra Ronchi dei Legionari Nord e Bivio San Polo.
Le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana sono intervenute per riparare i danni e riattivare le condizioni standard di sicurezza per la circolazione ferroviaria. Il traffico ferroviario è proseguito secondo i protocolli previsti per garantire la sicurezza del sistema, ma con inevitabili ripercussioni su regolarità e puntualità.
Quattro treni a lunga percorrenza e 18 regionali hanno registrato ritardi fino a 130 minuti, tre regionali sono stati cancellati e 11 limitati.
Anche sulle strade si sono verificate interruzioni. A Codroipo è stata chiuso un sottopasso. A San Daniele diversi alberi sono rovinati sulla viabilità ordinaria.
I fulmini hanno colpito alcune centraline della corrente elettrica in abitazioni private nella Destra Tagliamento. Numerose le chiamate anche in provincia di Udine e Gorizia. I Vigili del fuoco e i volontari di Protezione civile stanno monitorando il territorio.
Sui rilievi è caduta altra neve: 76 centimetri a Malga Cjampiuz (1.710 m), 62 sul Varmost (1.870 m).
Il rischio valanghe è valutato a 3 in una scala da 1 a 5.
Nella foto, fermo immagine della webcam Promotur sul Lussari alle 12 del 3 marzo.
Un incendio di vaste dimensioni ha distrutto il rifugio Nordio tappa della Traversata Carnica
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- Pubblicato Venerdì, 12 Febbraio 2016 11:11
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Ugovizza (Ud) - Il rifugio "Nordio Deffar", una delle più conosciute ed importanti basi escursionistiche in regione, tappa della Traversata Carnica, è andato a fuoco nella notte tra l'11 ed il 12 febbraio.
Nel rifugio, di proprietà della società Alpina Giulia-Cai Trieste, che si trova a 1.400 metri di quota, si trovavano al momento dell'incendio sette persone: i gestori, i figli e tre escursionisti francesi. Nessuno è rimasto ferito. A darne notizia sono stati gli stessi gestori sulla pagina Facebook del rifugio.
Le fiamme sono divampate intorno all'una di notte e i soccorsi sono scattati immediatamente. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco con numerose squadre, volontari, Corpo forestale dello Stato, Soccorso alpino e Carabinieri.
Le cause dell'incendio sono in corso di accertamento. Le fiamme, secondo i primi rilievi, potrebbero essersi sprigionate dal tetto per cause accidentali. Le operazioni di messa in sicurezza sono ancora in corso.
Il rifugio era rimasto gravemente danneggiato dall'alluvione del 2003; per questo motivo era stato ricostruito pochi anni fa più in quota, alla confluenza dei rii Pleccia e Uque.
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