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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Glenn Miller Orchestra inaugura Grado Festival Ospiti d’Autore.

Glenn Miller Orchestra inaugura Grado Festival Ospiti d’Autore.

Grado - Dopo il tutto esaurito da record registrato già in prevendita a gennaio per il concerto al Politeama Rossetti di Trieste, a grande richiesta la Glenn Miller Orchestra, l’ensemble jazz e swing più famoso al mondo, tornerà in Friuli Venezia Giulia il prossimo 25 giugno, sul palco della suggestiva Diga Nazario Sauro per la data inaugurale del Grado Festival Ospiti d’Autore, la prestigiosa rassegna organizzata da Associazione Culturale Motoperpetuo, in collaborazione con Azalea Promotion, Comune di Grado, Regione Friuli Venezia Giulia e TurismoFVG.

Il concerto della Glenn Miller Orchestra è il terzo grande evento della 7° edizione della rassegna, dopo i già annunciati live del chitarrista americano Joe Satriani, venerdì 4 luglio,e del talento vocale israeliano Asaf Avidan, sabato 5 luglio.

La Glenn Miller Orchestra proporrà il suo nuovo spettacolo “History of Big Bands”, uno show che riporterà il pubblico indietro nel tempo, direttamente nella swing era degli anni ’40, dominata dalle musiche delle cosiddette “big band”, di cui Glenn Miller fu l’assoluto rappresentante.

I biglietti per l’appuntamento saranno in vendita da ieri mercoledì 30 aprile, online su Ticketone.it, nei punti vendita autorizzati Azalea Promotion e sui circuiti austriaci e sloveni Oeticket.com e Eventim.si (posto unico a sedere a 30 Euro più diritti di prevendita). L’evento è inoltre incluso nel pacchetto “Music&Live” realizzato dall’Agenzia TurismoFVG per informazioni www.musicandlive.it e www.turismofvg.it.

Con il live della Glenn Miller Orchestra va arricchendosi il programma della 7°edizione del Grado Festival Ospiti d’Autore, dopo i primi appuntamenti annunciati, quello del4 luglio con l’unica tappa del Nordest del nuovo tour mondiale del guitar heroJoe Satriani, e del5 luglio, con una delle voci più interessanti della musica mondiale, Asaf Avidan, anche quest’ultimo impegnato in quello che sarà il suo unico live nel Nordest. Per info www.azalea.it e www.gradofestival.it.

 

Dal 28 aprile al 26 maggio a Trieste la decima edizione del Salotto Cameristico della Chamber Music

Dal 28 aprile al 26 maggio a Trieste la decima edizione del Salotto Cameristico della Chamber Music

Trieste –  Il Salotto Cameristico della Chamber Music, di scena dal 28 aprile al 26 maggio nella Sala Ridotto del Teatro Verdi, giunge alla decima edizione: 10 anni dedicati alla grande tradizione cameristica, riletta da prestigiosi talenti italiani e internazionali, attraverso interpreti capaci di affiancare alle partiture classiche le nuove espressioni della musica del nostro tempo.

Cinque appuntamenti scandiranno questa edizione del “Salotto”, diretto da Fedra Florit e promosso nell’ambito della Stagione Cameristica 2014 dell’Associazione Chamber Music, in collaborazione con l’Assessorato Regionale alla Cultura, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività culturali, con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Trieste e il sostegno di Suono Vivo di Padova, Banca Mediolanum, Fondazione Casali, Wartsila e Cooperative Operaie.

Un elegante percorso dedicato al repertorio cameristico per quartetto caratterizza quest’edizione del Salotto, che si aprirà, lunedì 28 aprile, nel segno del Notos Quartet, una formazione internazionale applaudita in queste stagioni sulle scene europee, vincitore del “Parkhouse Award” di Londra nel 2011 e nello stesso anno del Primo Premio al "Charles-Hennen-Concours" in Olanda, quindi il prestigioso “Premio Vittorio Gui” al Concorso internazionale di Firenze.

Sindri Lederer violino, Malte Koch viola, Florian Streich violoncello e Antonia Köster pianoforte sono i quattro brillanti componenti del Notos Quartet. A Trieste si esibiranno su musiche di Wolfgang Amadeus Mozart (Quartetto in mi bemolle maggiore KV 493) e Antonín Dvořák (Quartetto in mi bemolle maggiore op.87).

Lunedì 5 maggio il Salotto Cameristico proseguirà con il Quartetto Prometeo, composto da Giulio Rovighi (violino) Aldo Campagnari (violino) Massimo Piva (viola) Francesco Dillon  (violoncello). Vincitore nel 2012 del Leone d'Argento alla Biennale Musica di Venezia, il Prometeo è stato eletto complesso residente della Britten Pears Academy di Aldeburgh ed è attualmente “quartetto in residenza” alla prestigiosa Accademia Filarmonica Romana. Uno degli elementi caratteristici del Quartetto è il costante affiancamento del repertorio classico alle nuove espressioni della musica del nostro tempo.  

Lunedì 12 maggio il testimone passerà al pianista Oliver Triendl con il Quartetto d'archi Quatuor Ardeo, composto da Olivia Hughes e Carole Petitdemange (violini), Noriko Inoue (viola), Joëlle Martinez (violoncello), e con la violinista Rebekka Hartmann per un variegato programma francese. Musiche di Fauré (Quartetto con pianoforte n.1 in do minore op.15), Ravel (Berceuse sur le nom de Gabriel Fauré e Tzigane Rapsodia da concerto per violino e pianoforte) e Chausson (Concerto in re maggiore op.21 per violino, pianoforte e quartetto d'archi) scandiranno il concerto triestino.

Fra i grandi protagonisti del Salotto, come anticipato, anche il pianista Maurizio Baglini, che si esibirà lunedì 19 maggio con il clarinettista Corrado Giuffredi e la violoncellista Silvia Chiesa. Giuffredi è primo clarinetto solista dell’Orchestra della Svizzera Italiana.

Con l’Orchestra Filarmonica della Scala ha partecipato a numerosi concerti nei festival internazionali più prestigiosi, sotto la direzione di Riccardo Muti e Daniel Baremboim. Nel 2010 si è esibito per la prima volta in Israele su invito di Giora Feidman al festival “Klezmer in Galilea” e a Gerusalemme.

In programma musiche di Ludwig van Beethoven (Trio in si bemolle maggiore op.11), di Nino Rota (Trio per clarinetto, violoncello e pianoforte - versione originale 1973) e Johannes Brahms (Trio in la minore op.114).

Gran finale, lunedì 26 maggio con il concerto che vedrà protagonista Pavel Berman, per l’occasione sia violino solista che direttore dell'Orchestra giovanile Perosi ensemble. In programma i Capricci di Niccolò Paganini (12 Capricci per violino e orchestra d'archi) e il Souvenir de Florence di Čajkovskij.

Pavel Berman, figlio d'arte e enfant prodige premiato a soli diciassette anni dalla Giuria del Premio Paganini, ha attirato l'attenzione del mondo musicale con il Primo Premio e la Medaglia d'Oro al Concorso Violinistico Internazionale di Indianapolis nel 1990.

L'Orchestra dell'Accademia di Biella è composta da un organico variabile da diciassette a trentacinque musicisti ed è il risultato di un progetto maturato in seno all'Accademia di Alta Formazione Artistica e Musicale "Lorenzo Perosi" di Biella stessa con l’ambizione di costituire un organismo in grado di valorizzare le eccellenze musicali diplomate nei Conservatori di Piemonte e Valle d’Aosta.

Abbonamenti e biglietti presso Ticketpoint – Trieste, Corso Italia 6/c – tel. 040 3498276. INFO: Associazione Chamber Music, tel. 040.3480598, sito Internet www.acmtrioditrieste.it

 

Wunderkammer: a confronto con il direttore artistico Andrea Lausi.

Wunderkammer: a confronto con il direttore artistico Andrea Lausi

Trieste - Il cartellone del festival di musica antica Wunderkammer di Trieste sorprende sempre e  per questa edizione 2013/14 ha incluso anche  la settima arte, con la proiezione del film-documentario “Richard Wagner Diario veneziano della sinfonia ritrovata” di Gianni Di Capua presentato alla 70° Mostra Cinematografica della Biennale di Venezia e in anteprima europea al Bayreuther Festspiele in occasione delle celebrazione del bicentenario della nascita del grande compositore tedesco.

Tanti gli appuntamenti interessanti anche in questa edizione, abbiamo chiesto al direttore artistico Andrea Lausi di condividere con noi alcune impressioni.

Wunderkammer Festival di Musica Antica 2014 quali soddisfazioni vi ha dato?

Con la stagione 2013 - 2014 Wunderkammer ha accelerato ancora verso quella che vorremmo divenisse sempre di più la sua collocazione nel panorama dei festival europei: una stanza delle meraviglie per esplorare nuovi modi di far musica, con la qualità come sola stella polare ad aiutarci nella navigazione, nelle scelte. Di qui l'ampliarsi delle sezioni "Giovani interpreti" e "Laboratori". Si vede in giro molta passione, preparazione e entusiasmo, ma spesso i primi passi verso una carriera sono faticosi, molte società di concerti osano troppo poco, soprattutto quando si trovano di fronte proposte di repertori poco frequentati che vengono da artisti giovani e quindi non noti. Il binomio artista poco noto - repertorio inusuale è una sfida, ma è proprio lì che sta la frontiera e a quella bisogna dare impulso e offrire occasioni di visibilità.


Ogni anno il vostro Festival dimostra qualità e novità, impegni non sempre facili da mantenere, con i tagli alla cultura che ci sono stati ?

Investire maggiori risorse,  insomma fornire semplicemente più soldi non  porta a molto se porta solo a un incremento del numero di  copie degli stessi eventi, magari "grandi eventi", schierati in fila ordinata dietro a un modello dominante. Quello che è necessario è  piuttosto aumentare la varietà,  creare occasioni di sperimentazione di alta qualità. Il senso di “Wunderkammer Laboratori” è proprio questo: fare di Wunderkammer un semenzaio di nuove idee per creare, quasi sempre in cooperazione con altre rassegne, degli spettacoli nuovi che poi gli artisti possono proporre e far circolare  per i festival.


Cosa vi rinnova ogni anno ad impegnarvi in questo vostro  Festival di Musica Antica?

Come ha scritto Kees Boeke, interprete e insegnante fra i più innovativi degli ultimi quarant'anni, la sola valida ragione per suonare musica di un'altra epoca, che sia del 19º secolo o del 13º secolo, è la sua rilevanza per la musica e per la mente di oggi. La musica  composta fra la fine del 17º secolo e il 19º secolo ha dominato a lungo il nostra pratica musicale, al punto che il repertorio classico ha da tempo perso il suo carattere rivoluzionario, la sua capacità di provocare cambiamenti. Piaccia o no, lo stesso si può dire ad esempio dei Beatles. Come il cortocircuito fra la cultura medioevale e le idee dei greci e dei romani ha portato a una rivoluzione culturale nel Rinascimento, pensiamo che cortocircuitare le idee musicali del presente con quelle del passato abbia in sè qualcosa di estremamente promettente. E' proprio la sua alterità, insieme alla duttilità delle sue possibili riletture, a rendere la storia della musica così gravida di promesse.


Bilanci per quest'anno e previsioni future, cosa ci può dire?

Il bilancio lo può fare solo il pubblico. Quello di Trieste, che ci circonda con il calore di una comunità, e quello invisibile ma interessato e presente di Radio3 Suite, che sin dalla primo edizione trasmette quasi la totalità dei nostri eventi. Quanto al futuro, ci stiamo pensando, soppesando, incastrando. Sperando non tanto di farvi cosa gradita, quanto di sorprendervi.

 

 

 

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