Ridere e pensare:è il Palio teatrale studentesco Città di Udine n.41
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- Categoria: Udine
- Pubblicato Giovedì, 19 Aprile 2012 10:10
- Scritto da Fabiana Dallavalle
Un mese intero, dal 22 aprile al 24 maggio. Il 41.mo Palio teatrale Città di Udine intitolato a “Ciro Nigris” fa il conto alla rovescia.
27 gruppi teatrali giovanili, tra 22 compagnie studentesche, due universitarie formatesi grazie al Palio (i “Retroscena” a e i “CCFT”) e tre ospitalità. Una media per compagine di 20 attori in scena. Una tribù di 700 ragazzi coinvolti, considerando anche quanti si danno da fare dietro le quinte: scenografi, costumisti, fan, musicisti, assistenti vari, tecnici e, naturalmente, coordinatori e docenti.
E’ sempre da record la vetrina 2012 del Palio Teatrale Studentesco “Città di Udine”, che festeggia quest’anno la 41.ma edizione e che aprirà i battenti al Teatro Palamostre di Udine domenica 22 aprile per chiudersi giovedì 24 maggio, per un complesso di 14 serate tutte con inizio alle ore 20.00 e non più, come nel passato, alle ore 21.00.
Un ritorno alle origini di quella che è considerata la manifestazione di teatro fatto da studenti più longeva e prestigiosa d’Italia, fucina di talenti teatrali e cinematografici, Giuseppe Battiston tra i notissimi. Tradizionale promotore e organizzatore del Palio è il Teatro Club Udine, primo ideatore di questa iniziativa pionieristica, unica nel suo genere pensata, nel lontano 1972 da Rodolfo Castiglione e Ciro Nigris e che oggi, da tanti anni, è portata avanti dal direttore Angela Felice, insieme a tutto un folto coordinamento di operatori teatrali e docenti. “Risultati di eccellenza e di tenuta ha ricordato ieri, durante la conferenza stampa di presentazione della rassegna 2012, tenutasi alla “Nico Pepe”, Civica Accademia teatrale della città di Udine, la presidente Giovanna Nadali, resi possibili anche grazie al concreto supporto di tanti Enti, pubblici e privati, che da sempre sostengono la rassegna con convinto entusiasmo: Regione, Comune, che concede gratuitamente lo spazio del Palamostre, e Provincia di Udine, Erdisu-Udine, Ert Fvg, Civica Accademia “Nico Pepe” e Fondazione Crup, cui si sono aggiunti quest’anno le nuove adesioni di Arteventi, ATF, Ass. “Libera”-Udine e Vicino/Lontano”.
“Il segreto di tanta longevità, commenta Angela Felice, sta nell’eccezionale e corretto incrocio tra i compiti formativi della scuola e il rispetto della scena, e delle sue regole, grazie alla formula della partenariato che quasi in ogni gruppo vede la cooperazione tra gli operatori esterni, attori o esperti teatrali ed i docenti. Così si vanifica il rischio della “recita” scolastica” di fine anno e si raggiungono risultati teatrali di tutto rispetto, a volte francamente sorprendenti”.
La marcia in più, naturalmente, viene dalla inimitabile energia giovanile degli interpreti, che però al Palio è incanalata dal tirocinio preliminare del laboratorio pratico, attivo in ogni scuola almeno cinque mesi prima dello spettacolo. Poi per i ragazzi, oggi così deprivati di occasioni di gruppo, conta un’esperienza socializzante indimenticabile e uguale per tutti. Il che fa sì che al Palio di Udine, diversamente che in altre rassegne, non si diano premi e non si stilino graduatorie di merito tra i partecipanti. Un occasione dove conta solo esserci e dare il meglio di sé.
Tante e, come da tradizione, sempre originali le scelte su cui si sono orientati i gruppi, provenienti da tutte le scuole superiori udinesi (Bertoni, Copernico, Deganutti, Marinelli, Marinoni, Malignani, Percoto, Sello, Stellini, Stringher, Uccellis, Zanon) e da una nutrita rappresentanza di quelle variamente sparpagliate sul territorio della provincia friulana: Codroipo, Gemona (con ben tre gruppi: “Marchetti”, “Magrini” e “D’Aronco”), Latisana, San Daniele, Tolmezzo, insieme alla new entry del “Nobile” di Fagagna e al gradito ritorno del “Paolo Diacono” di Cividale.
A scorrere il programma, sempre indice significativo di gusti e tendenze generazionali, pare prevalente un trasversale spirito comico, che spazia tra la fantasia sarcastica di Dario Fo,(il premio nobel per la letteratura sarà ad Udine il 16 giugno), i funambolismi surreali di Campanile, la verve brillante di Neil Simon, gli equivoci esilaranti di Feydeau, i monomaniaci ridicoli di Molière, l’assurdo di Ionesco, gli intrecci aggressivi di Aristofane. Un Palio per ridere e soprattutto pensare perché in realtà, a leggere con attenzione le schede con cui i gruppi, con i loro coordinatori, presentano il proprio lavoro, questa diffusa allegria teatrale non punta al piacere evasivo e innocuo della risata, ma si presta invece a sbertucciare la realtà, a prendersi beffe dell’attualità e soprattutto a denudare i meccanismi sempre perversi del potere e dell’autorità. Molte compagnie, poi, prendono più direttamente di punta le storture e le ingiustizie e, con la scorta di Lorca, Calvino, Brecht, perfino Goethe o sullo spunto della stessa cronaca nerissima dei nostri tempi smarriti (le mafie o la tragedia dell’Africa), apriranno la scena a degli affondi più evidenti di denuncia e di malessere.
Fabiana Dallavalle
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San Giorgio di Nogaro, morto l'anziano investito in bici
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- Pubblicato Mercoledì, 18 Aprile 2012 17:11
- Scritto da Maurizio Pertegato
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Il Dalai Lama sarà in città il 22 e 23 maggio
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- Pubblicato Lunedì, 16 Aprile 2012 15:38
- Scritto da Fabiana Dallavalle
A cinque anni da quello che sembrava un evento irripetibile, ritorna, nella città di Udine, Sua Santità il XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso. L’annuncio ufficiale in una conferenza stampa tenutasi il 16 aprile, a cui erano presenti il sindaco della città di Udine, Furio Honsell, Don Pierluigi Di Piazza, direttore del Centro di accoglienza Balducci di Zugliano, il responsabile del centro Buddista Cian Ciub Cio Ling di Polava, Plinio Benedetti, Don Alessio Geretti, delegato episcopale per la cultura dell’Arcidiocesi di Udine ed il magnifico rettore dell’Università di Udine Cristiana Compagno.
“Poter accogliere nuovamente una personalità di così grande spiritualità, ha spiegato il sindaco Honsell, ci inorgoglisce. Il momento critico che la nostra società sta vivendo ha bisogno di grandi maestri che ci aiutino a riflettere sul nostro tempo”.
Per don Di Piazza che attraverso il centro Balducci e il centro Buddista di Polava organizza l’evento spiega che l’invito a sua Santità è giunto grazie all’intercessione del maestro Lobsang Pende (da 11 anni abate del monastero di Polava e ora abate del monastero di Giudmè in India).
La presenza del Dalai Lama, ha commentato, è un’occasione che ha una ricaduta importante sulla comunità intera, non un evento spettacolare ma un momento tutto dedicato alla riflessione sui temi della contemporaneità, dell’etica, della solidarietà.” La mattina del 22 maggio, dalle 9.30 alle 11.30 il Dalai Lama sarà al palasport Carnera per un incontro interreligioso di riflessione e preghiera tra buddhisti, ebrei, musulmani e cristiani.
Il Dalai Lama incontrerà Izzedin Elzin, Iman di Firenze e Presidente UCOI, Rabbi Jeremy Milgrom (rabbino impegnato nella difesa dei diritti umani), Bassima Awad (cattolica palestinese, Presidente dell’Istituto di cultura Italo Palestinese). All’incontro dal titolo “Le religioni per la giustizia, la pace e la salvaguardia dell’ambiente vitale” seguirà, dalle 13.30 alle 15.30 un secondo appuntamento pomeridiano, sempre al Carnera, dalle 13.30 alle 15.30.
Sua Santità dialogherà con due interlocutori, il filosofo, Massimo Cacciari e il professore dell’Università di Udine, Franco Fabbro, sulle diverse forme di aggressività e di violenza e sul percorso di liberazione fino alla non violenza attiva e all’amorevole compassione. Spiega Don Alessio Geretti: la Diocesi di Udine collabora all’evento anche per dovere di solidarietà al Dalai Lama ed alla sua gente alla quale, ancora oggi non è riconosciuta la legittimità di essere sé stessi, parlare la propria lingua, professare il proprio credo”.
Fino ad oggi, a partire dall’ottobre 2011 si sono uccisi trentatré monaci. Il potere esercitato dalla Cina è stato contestato fin dal 1950 quando, dopo la proclamazione della Repubblica Popolare cinese, le truppe di Mao Zedong invasero il Tibet centrale e imposero la loro autorità. Questo portò ai primi episodi di resistenza che esplosero il 1959 nella rivolta di Lhasa cui parteciparono anche i monaci buddisti.
La repressione della Cina fu violentissima e vennero uccise decine di migliaia di tibetani. Il 17 marzo 1959 il Dalai Lama abbandonò Lhasa e cercò asilo politico in India. A partire dal 1959 iniziarono le riforme democratiche imposte dalla Cina alle istituzioni religiose buddiste che portarono allo spopolamento dei monasteri, all’arresto di molti monaci e al saccheggio delle loro proprietà. Dal 1962 circa settanta mila tibetani si sono rifugiati in Nepal e in India.
Importante è che nel mondo si parli della questione tibetana e che i giovani sappiano quanto accade ai tibetani. L’incontro del 23 maggio, dalle 9.30 alle 11.30, sempre al Palasport Carnera è infatti dedicato ai soli studenti universitari di Udine e Trieste. "La conferenza - spiega il rettore Compagno - verterà sui temi della formazione globale dell’essere umano, spirituale, umanista, scientifico e tecnologico, ha grande importanza per l’Ateneo".
"Non si può affrontare la globalità senza conoscerla, senza capirla - ha proseguito Cristiana Compagno. - Il profilo del Dalai Lama è anche quello dello scienziato, comprendere la relazione tra spiritualità e scienza è un momento di crescita individuale e comunitaria da non perdere.”
Per la due giorni della visita sono previste diecimila persone.
I biglietti per ciascun singolo incontro (tre in tutto) sono distribuiti fino ad esaurimento, a partire dal 17 aprile a Udine in Piazzale Cavedalis 12 (Villa Dormisch, piano terra) dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00 e la domenica dalle 9.00 alle 12.00, nonché presso il Centro Balducci a Zugliano, Piazza della Chiesa n.1, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00 e il sabato dalle 9.00 alle 12.00. Per info è possibile contattare il Centro Balducci al numero 0432 560699.
Fabiana Dallavalle
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