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Tribunale delle donne: un approccio femminista alla giustizia
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- Categoria: Uomini e diritti
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25 Giu 2015
- Ultima modifica il Giovedì, 25 Giugno 2015 19:00
- Pubblicato Giovedì, 25 Giugno 2015 19:01
- Scritto da Sara Grubissa
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Trieste – Martedì 23 giugno alla Casa Internazionale delle Donne di Trieste, in un incontro aperto alla cittadinanza, si è parlato di giustizia, quella delle donne per le donne.
Tra il 7 e il 10 maggio scorsi, a Sarajevo, si è tenuto il Tribunale delle Donne. A distanza di quasi quarant'anni, ( il primo fu Bruxelles '76, che si occupò di un ampio spettro di violenze, da crimini politicamente motivati a stupri, a violenza domestica ), in Europa, le donne ritornano a chiedere giustizia per i crimini subiti. L'imputato è la guerra nei Balcani e i suoi protagonisti.
Il Bosanski Kulturni Centar, storico auditorium nel cuore della città , si è popolato di donne di svariate nazionalità , non solo europee, c'erano anche rappresentanti delle Madri di Plaza de Mayo, gruppi dalla Palestina, Congo ed India. Perchè la giustizia per le donne non ha confini.
La delegazione triestina, ha spiegato come si sono svolti i lavori: per ogni sessione, da un lato del palco le testimoni dall’altrole esperte del Tribunale. Alla fine di ogni sessione, le singole testimonianze vengono riportate in una cornice socio-politica dalle esperte, si disegna così, un quadro dettagliato del contesto in cui si sono svolti i crimini di allora, di chi li ha orchestrati, e di come e quali, sono tuttora, le conseguenze, il perpetuarsi di violenze e abusi, nel dopo guerra nel transitare verso un nuovo assetto socio-politico.
Melitita Richter, sociologa e membro del gruppo di Trieste, sottolinea la peculiarità dei Tribunali delle Donne, la denuncia alla società civile, la raccolta di testimonianze, la presa di coscienza, universalmente riconosciuta su ciò che è avvenuto. L'approccio femminista alla giustizia sorpassa alcuni limiti della giustizia ordinaria (come ad esempio l'oggettivazione del testimone e/o vittima) non ne nega il ruolo, ma lo trova insufficiente e si pone come complementare.
La vittima, la testimonianza, sono poste al centro.
I racconti delle donne sono divisi per tipo di violenza: sessuale, etnica, militare ma anche economica e riguardano situazioni passate ed attuali.
In questo tribunale si parla di giustizia transazionale, - ovvero "lo studio delle scelte operate e della qualità della giustizia resa quando gli stati sostituiscono regimi autoritari con istituzioni di uno stato democratico" (Siegel, 1998, 431). L'attenzione delle donne, appunto, si concentra anche sulle ripercussioni delle scelte della transizione, Michela Degrassi, porta l'attenzione sui problemi emersi nel post guerra, con le pesanti privatizzazioni, il depauperamento del lavoro femminile sia in termini economici che di diritti.
A far parte del gruppo di partecipanti triestine anche due giovani donne. Una di queste, Marta Grasso, studentessa di Scienze Diplomatiche Internazionali, ha trasmesso al meglio il forte impatto emotivo e la rabbia, che le testimonianze ascoltate hanno suscitato in lei e nelle altre donne presenti nella platea di Sarajevo. I racconti sentiti, tutti dettagliati, nei fatti nei nomi nei cognomi nelle località, sono arrivati al pubblico con tutta la loro potenza. C'è stato uno scambio di energia. La forza proveniente dal palco, la narrazione di situazioni indicibili, si è trasmessa alla platea e viceversa. Il linguaggio accademico (le esperte presenti, sono alcune tra le più importanti teoriche e pensatrici del movimento femminista internazionale) si è naturalmente fuso con quello delle donne testimoni, contadine, operaie casalinghe. Questa modalità , precisa Marta Grasso, ha permesso, a chi come lei nasceva mentre quei fatti avvenivano, di conoscere l'orrore degli eventi ma anche il contesto, rendendola così testimone consapevole. La trasmissione alle nuove generazioni è uno dei punti cardine delle associazioni femminili della ex -Jugoslavija che in 10 anni di intenso lavoro, su vari piani , hanno organizzato il Tribunale delle Donne per i Balcani.
L'incontro alla Casa Internazionale delle Donne, aveva lo scopo d’informazione, condivisione e riflessione sulle giornate del Tribunale delle Donne, ma ha avuto anche un effetto moltiplicatore delle voci che hanno testimoniato a Sarajevo.
A chiusura è stato trasmesso il documentario Parlano le donne di Srebenica di Milica Tomić.
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