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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Grado in festa per il matrimonio di Elisa Toffoli con il chitarrista Andrea Rigonat

Grado in festa per il matrimonio di Elisa Toffoli con il chitarrista Andrea Rigonat

Gorizia - Grande folla di ammiratori e curiosi alle nozze della cantante monfalconese Elisa con il suo storico fidanzato, il chitarrista Andrea Rigonat, celebrate nel pomeriggio di sabato 5 settembre da monsignor Armando Zorzin nella Basilica patriarcale di Sant’Eufemia a Grado.

Elisa è arrivata in chiesa da vera rocker, a bordo di una moto a tre ruote. L'abito bianco di merletto e la ghirlanda di fiori sulla testa ricordavano lo stile Woodstock.

Presenti alla cerimonia anche i due bimbi della coppia: Emma Cecile (5 anni) e Sebastian (2 anni).

Moltissimi fans di Elisa erano assiepati dietro alle transenne ai lati del percorso di sposi ed ospiti: la cantante si è fermata per ringraziarli.

Tra gli invitati c'erano molti esponenti del mondo dello spettacolo: la cantante salentina Emma Marrone, poi Caterina Caselli, Luciano Ligabue, The Kolors, Giorgio Pasotti, Alessandra Amoroso.

La cena per 240 ospiti si è svolta a Villa Gorgo, a Nogaredo al Torre.

Moltissime le foto degli sposi scattate dai fans e "postate" sui social network.

(Foto: da Twitter. Credit: @anboemo)

 



Truffa sui beni militari dismessi: quattro indagati per danno erariale e asta truccata

Truffa sui beni militari dismessi: quattro indagati per danno erariale e asta truccata

Gorizia - Un ex funzionario dell'Agenzia del Demanio di Udine e tre imprenditori, un italiano e due romeni, sono indagati per truffa aggravata ai danni dell'Erario e turbativa d'asta, per aver "pilotato" un appalto sui bunker edificati durante il secondo dopoguerra al confine con la Jugoslavia.

Alle torrette dei bunker venivano successivamente tolte le cupole in acciaio balistico, metallo pregiato che veniva poi rivenduto a centri di recupero. Il fatto è stato reso noto il 1° settembre.
    
Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica Aggiunto di Udine, Raffaele Tito, hanno permesso di risalire ad un funzionario già in servizio presso la Direzione Regionale dell’Agenzia del Demanio di Udine, e a tre imprenditori, uno di cittadinanza italiana e due fratelli di nazionalità romena.

L’indagine del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Gorizia ha fatto emergere l’esistenza di lavori di messa in sicurezza e bonifica di alcune opere di fortificazione permanente, realizzate per scopi difensivi nel periodo post-bellico a ridosso della linea di confine, ricollocabili nel contesto della guerra fredda.

Le Fiamme Gialle hanno rilevato come tali lavori fossero stati svolti in maniera superficiale e apparentemente finalizzati all’esclusiva asportazione delle cupole blindate in metallo, del peso di alcune tonnellate l’una, successivamente cedute ai centri per il recupero del metallo. Le torrette non venivano poi messe in sicurezza.

Proprio nel corso degli accertamenti avviati per chiarire gli aspetti di tali attività di “bonifica”, eseguiti anche monitorando alcuni siti web e forum frequentati da appassionati di fortificazioni militari ed in parte anche sulla scorta di alcune notizie apparse sulla stampa locale, la Guardia di Finanza ha riscontrato l’esistenza di un’unica gara d’appalto indetta nell’anno 2012 dalla Direzione Regionale dell’Agenzia del Demanio per il Fvg con sede a Udine, finalizzata alla cessione di 30 torrette munite di cupole metalliche ubicate su altrettante fortificazioni.

Dalle indagini è emerso che la gara indetta è stata un maldestro tentativo di spostare l’attenzione degli investigatori dalle pregresse numerose cessioni gratuite dei medesimi materiali, ma la stessa è stata “pilotata” per far sì che, alla fine, i bunker venissero di fatto acquistati dalle medesime imprese che sino ad allora si erano accaparrate tonnellate di acciaio balistico, del valore di centinaia di migliaia di euro, senza alcun introito per l’Erario.

Ciò è stato possibile mediante la partecipazione alla gara di una ditta “amica” che, dopo essersi illegalmente aggiudicata la licitazione – per un importo di denaro assolutamente inadeguato rispetto al reale valore del metallo in vendita - peraltro senza essere stata ufficialmente invitata a parteciparvi e senza avere la benché minima competenza.

Tuttavia, ancorché inadeguato, nemmeno l’importo di aggiudicazione della gara (37.550 euro) è stato incamerato dallo Stato poiché, con la complicità del funzionario del Demanio, sono state prodotte false attestazioni di avvenuto pagamento dell’importo di gara, di fatto mai effettuato.

Ora il Funzionario pubblico ed i tre imprenditori dovranno rispondere davanti alla Giustizia delle ipotesi di truffa aggravata a danno dello Stato e turbativa d’asta.

Per il pubblico dirigente si prospetta anche l’assoggettamento ad una procedura di accertamento e recupero dell’importo di denaro non incassato dallo Stato per la gara esperita.

Gli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Gorizia stanno ora ricostruendo, in collaborazione con l’Esercito Italiano e con l’attuale Direttore Regionale dell’Agenzia del Demanio per il Friuli Venezia Giulia, quante siano state le cessioni “gratuite” delle cupole metalliche dei bunker, avvenute tra il 2010 ed il 2012, al fine di determinare il corrispondente danno alle casse dello Stato.



Ottantenne percorre l’autostrada A34 Villesse Gorizia contromano per 10 km

Ottantenne percorre l’autostrada A34 Villesse Gorizia contromano per 10 km

Gorizia - Un automobilista ha percorso contromano l'autostrada A34 per oltre dieci chilometri in direzione di Gorizia senza rendersene conto: è accaduto nella mattinata di domenica 30 agosto.

A bloccare lanziano conducente, che viaggiava da solo, è stata una pattuglia della Guardia di finanza in servizio nei pressi del casello autostradale di Villesse (Gorizia), allertata da alcuni automobilisti che avevano notato la vettura che procedeva in senso contrario.

Le Fiamme Gialle hanno immediatamente raggiunto l’autovettura, alla cui guida era un ottantenne di cittadinanza italiana che ha dichiarato di essersi accorto dell’errore solo quando ha visto la pattuglia. Non era in stato di ebbrezza, né in condizioni di salute alterate.

È stato accompagnato presso la sede della Compagnia di Gorizia, dove gli è stata ritirata la patente. L’auto è stata sottoposta a fermo. Rischia una sanzione fino a più di ottomila euro.



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