Preside di un liceo aggredita da un docente a Trieste
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- Pubblicato Mercoledì, 03 Febbraio 2016 14:36
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste – È sicura la notizia ripresa dai media del capoluogo giuliano: un docente ha sferrato un pugno al proprio dirigente.
Il fatto è accaduto sabato 30 gennaio al Liceo Dante-Carducci di Trieste. La vittima dell’aggressione è la dirigente scolastica prof.ssa Oliva Quasimodo, che è stata soccorsa dall’ambulanza e dall’arrivo di una pattuglia dei Carabinieri.
La professoressa è stata giudicata guaribile in una quindicina di giorni dal pugno che avrebbe ricevuto al volto, ha sporto querela contro l’insegnante e ha già ripreso servizio.
La dirigente non ha voluto rilasciare dichiarazioni pubbliche sull’accaduto; neanche alla stampa.
Ha diramato invece una breve nota a genitori, alunni e personale dell'Istituto, in cui rassicura sulle sue condizioni e sul sereno prosieguo delle attività scolastiche.
La reazione violenta era avvenuta nell’ufficio della dirigente, quindi lontana da testimoni, e dovrebbe essere stata provocata da alcuni rimproveri mossi all’insegnante relativi a una questione di mancata sorveglianza di un gruppo di alunni o dall'intromissione della medesima in un alterco tra due insegnanti.
Il docente in questione – che ha preso servizio nell’istituto nello scorso dicembre - fa parte di quello che viene definito “organico potenziato”, il contingente di nuovi insegnanti voluto dalla legge sulla Buona Scuola e che sta facendo discutere in tutta Italia nel merito della sua opportunità e suscitando perplessità riguardo l’effettiva efficacia.
Delle indagini e del chiarimento della dinamica dell'aggressione si stanno occupando i Carabinieri.
Tesoretto di oro e sterline scoperto dai finanzieri all'interno di un Tir diretto in Turchia
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- Categoria: Trieste
- Pubblicato Mercoledì, 03 Febbraio 2016 11:07
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste - La Guardia di Finanza di Trieste ha intercettato e sequestrato un "tesoretto" di oggetti e lingotti d'oro e circa 150 mila sterline inglesi, che era nascosto all'interno di un Tir prossimo ad imbarcarsi su un traghetto con destinazione Turchia.
Sin dai primi accertamenti eseguiti sul posto, l’autista dell’autoarticolato di immatricolazione straniera ha manifestato segni di stress, tanto da indurre le Fiamme Gialle a effettuare ulteriori e più approfonditi accertamenti presso la sede del Reparto, anche con l’ausilio dell’unità cinofila anti-valuta di stanza alla Compagnia di Gorizia.
Nella cabina del mezzo, abilmente occultata tra gli effetti personali del conducente, è stata scoperta una busta contenente placchette d'oro irregolari, lingotti, una busta contenente scaglie d'oro e una moneta commemorativa riportante l'effige di una caravella, per un totale di 6,2 chilogrammi di metallo prezioso.
Da una prima analisi si potrebbe trattare di oggetti ricavati da una fusione artigianale del metallo, effettuata per nasconderne la provenienza.
In un vano all'interno della tappezzeria della motrice sono state quindi scoperte 11 confezioni di plastica, alcune delle quali sottovuoto, tutte contenenti la valuta estera, in vari tagli.
l termine delle attività il camionista è stato deferito all'Autorità giudiziaria triestina per le ipotesi di riciclaggio, con contestuale sequestro di quanto rinvenuto, il cui controvalore ammonterebbe a oltre 400.000 euro.
L'operazione è stata condotta dai militari della Compagnia di Prosecco, coordinati e diretti dal Comando Provinciale di Trieste.
Muore a Trieste a 89 anni Guido Botteri, giornalista, scrittore e uomo politico
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- Categoria: Trieste
- Pubblicato Sabato, 30 Gennaio 2016 15:17
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste - Guido Botteri, giornalista, scrittore e uomo politico molto noto a Trieste ed in regione, è morto il 30 gennaio nella sua casa sul Carso triestino.
Guido Botteri era nato nel 1927 a Trieste. Il padre Giovanni era originario di Strembo, in provincia di Trento (“Sum chii dal butèr”, "quelli del burro") ed ebbe in eredità la prima salumeria aperta da trentini a Trieste.
Dopo aver combattuto per l’esercito asburgico, tornò a Trieste e sposò Irma da cui ebbe tre figli: Sergio (1925) che alla morte del padre proseguirà con la salumeria, Guido (1927) e Giordano (1930) che farà l’avvocato.
Guido Botteri iniziò a lavorare come giornalista alla Rai di Trieste alla cui sede fece tutta la carriera, divenendone direttore. Politicamente vicino alla Democrazia Cristiana, fu di corrente morotea, ed ebbe incarichi e ruoli locali. Appassionato di cultura, fu uno dei fondatori del Teatro Stabile di prosa di Trieste. Da sua moglie Elena aveva avuto due figli: Marco e Giovanna, oggi corrispondente Rai da New York.
Alla città di Trieste, all'intera regione Friuli Venezia Giulia mancherà una figura di grande spessore culturale. Io personalmente ho perduto un amico al quale sono stato legato per lunghissimi anni". Con queste parole l'assessore Gianni Torrenti, anche a nome dell'Amministrazione regionale, esprime il più profondo cordoglio per la morte di Guido Botteri.
"La scomparsa di Guido mi lascia senza parole e con il dolore nel cuore, anche perché ci siamo incontrati solo pochi giorni fa e nulla lasciava immaginare quanto è successo", ha detto Torrenti, sottolineando la sua vicinanza alla famiglia e in particolare alla figlia Giovanna.
"Guido è stato attivissimo fino all'ultimo, nonostante l'età avanzata e al di là di incarichi che ormai non aveva più. E' stato un attento osservatore ed un acuto protagonista della vita culturale e politica cittadina e regionale, sempre con una dimensione internazionale", ha aggiunto Torrenti, ricordando tra l'altro come Guido Botteri abbia pubblicato numerosi volumi di ricerche storico culturali e di studi storico-politici.
Anche il sindaco di Trieste Roberto Cosolini ha espresso il suo cordoglio in una nota: “Sono profondamente addolorato per la perdita di Guido Botteri, un uomo che lascia un vuoto incolmabile nella vicenda culturale della nostra città. Tutta la sua vita è stata dedicata alle due grandi passioni che aveva nella mente e nel cuore: la cultura, in tutti i suoi aspetti, e Trieste, la nostra città che Guido ha sempre cercato di servire e di far crescere in tutti i modi, con il giornalismo e con l'impegno politico”.
“Non possiamo dimenticare il suo amore per il teatro che lo vide tra i fondatori del Teatro Stabile di prosa di Trieste e il suo incessante fervore intellettuale che lo spingeva a fondare riviste di punta e di forte intervento nello scenario cittadino, come la rivista “Trieste”, a pubblicare e promuovere fondamentali ricerche storiche e politiche riguardanti il nostro territorio, a ricoprire gli importanti incarichi di caporedattore e poi direttore della sede Rai di Trieste negli anni fra i più impegnativi e complessi della crescita civile e politica della città.
Lo ricorderemo sempre – conclude Cosolini - come uno degli uomini nostri di più grande valore e spessore e cercheremo di far sì che i suoi sforzi, sempre propositivi, e il suo messaggio di rinnovamento non vadano perduti ma messi ancora a frutto e siano di stimolo per tutti noi”.
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