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L'orso Francesco uccide sei mucche e ne sbrana una. Grave danno per un allevatore di Forni

Udine - L'orso Francesco è in piena attività e ne ha fatto le spese un allevatore, che ha perso sei capi nei pressi di Forni di Sotto.

Il plantigrado viene seguito puntualmente grazie al collare trasmittente ma ci sono alcune zone impervie non coperte dal segnale.

Inoltre per gli allevatori non è sempre possibile recarsi in breve tempo nei ricoveri, spesso collocati in zone fuori mano.

Così, anche se l'léquipe di zoologi dell'Università di Udine che studia i movimenti dell'orso aveva avvertito coltivatori ed allevatori della presenza dell'animale, il danno c'è stato.

Lunedì 13 giugno l'orso ha raggiunto un punto molto impervio nei pressi di Forni di Sotto, lungo un sentiero che da Passo della Morte raggiunge Cima Corso.

In questa zona un allevatore aveva portato una mandria di mucche, lasciandola incustodita presso un vecchio stavolo in attesa di condurle in un pascolo più elevato.

L'orso si è avvicinato alle bestie e le ha spaventate, facendone cadere sei in un dirupo. Quindi ha raggiunto le vittime e ne ha sbranata una.

Le altre cinque sono state trovate morte dall'allevatore, che le ha raggiunte grazie alle indicazioni fornite dal gruppo di ricerca dell'Università di Udiine, che rileva l'esatta posizione dell'orso nelle zone coperte da segnale.

Dopo il misfatto l'orso Francesco è stato localizzato in Val Tramontina, sulle montagne del Pordenonese, a non grande distanza dal punto in cui sono state trovate le mucche morte.

Si tratta ora di conciliare le esigenze di allevatori, agricoltori e cacciatori con quelle della preservazione della fauna selvatica, perché si tratta comunque di predatori in grado di compiere danni notevoli.

Giovane alpinista muggesano muore durante l'ascesa al Laila Peak in Pakistan

Trieste - Leonardo Comelli, giovane alpinista e fotografo di Muggia (TS) è morto giovedì 9 giugno precipitando per alcune centinaia di metri mentre scalava il Laila Peak, una montagna alta 6096 m., nella catena del Karakoram, in Pakistan.

L'ascesa è stata effettuata da pochi alpinisti al mondo, dato che il picco presenta una parete da scalare dall'impressionante dislivello di 1500 m. con una pendenza di 45°.

Il 27enne era partito il 25 maggio scorso con tre amici, Zeno Cecon di Tarvisio (Ud), Carlo Cosi di Padova ed Enrico Mosetti di Gorizia, tutti coetanei e considerati esperti alpinisti, per raggiungere la vetta e poi scendere con gli sci lungo le pareti: un'impresa mai tentata prima, che il giovane fotografo stava documentando.

Dopo essere precipitato i compagni lo hanno raggiunto ma non sono riusciti a recuperare il corpo che hanno lasciato sotto la neve. Una spedizione provvederà al recupero.