Premiato negli Stati Uniti "The Special Need" del regista udinese Carlo Zoratti
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- Pubblicato Domenica, 16 Marzo 2014 20:48
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Udine - "The Special Need", opera prima dell'udinese Carlo Zoratti, nelle sale l'1 e il 2 aprile per la Giornata Mondiale dell'Autismo, ha vinto il premio del pubblico, Audience Award, sezione SXGlobal, al SXSW Film Festival, che si è svolto dal 7 al 15 marzo ad Austin, nel Texas.
Insolito e divertente "road movie" che esplora la difficile relazione tra sesso e disabilità, ha come protagonista Enea Gabino, ed è prodotto da Videomante e Detailfilm, distribuito da Tucker Film e realizzato con Fondo Audiovisivo del Fvg. "In bomba!" ha commentato Gabino.
L'opera è stata già premiata in Europa lo scorso anno al Dok Leipzig di Lipsia, al Trieste Film Festival ed al ZagrebDox di Zagabria.
Enea, ventinove anni, risiede nel piccolo centro di Terenzano (Udine). È un giovane uomo con desideri normali. Ciò che non è normale è il suo modo di esprimerli. Enea è autistico e spesso incapace di interpretare le reazioni delle ragazze che incontra per strada.
Non ha mai avuto un rapporto sessuale, nonostante ne senta il desiderio e ne abbia le piene capacità. Dal momento che il suo paese, l’Italia, non offre alcuna soluzione legale al suo desiderio, Enea inizia un viaggio attraverso l’Europa con i suoi amici Alex e Carlo, alla ricerca di un modo per avere un rapporto sessuale alla “luce del sole”.
Il viaggio, che inizia per soddisfare solo un bisogno sessuale, in realtà porta Enea a esplorare i suoi sentimenti e i suoi desideri. Tutti assieme su un vecchio pulmino Volkswagen, partono dall’Italia per l’Austria e la Germania, perché là c’è un luogo dove le persone come Enea, con un “desiderio particolare”, possono iniziare il loro percorso verso la sessualità.
Il film sarà in streaming martedì 1° aprile, in un evento esclusivo in diretta satellitare. Dall’Anteo spazioCinema di Milano, grazie alla collaborazione con Open Sky Cinema, verranno trasmessi alle 20.30 in 70 sale in tutta Italia "The Special Need" e un incontro con il protagonista Enea Gabino, il regista Carlo Zoratti, un giornalista ed un esperto nell’ambito dell’autismo.
Hong Kong vive nel suo “The Midnight After” nella prossima edizione di Far East Film a Udine.
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- Pubblicato Venerdì, 14 Marzo 2014 19:25
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Udine – Mentre il conto alla rovescia è già iniziato per l’edizione numero 16 del Far East Film Festival, che si svolgerà a Udine dal 25 aprile al 3 maggio, anticipiamo uno dei suoi punti chiave: la stretta connessione con Hong Kong. Una connessione artistica e culturale che si rinnova felicemente di anno in anno, certo, ma questa volta è il suo stesso significatoad avere una sfumatura diversa: a 16 anni dalla riunificazione con la Cina, infatti, l’ex colonia britannica non è mai stata così orgogliosamentehongkonghese. E non lo è mai stato nemmeno il suo cinema.
“Hong Kong calling”e il grande festival udinese è pronto a raccogliere la chiamata, tra gli ospiti d’onore ci sarà mister Fruit Chan, il più indie dei registi presenterà al pubblico il suo ultimo geniale lavoro cinematografico The Midnight After , il talk di approfondimento vedrà impegnato Marco Müller grande conoscitore del cinema di Fruit Chan. Un’eccentrica e assurda commedia horror-surreale che racconta, metaforicamente, la grande ossessione di Hong Kong per la “data di scadenza”. Ossessione connaturata alla sua paura di scomparire…
Così come Los Angeles attende il Big One, 16 anni fa Hong Kong attendeva preoccupata di ricongiungersi con Cina. Allora la data di scadenza era una, una soltanto, senza proroghe: 1 luglio 1997. Oggi, invece, le scadenze sembrano essersi moltiplicate: nella vita come nei film, la lingua cantonese appare superata da quella ufficiale mandarina; l’industria cinematografica locale non è più la stessa, perché deve confrontarsi con le regole, anzi: gli obblighi, del mercato della madrepatria. Gli abitanti della città, portatori sani della cultura cantonese e delle sue tradizioni, abbandonano i luoghi storici della metropoli per rifugiarsi in periferia o all’estero.
In The Midnight After a Udine sarà proiettata la versione definitiva, dopo il passaggio al Festival di Berlino, Hong Kong appare incredibilmente deserta. Nel cuore della notte e a bordo di un classico mini-bus cittadino, 16 persone, rappresentanti dei tradizionali abitanti della città, uscendo dal noto Lion Rock Tunnel e procedendo a Nord verso i Nuovi Territori, saranno folgorati da una visione di Tai Po, quartiere tra i più popolati al mondo, che prima d’ora non avrebbero mai ritenuto possibile. Auto sparite, insegne spente, negozi chiusi, porte serrate. Sulle strade non c’è anima viva: l’altra città che non dorme mai sembra avvolta da un incredibile mistero dal sapore fatalmente apocalittico. Unico segnale un suono che vaga nell’etere, che esce dai cellulari impazziti, forse il messaggio di un extraterrestre…
Fruit Chan racconta la dissoluzione dei valori fondamentali della città sin dal suo ritorno alla Cina, con Made In Hong Kong (1997) e Durian Durian(2000), mentre The Midnight After non rappresenta solo il terzo, travolgente, capitolo, ma simboleggia anche la ritrovata consapevolezza del cinema di Hong Kong. Unfiero e potente senso d’identità che va di pari passo con la volontà di tutti gli hongkonghesi: poter richiedere per il 2017 l’elezione diretta del sindaco.
Un Franco Basaglia inedito al “FilmForum Festival 2014”.
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- Pubblicato Giovedì, 13 Marzo 2014 16:11
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Udine/Gorizia – “FilmForum Festival 2014”, sarà in cartellone dal 2 all’11 aprile a Udine e Gorizia con “Eccoli” di Stefano Ricci sui materiali di Osbat Basaglia, una delle novità più attese della 21^ edizione.
Nove giorni di proiezioni, incontri, convegni, workshop, pubblicazioni ed eventi intorno al cinema, dalle origini ai nuovi media. Sabato 5 aprile, al Kinemax di Gorizia alle 21, si leveranno i riflettori sulla prima assoluta della videoproduzione dedicata a Franco Basaglia “Eccoli”.
L'evento sarà accompagnato dalla pubblicazione fotografica a cura di Stefano Ricci, edita MamiVerlag, nella quale i lettori ritroveranno le atmosfere di quei filmati clinici e l’esperienzadi Basaglia a Gorizia, dal 1961 al 1968: il suo radicale lavoro di trasformazione istituzionale, i tentativi di attivare la "comunità terapeutica" mutuata dall’intuizione di Maxwell Jones in Scozia, le nuove regole di organizzazione e di comunicazione, il rifiuto delle contenzioni fisiche e delle terapie di shock, le assemblee di reparto e plenarie, la vita comunitaria fatta anche di feste, gite, laboratori artistici nei quali finalmente cadeva la separazione coatta fra uomini e donne degenti.
«A sette anni e fino a quando ho cominciato a vivere disegnando, ho passato molto tempo con i matti. L‘estate stavamo in una casa nelle Dolomiti, costruita da un piccolo gruppo di libertari che avevano conosciuto Franco Basaglia a Gorizia. Io non lo sapevo ancora, ma quello che stavamo facendo era la conseguenza di quello che Basaglia aveva immaginato e fatto: la chiusura dei manicomi, il ritorno dei matti nella comunità delle persone ...». E’ il ricordo di Stefano Ricci, disegnatore e fumettista, ma adesso anche filmmaker e autore del progetto “Eccoli” che racconta, con una pubblicazione e una produzione documentaria, il lavoro di Franco Basaglia negli anni pionieristici della sua direzione dell’Ospedale Psichiatrico di Gorizia.
Filmati clinici e immagini completamente inedite di quegli anni sono alla base del progetto: «E’ il fondo di pellicole 16 mm girate da Giorgio Osbat all‘Ospedale Psichiatrico Provinciale di Gorizia durante la direzione di Franco Basaglia – spiega ancora Ricci - Sono frammenti, singole sequenze brevi, filmate durante le prime sedute di musicoterapia. Immagini per le quali era andato perduto il suono: cosí, con l‘aiuto di Jacopo Quadri e Giacomo Piermatti, abbiamo lavorato su musica e montaggio per restituire identità e dimensione storica alle persone filmate, in un omaggio a Franco Basaglia e alla sua immaginazione politica, all’eredità che ci ha consegnato realizzando un progetto non solamente italiano e senza precedenti».
La serata sarà seguita dal programma con musica dal vivo di Home Movies Afghanistan 1969: immagini inedite, girate alla fine degli anni Sessanta in Super8, da una giovane filmmaker, Anna Bavicchi. La proiezione segna l'incontro tra Home Movies, Archivio Nazionale del Cinema di Famiglia e curatori della selezione filmica, e il musicista Renato Rinaldi, con l’assistenza di Roberto Fabrizio. Anna Bavicchi (Roma, 1944), è figlia di un dipendente del Ministero degli Esteri, Alessandro Bavicchi, console in vari Paesi, tra i quali l'Afghanistan, dove l’autrice ha vissuto per circa dieci anni dal 1963.
I materiali della Collezione Osbat Basaglia sono di proprietà della Mediateca Provinciale "Ugo Casiraghi", e sono stati acquistati dalla famiglia Osbat grazie a un contributo della Fondazione Carigo, quindi digitalizzati a Gorizia a cura del Laboratorio La Camera Ottica dell’Università di Udine, e infine selezionati nel montaggio di Jacopo Quadri, il noto montatore di ‘Sacro Gra’, spesso al fianco di registi come Bertolucci, Martone, Cipri’ e Maresco … Le musiche del contrabbassista Giacomo Piermatti scandiranno le immagini.
FilmForum Festival 2014, promosso dall’Università di Udine e diretto da Leonardo Quaresima per il coordinamento di Sara Martin e Federico Zecca, sarà dedicato quest’anno al tema At the borders of Film History, ovvero L’archeologia del cinema'. Info: www.filmforumfestival.it
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