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Mar04302024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Il 28 aprile al Centro identificazione di Gradisca due parlamentari e un consigliere regionale

Il Cie di Gradisca

Nel luglio 2011 ad entrare nel CIE di Gradisca era stato stato l’on. Monai (Idv), che aveva rilevato una situazione preoccupante. Ora è arrivato il momento della verifica: a ridosso dei cinque giorni di manifestazione della campagna nazionale "LasciateCIEntrare", sabato 28 aprile alle ore 9.00 due parlamentari e un consigliere regionale faranno ingresso al CIE di Gradisca. Anche diverse associazioni del territorio e un gruppo di giornalisti del Friuli Venezia Giulia hanno presentato alla Prefettura di Gorizia la relativa richiesta di autorizzazione. All’uscita dei politici dalla struttura è prevista, alle ore 10.30, una conferenza stampa di fronte al CIE, coordinata dall’Assostampa FVG che aderisce all’iniziativa, con un intervento da parte delle associazioni locali presenti, tra cui la Tenda per la Pace e i Diritti.

Un appello alla libertà di informazione. Questo il nocciolo della campagna nazionale “LasciateCIEntrare”, in programma in nove città italiane dal 23 al 27 aprile, per rivendicare il diritto di accesso ai CIE (Centri di identificazione ed espulsione) e ai CARA (Centri di accoglienza per richiedenti asilo). Nonostante le disposizioni del nuovo Ministro Anna Maria Cancellieri abbiano sospeso la circolare del primo aprile 2011 dell’allora Ministro Maroni, l’ingresso in queste strutture continua infatti ad essere estremamente difficile.

L’attenzione della campagna “LasciateCIEntrare”, rivolta a politici, mondo dell’informazione e società civile, è alta in tutto il territorio nazionale. Suo fine ultimo è, attraverso l’accesso ai CIE e ai CARA del Paese, documentare una realtà ancora oggi sconosciuta, spesso anche agli stessi abitanti dei luoghi che le ospitano. “Non possono assolutamente essere chiamati ‘Centri di accoglienza’ – ribadisce Tenda per la Pace e i Diritti -. Per noi l’accoglienza è ben diversa, e ci sono molte proposte concrete più efficienti e meno dispendiose, ma soprattutto più rispettose dell’essere umano e dei diritti della persona. La detenzione senza reato, per lo più di tipo amministrativo, è un’anomalia dello stato di diritto, e rappresenta una deriva vergognosa per l’Italia e per l’Europa”.








Napolitano, visita in Friuli rinviata a 29-30 maggio

Napolitano, visita in Friuli rinviata a 29-30 maggio

UDINE - La visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Friuli, inizialmente programmata per il 9 e 10 maggio, e' stata rinviata al 29 e 30 maggio. Lo si e' appreso dalla Prefettura di Udine, che ne ha ricevuto la comunicazione dal Dipartimento degli Affari Interni della Presidenza della Repubblica. ''Il programma della visita - ha fatto sapere il capo di gabinetto della Prefettura Maria Rita Coluccia - dovrebbe essere quello gia' fissato, con le tappe a Udine, Gemona del Friuli, Illegio e Porzs, ma con qualche 'limatura'. Lo spostamento della visita - ha aggiunto - e' dovuto all'eccessiva concentrazione di impegni in uno stretto arco temporale, che ha suggerito al Presidente di poter dedicare al Friuli due giorni piu' 'leggeri' della sua fitta agenda''.








Napolitano in visita dal 9 all'11 maggio. Andrà a Malghe Porzus e Pordenone

Napolitano, 9-11 maggio in Friuli. Visiterà Malghe Porzus, tappa a Pordenone

UDINE - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sara' in Friuli Venezia Giulia dal 9 all'11 maggio; il programma della visita e' stato definito oggi nella sede della Prefettura di Udine. Il Capo dello Stato, secondo il programma di massima, arrivera' nel capoluogo friulano nel pomeriggio del 9, per incontrare all'Universita' il corpo accademico e gli studenti e assistere in serata alla proiezione di una pellicola sulla storia della Repubblica della Carnia, nata nel 1944 durante la Resistenza al nazifascismo. Il 10 maggio la visita di Napolitano proseguira' con una tappa a Faedis (Udine), paese della pedemontana, da dove si spostera' nella vicina malga di Porzus, teatro nel febbraio del 1945 di uno dei piu' controversi e tragici episodi della Resistenza italiana. In seguito, il presidente si spostera' a Gemona del Friuli, ''capitale'' del terremoto del Friuli nel 1976 e tornata a nuova vita dopo la ricostruzione. Da qui Napolitano raggiungera' il piccolo centro montano di Illegio, frazione di Tolmezzo (Udine), dove visitera' la mostra internazionale d'arte ''I bambini e il cielo'' allestita nella locale Casa delle esposizioni. L'ultima giornata, 11 maggio, il presidente della Repubblica si trasferira' per una breve tappa a Pordenone, da dove si rechera' all'aeroporto militare di Aviano, per ripartire verso Roma.








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