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Mar11262024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Tragico incidente a Feletto Umberto, muore una donna investita da un’auto sul ciglio della strada

Tragico incidente a Feletto Umberto, muore una donna investita da un’auto sul ciglio della strada

Udine - Una donna di 68 anni, che era stata investita nel pomeriggio del 30 giugno in centro a Feletto Umberto (Ud) da un’automobile, è morta il 1° luglio all’ospedale di Udine dove era ricoverata.

Secondo una ricostruzione della dinamica dell'incidente, al vaglio della Polizia locale di Tavagnacco, la donna era in compagnia dei nipoti sul bordo della carreggiata, a pochi metri dalla sua  casa, quando è stata investita da una vettura condotta da un uomo, del posto.

Quest' ultimo avrebbe riferito di non aver visto la donna, le cui condizioni sono apparse subito molto gravi. Trasportata d’urgenza all'ospedale di Udine, è spirata dopo alcune ore.

 

 

 

 

Ritrovata in zona impervia del Gemonese l'insegnante di Udine scomparsa da casa

Ritrovata in zona impervia del Gemonese l'insegnante di Udine scomparsa da casa

Udine - È stata ritrovata nel pomeriggio del 1° luglio a circa un chilometro dall'auto, in stato confusionale ma sana e salva,
la prof. Paola Barro, 50 anni, insegnante, residente a Udine, scomparsa dalla sera di giovedì 30 giugno.

Era stato il marito a lanciare l’allarme non vedendola rientrare a casa.

La docente era andata a trovare alcuni suoi parenti che vivono a Portogruaro. Gli inquirenti avevano verificato che proprio qui il suo telefonino aveva agganciato per l'ultima volta la cella.

La vettura della donna, una Fiat Idea di colore blu, era stata poi ritrovata nella zona di Gemona del Friuli.

A individuarla nella vegetazione è stata un'unita cinofila del soccorso alpino.

Hanno partecipato alle ricerche la polizia, i carabinieri, il Cnsas Fvg di Gemona, il soccorso del Sagf della Guardia di finanza di Tolmezzo e i volontari della Protezione civile. Era stato allertato anche il personale medico del 118.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il comune di Udine dedica una sala di Casa Cavazzini all'ex sindaco Mussato

Il comune di Udine dedica una sala all'ex sindaco Mussato

Tanti, circa duecento, tra autorità, amici, familiari o semplici cittadini, hanno voluto partecipare oggi, 29 giugno, a Casa Cavazzini allo scoprimento della targa intitolata all'ex sindaco Claudio Mussato.

Talmente tanti che non tutti hanno potuto trovare posto tra le numerose sedie posizionate nella sala a lui intitolata al piano terra del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea, ma potendo comunque seguire la cerimonia aperta dal sindaco Furio Honsell, e alla quale hanno portato i saluti il presidente della Commissione Toponomastica e vicepresidente del Consiglio, Franco Della Rossa, l'ex sindaco Enzo Barazza, la moglie di Mussato, Rinalda Pitassi, e i figli Pietro e Anna. “Con questa targa – ha ricordato Honsell – vogliamo onorare una figura fondamentale per la storia del capoluogo friulano. Un sindaco che in soli tre anni è riuscito a completare dei passaggi che hanno segnato la città in maniera indelebile e profonda, tanto che questi segni distintivi, tutti positivi, li ritroviamo ancora oggi ben presenti nella personalità di Udine. Senza nulla togliere alla generosità di un mecenate come Dante Cavazzini – ha proseguito – Mussato si assunse la responsabilità di investire allora qualcosa come 1 miliardo e mezzo di vecchie lire per acquisire questo edificio storico.

Ebbe il coraggio di portare in centro a Udine un museo d'arte contemporanea e moderna, scegliendo peraltro per la realizzazione del progetto un architetto friulano di origine e conosciuto a livello internazionale come Gae Aulenti. Tutti i sindaci che sono venuti dopo, partendo da Barazza per arrivare a me – ha continuato Honsell –, hanno cercato di concretizzare questa visione, questo sogno dell'avvocato Mussato. Un progetto non facile e non banale che però ci ha permesso di aumentare di alcuni zeri le presenze nel museo d'arte moderna e contemporanea rispetto alla precedente collocazione maggiormente periferica.

Se oggi quindi Udine ha anche una dimensione artistica nazionale e internazionale lo dobbiamo anche alle scelte di Mussato così come a quelle di un altro indimenticato sindaco, Candolini, che non volle rinunciare a due collezioni come la Astaldi e la Friam, oggi tra le più importanti in Italia nell'arte contemporanea”. Al primo cittadino che diede il via all'iter burocratico-finanziario per la futura realizzazione del nuovo Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di via Cavour, che ha sede, lo ricordiamo, nell'immobile donato al Comune da Dante Cavazzini, è stata dunque dedicata una targa proprio per aver avviato “il sogno di questo museo – si legge nella targa – secondo la volontà della famiglia Cavazzini”. Claudio Mussato è stato sindaco del capoluogo friulano dal 1993 al 1995 ed è scomparso nel dicembre del 2012. A lui è succeduto l'allora vicesindaco Enzo Barazza che, come ricordato, ha tracciato un ricordo umano e professionale del sindaco a cui si deve, tra l'altro, la prima edizione di Friuli Doc e la volontà di pedonalizzazione del centro storico cittadino. “Mussato – ha aggiunto ancora Honsell – fu anche il primo sindaco a cogliere l'importanza della pedonalizzazione del centro. Udine aveva sempre avuto un notevole ruolo emporiale, ma in quel periodo stava iniziando a perdere capacità attrattiva anche per la concorrenza dei primi centri commerciali. Fu lui, dunque, a rendersi conto di questa situazione e ad avviare il percorso di pedonalizzazione del centro, seguito in questo iter da tutti i sindaci che gli sono succeduti”. Nel discorso di Honsell, infine, non poteva mancare un ricordo a Friuli Doc. “Fu sempre lui – ha concluso l'attuale sindaco – a lanciare la grande vetrina enogastronomica e produttiva della nostra regione, cogliendo il valore che questa manifestazione avrebbe potuto assumere nel presentare le eccellenze che il territorio friulano era in grado di esprimere. Ci consegnò un evento di altissimo livello qualitativo dal punto di vista della cultura materiale e della tradizione”.

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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