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Il vicepresidente della Regione Bolzonello: coltivazioni Ogm, mai senza autorizzazione
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- Categoria: Ecologia ed ambiente
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24 Mag 2013
- Ultima modifica il Venerdì, 24 Maggio 2013 15:11
- Pubblicato Venerdì, 24 Maggio 2013 15:10
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Nessuna coltura con sementi geneticamente modificate (Ogm) sarà possibile in Friuli Venezia Giulia senza una specifica autorizzazione regionale che ne attesti la possibilità di coesistenza senza rischi con le coltivazioni tradizionali.
Lo ha ribadito il 24 maggio l'assessore regionale alle Risorse rurali ed agroalimentari Sergio Bolzonello. L'attuale Giunta "vuole confermare questo divieto alla coltivazione degli Organismi geneticamente modificati in tutto il Friuli Venezia Giulia" ha ribadito Bolzonello.
La Regione si era vista di fatto costretta a revocare il regolamento in questione (già pronto dallo scorso dicembre), solo in quanto l'Unione europea aveva inoltrato al Governo Italiano a fine 2012 la richiesta di una serie di informazioni sulla legislazione nazionale e regionali in materia di Ogm, evidenziando come un divieto che non si basi su precise linee di coesistenza fra coltivazioni convenzionali e coltivazioni Ogm contrastasse con le norma dell'Unione europea.
"Resta quindi inteso - ha sottolineato Bolzonello - che il divieto alla coltivazione degli Ogm continua a valere sulla base della normativa nazionale, la quale subordina la semina di Ogm a specifica autorizzazione che può venir rilasciata solo se viene verificata caso per caso questa possibilità di coesistenza".
L'assessore Bolzonello rileva inoltre che la Giunta regionale ha già inserito fra le sue priorità l'emanazione in tempi brevi delle linee di coesistenza da far valere a livello regionale, garantendo la salvaguardia delle produzioni convenzionali regionali.
Nel frattempo si continueranno a svolgere i controlli sulla base della norma nazionale, che fra l'altro prevede sanzioni penali per chi utilizza sementi Ogm in assenza di autorizzazione.
"Nulla cambia pertanto con la revoca delle delibera adottata a dicembre 2012 - precisa l'assessore - se non che si è voluto mettere in sicurezza la normativa regionale rispetto ad una possibile apertura di una pericolosa procedura di infrazione da parte dell'Unione europea".
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