• Home
  • Attualità
  • Cronaca
  • Spettacoli
  • Cultura
  • Benessere
  • Magazine
  • Video
  • EN_blog

Mar04302024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Province, Tondo annuncia il ricorso alla Corte Costituzionale

Province, Tondo annuncia il ricorso alla Corte Costituzionale

Il Governo ha deciso di impugnare la legge regionale del Friuli Venezia Giulia che prevedeva la non applicazione delle misure per le province, previste dal decreto "Salva Italia". Secondo il Consiglio dei Ministri, la decisione presa dalla maggioranza di centrodestra, che manteneva lo "status quo" per le cariche elettive, eccede la potestà legislativa dell'autonomia regionale. Non si è fatta attendere la replica del governatore del Fvg Renzo Tondo: «L'impugnativa del governo non ci piace, perché il governo sostanzialmente dice "ci pensiamo noi". Io al governo rispondo con chiarezza: ci abbiamo già pensato noi a ridurre la spesa pubblica e a contrarre il debito. Quindi lasciateci stare».

«Per questo noi ricorreremo alla Corte Costituzionale contro l'impougnativa da parte del governo, perche' vogliamo organizzare questa regione come vogliamo noi, sapendo che spenderemo di meno e faremo spendere meno al governo». Ha detto ancora il presidente Tondo al Gr Rai di Trieste.

Per quanto riguarda l'assetto delle Province, il governatore ha aggiunto di «voler ragionare con gli enti locali. Ci sono diverse opzioni: c'è la provincia del Friuli, dell'area metropolitana, c'è l'eventualità di due province, c'è la possibilità di lasciare le 4 province riducendone la competenza per quanto riguarda l'autonomia degli enti locali, ma dando più competenze alla gestione della Regione. Il discorso insomma è molto aperto. La nostra volontà resta quella di ridurre comiunque le spese. Ripeto: noi l'abbiamo già fatto e il governo deve avere fiducia in noi».

Domenica si vota per le amministrative. Gorizia banco di prova per la Regione

Gorizia al voto

Gorizia rappresenta un'eccezione nell'ambito dei comuni interessati dalle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio. Il capoluogo isontino è uno dei pochi centri dove la Lega Nord si ripresenta con il Pdl e l'Udc, e con altre forze del Centrodestra, sotto il segno della maggioranza al Governo del Friuli Venezia Giulia.

Per riproporre l'alleanza il Carroccio ha ottenuto dal candidato sindaco Ettore Remoli di rinunciare al simbolo del Pdl e di presentarsi con la lista "Popolo per Gorizia". Renzo Tondo, presidente della Regione Fvg, è il primo ad augurarsi che Romoli vinca, in modo da succedere a se stesso, perché in questo modo avrebbe la sua candidatura assicurata per le Regionali del 2013.

Diretto avversario di Ettore Romoli è Giuseppe Cingolani (Pd) sostenuto da Pd, Forum per Gorizia, Sel, IdV, Slovenska Skupnost, Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani e le liste civiche Gorizia è Tua e Lista Giovani-Ritorno al Futuro.

Complessivamente in Fvg verranno eletti 26 sindaci e 408 consiglieri comunali. Le sezioni elettorali interessate sono 185.

Gli elettori chiamati alle urne sono 149.899, di cui 72.369 maschi e 77.530 femmine. Oltre il dieci per cento, per la precisione 17.150 cittadini, appartiene all'AIRE, Anagrafe degli italiani iscritti all'estero.

In provincia di Udine sono 48.746 gli elettori chiamati al rinnovo di 13 amministrazioni comunali (Arta Terme, Bordano, Buja, Cervignano del Friuli, Lignano Sabbiadoro, Manzano, Montenars, Pocenia, Preone, Savogna, Sutrio, Tarvisio, Tricesimo); nel pordenonese sono interessati dal voto 48.454 elettori in 8 Comuni (Aviano, Azzano Decimo, Casarsa della Delizia, Cimolais, Clauzetto, Maniago, Prata di Pordenone, Vito D'Asio); nell'Isontino, oltre che nel capoluogo, si voterà in altri 3 Comuni (Cormons, Sagrado e San Canzian d'Isonzo) per un totale di 45.034 elettori coinvolti, mentre in provincia di Trieste solo Duino Aurisina e' chiamato alle urne (7.665 elettori).

L'unico Comune al voto con popolazione superiore a 15.000 abitanti è appunto Gorizia, in cui l'eventuale turno di ballottaggio è previsto per domenica 20 e lunedi' 21 maggio, nel caso in cui nessuno dei candidati sindaci ottenga la maggioranza assoluta dei voti validi. Negli altri Comuni sara' eletto al primo turno il candidato sindaco che ottiene il maggior numero di voti validi.

Primo Maggio, 20mila ai vari cortei in regione

Primo Maggio, 20mila ai vari cortei in regione

TRIESTE - Ventimila lavoratori in piazza in Friuli Venezia Giulia nella giornata della festa del lavoro. Le principali manifestazioni si sono svolte a Trieste, Pordenone, Gradisca e Cervignano.

La crisi che aggrava l'emergenza occupazione, con la cassa integrazione che torna a mordere (+29% nei primi tre mesi del 2012), il calo dei redditi reali di lavoratori e pensionati, colpiti dall'aumento del costo della vita e delle imposte e la protesta contro la liberalizzazione degli orari dei negozi sono stati i grandi temi al centro dei cortei e dei comizi.

TRIESTE. Il corteo più affollato, come da tradizione, è stato quello del capoluogo regionale, con una partecipazione vicina alle 10mila presenze, secondo le stime di Cgil-Cisl-Uil. Di fronte a una crisi senza fine - queste le parole pronunciate dal segretario confederale Cgil Nicola Nicolosi dal palco di piazza Unità - è indispensabile un piano per il lavoro per le nuove generazioni e per chi è stato espulso dal sistema produttivo. Tra le priorità, per i sindacati, anche la difesa dei redditi, anche per rilanciare i consumi, e il grande tema dei diritti, perché è inaccettabile - dichiara Nicolosi - che la crisi porti alla messa in discussione di conquiste come il riposo festivo e di un giusto equilibrio tra tempo del lavoro e tempo da dedicare alla famiglia, al tempo libero, alla cultura e alla religione.

PORDENONE. Slogan, volantini e magliette contro la deregulation del commercio anche alla manifestazione di Pordenone, aperto dall'omaggio floreale al monumento ai caduti del lavoro. Quasi un migliaio i lavoratori e i pensionati che hanno partecipato al corteo e seguito il comizio finale in piazza Municipio, concluso dal segretario provinciale della Uil Roberto Zaami, che ha ricordato i tanti, troppi fronti di crisi aperti nella Destra Tagliamento, colpita da una spirale recessiva che penalizza pesantemente i suoi comparti strategici, dal mobile all'elettrodomestico.

GRADISCA. Sulla stessa linea - davanti ai 3mila manifestanti di Gradisca d'Isonzo, tra i quali anche molti sindaci e il presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta - l'intervento di Paolo Pirani, della segreteria nazionale Uil: I conti in ordine non bastano - afferma Pirani - se il Paese resta in ginocchio. L'austerità deve assolutamente essere accompagnata da misure capaci di rilanciare crescita, sviluppo e occupazione, non solo in Italia ma in tutta l'Europa, un'Europa che non può avere nei mercati il suo unico riferimento.

CERVIGNANO. Crescita e occupazione come priorità, ma senza dimenticare la difesa dei diritti del lavoro, di fronte a politiche sempre più improntate alla flessibilità. Questo il senso della battaglia contro le aperture festive, che ha caratterizzato profondamente i cortei di Cervignano e Pordenone. In testa ai 5.000 manifestanti dell'Udinese e della Bassa Friulana i lavoratori del commercio, dietro alla striscione contro la deregulation degli orari e contro le tante serrande rimaste aperte il 25 Aprile e il Primo Maggio, bollate come una doppia vergogna. In piazza, con i trattori della Confederazione italiana agricoltori, anche una compatta rappresentanza di sindaci e tantissimi giovani, che hanno assistito, dopo il comizio concluso da Paolo Carcassi della Uil nazionale, al concerto dei Radio Zastava in piazza Indipendenza. 

"Festa dedicata a chi il lavoro non ce l'ha": questa l'indicazione dei segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil del Friuli Venezia Giulia in occasione delle manifestazioni di ieri mattina, 1° maggio. "Mai come oggi - ha detto Franco Belci della Cgil - la festa del lavoro è dedicata a chi il lavoro non ce l'ha, a chi rischia di perderlo o è costretto a svolgerlo in condizioni sempre più precarie". Nelle parole di Giacinto Menis (Uil) la preoccupazione per la crescita della cassa integrazione, "che rischia di trasformarsi in nuova disoccupazione, aggravando anche in questa regione l'emergenza lavoro". Da qui l'esigenza, ribadita dal segretario Cisl Giovanni Fania, di un confronto serio e serrato con l'amministrazione regionale e le forze economiche, "per contrastare una recessione che dura da troppo tempo e di fronte alla quale l'unità e la coesione tra i sindacati assume un ruolo fondamentale".








Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

Pubblicità

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Privacy e cookies

Privacy policy e cookies

Questo sito è impostato per consentire l'utilizzo di tutti i cookie al fine di garantire una migliore navigazione. Se si continua a navigare si acconsente automaticamente all'utilizzo. Per comprendere altro sui cookie e scoprire come cancellarli clicca qui.

Accetto i cookie da questo sito.