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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

La Regione lancia il Forum sulla Grande guerra

La Regione lancia il Forum sulla Grande guerra

Giovedì 29 marzo si è svolto un incontro tra Regione, amministrazioni locali e partner nazionali ed internazionali in vista del centenario della I Guerra mondiale. A promuovere il forum, l'assessore regionale alla cultura Elio De Anna. «Tre gli scopi di quest'incontro d'apertura. - Spiega De Anna a Fvgnotizie - Coinvolgimento di tutti i soggetti interessati a conservare la memoria storica della Grande Guerra; accesso ai fondi europei 2014 - 2020; contribuire assieme alle regioni partner l'iscrizione dei luoghi della Grande guerra tra i siti patrimonio dell'Umanità».

Oltre a De Anna, erano presenti i rappresentanti di amministrazioni e istituzioni del Friuli Venezia Giulia e vari partner nazionali ed internazionali, tra i quali Christian Namy, senatore della regione di Verdun (dove nel 1916 si consumò una delle battaglie più atroci, che vide combattere fianco a fianco militari italiani e francesi), nonché il console generale d'Italia in Lorena, Marco Tornetta.

Come ricordato dall'assessore alla Cultura nel suo intervento l'obiettivo è quello di celebrare il centenario della Grande Guerra con il concorso di tutti coloro che, in vario modo, mantengono viva la memoria di fatti, gesta e luoghi che hanno portato all'Unità d'Italia. «Intendiamo ascoltare tutti coloro che hanno in programma di aderire a un progetto complessivo e condiviso. Per sostenere queste iniziative si potranno attingere non solo regionali, ma anche comunitarie attraverso i fondi del Por. Ma sarà necessario dare vita ad un soggetto che dialoghi con altre realtà europee».

Tutte queste attività devono essere propedeutiche al raggiungimento di un terzo ambizioso obiettivo. «Le iniziative - ha suggerito De Anna - non si dovranno esaurire al termine delle celebrazioni ma dovranno puntare al riconoscimento dei luoghi della Grande Guerra quale Patrimonio dell'Umanità».

Non è un caso che a questo forum siano presenti Christian Namy, senatore della regione di Verdun, nonché il Console generale d'Italia in Lorena Marco Tornetta. Insieme a loro è iniziato un dialogo che ci dovrebbe portare a definire un progetto comune con la Francia, da allargare poi anche ad Austria e Slovenia e con le altre regioni del Veneto, Trentino Alto Adige e Lombardia.

«La cultura va vista come investimento e non come centro di spesa — ha detto ancora De Anna - con obiettivi verificabili di ritorno sull'investimento nel territorio».

Come ricordato dal direttore di TurismoFVG, la Regione si sta già muovendo in questo ambito.

«Stiamo completando - ha detto Edi Sommariva - il portale storico della Grande Guerra dove non solo saranno riportati tutti gli avvenimenti legati a questo tema, ma sarà anche possibile consultare la cartografia interattiva dei luoghi in cui si è combattuto. Inoltre stiamo studiando delle applicazioni per cellulari affinché tutto questo materiale sia utilizzabile anche con smartphone».

Il tenente Roberto Macchella ha poi ricordato le varie iniziative che si stanno portando avanti in regione sul tema della Grande Guerra. «Stiamo progettando - ha detto - una sorta di Borsa del Turismo Storico e relativo workshop, creando così in Friuli Venezia Giulia un punto di riferimento per operatori turistici del settore».

«Inoltre un gruppo di lavoro ha avviato una ricerca storica per definire con esattezza dove ogni militare italiano ha combattuto ed è caduto in guerra, consentendo così alle famiglie di vedere il luogo dove un parente è morto in battaglia».

«Infine con lo Stato dell'Ohio si sta valutando la possibilità di realizzare un museo-memoriale dedicato ai militari americani mentre è in progetto anche la realizzazione di una lapide per ricordare le forze armate giapponesi che hanno combattuto nel Mediterraneo. Infine, in collaborazione con le nostre Università verranno istituiti dei premi di laurea per le tesi che a vario titolo conterranno temi legati alla Grande Guerra».








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Fvgnotizie rinnova la sua veste grafica

Fvgnotizie rinnova la sua veste grafica

Cari lettori navigatori, oggi fvgnotizie apre una pagina importante della sua storia, cominciata oltre un anno fa, esattamente il 18 gennaio del 2011. Fvgnotizie, quotidiano online a carattere regionale, esce con una veste grafica nuova, che vi offre una pagina di notizie più veloce e immediata: scorrendo il menu in alto potrete vedere al primo colpo tutti gli articoli più recenti. Abbiamo, inoltre, aggiunto una voce speciale per le gallerie fotografiche.

Il risultato è un sito più moderno, attraente, alla ricerca di un sempre maggiore contatto con voi lettori. Proprio a questo proposito, abbiamo deciso di fare una scelta dirompente e, a nostro giudizio, decisamente innovativa: la notizia principale del giornale sarà, praticamente, scelta da voi: saranno, infatti, i vostri “click” a determinare quale, tra le 4 notizie in primo piano, avrà la priorità. Un’altra cosa importante che teniamo a ricordare è che fvgnotizie non riceve alcun finanziamento, né da enti pubblici né tantomeno da privati e politici.


Le nostre uniche fonti di sostentamento sono costituite dai banner pubblicitari. Siamo indipendenti e tali resteremo: una scelta difficile e coraggiosa che abbiamo posto alla base del nostro lavoro.

Come giornalisti associati saremo sempre più attenti alle voci che vengono dalla Regione. Ovviamente non possiamo essere ovunque: è per questo che chiediamo a voi lettori di segnalarci fatti e notizie che
vengono dalle nostre terre e di inviarci le vostre foto.

Non abbiamo attivato di proposito la voce "commenti": per le discussioni riteniamo che la sede più adeguata siano i social network.


Prossimamente rafforzeremo la nostra presenza su Facebook e Twitter, in modo da diffondere le notizie da discutere assieme a voi.

Nella foto, la redazione di Fvgnotizie: da sinistra a destra, Fabiana Dallavalle (redazione di Udine), Maurizio Pertegato (direttore, redazione di Pordenone), Tiziana Melloni e Serenella Dorigo (redazione di Trieste).

La Redazione di fvgnotizie








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Dal 18 maggio il Festival "èStoria"

Dal 18 maggio il Festival

La storia è la protagonista dell’VIII Festival internazionale che porterà a Gorizia da venerdì 18 a domenica 20 maggio 2012 storici e studiosi, scrittori e giornalisti, artisti e testimoni del passato, italiani e stranieri: tre giornate di incontri, dibattiti, interviste, presentazioni di novità editoriali, spettacoli, mostre, escursioni a bordo di èStoriabus.

Giunto alla sua ottava edizione, èStoria propone nuovamente un tema di ampio respiro, per guardare alla storia indagando l’uomo e il suo percorso dall’antichità ai nostri giorni. La scelta tematica per il 2012 sarà, infatti, "Profeti".

Imperi, Rivoluzioni, Eroi, Patrie, Orienti e Guerre hanno caratterizzato le passate edizioni del festival: la costante attenzione rivolta a soggetti e questioni che hanno percorso da protagonisti la ribalta della storia si focalizzerà ora sul rapporto tra l’individuo e il nuovo. La capacità di alcuni nostri predecessori di immaginare e progettare il futuro ha dato origine agli anelli di una catena che, l’uno dopo l’altro, si susseguono collegando passato e presente. Tuttavia, come comprendere con certezza quando un’idea è profetica e quando invece è solo utopia, o peggio, ideologia, delirio o megalomania? Che fare di tutti i profeti inascoltati, le Cassandre malviste dai loro contemporanei ma spesso, imprevedibilmente, riabilitate? Riuscire a distinguere il profeta dall’impostore richiede momenti di analisi e contributi di conoscitori esperti presentati, però, in maniera tale da diventare comprensibili a tutti, una visione da diverse prospettive ma su un piano coerente. Sono le metodologie che hanno consolidato il successo di èStoria e che continueranno a fungere da bussola anche in questa nuova edizione.

Già i versi di Omero e Virgilio popolavano l’antichità classica di figure guida: Pizie, Sibille, indovini, oracoli ineludibili, spesso oscuri e talvolta crudeli, in ogni caso specchio fedele del rapporto tra uomo e destino. Ogni grande evento era accompagnato da segnali, e saperli cogliere poteva, nella mentalità del tempo, segnare la differenza tra un successo duraturo e una gloria più effimera, la difformità tra Pericle e Alcibiade, Romolo e Tarquinio il Superbo.

Come altre religioni, anche il Cristianesimo ha nel profetismo una componente fondamentale che dalla tarda antichità si innesterà poi nel Medioevo, segnandolo fatalmente anche nella storiografia successiva come l’età delle superstizioni e delle attese apocalittiche, degli eretici alla ricerca di futuri alternativi a quelli proposti dall’ortodossia e delle crociate al grido di "Dio lo vuole!".

Tuttavia, sono profeti anche gli uomini in grado di immaginare un avvenire non previsto e annunciarlo alle loro epoche: sostenuti da secoli meno bui rispetto a quanto descritto, i pensatori dell’Umanesimo aprono maestosamente la strada alle teorie politiche e filosofiche, così come alle innovazioni economiche, alle scoperte geografiche e alle invenzioni tecnologiche.

Quasi sempre il nuovo che avanza è, se non apertamente osteggiato, quantomeno visto con sospetto dall’ordine costituito, generalmente pago di se stesso e del potere. Ma anche le teste dei re possono cadere, e i rivoluzionari francesi, ad esempio, divengono artefici di alcune profezie dell’Illuminismo, che essi stessi però tradiscono in parti significative. Perché, come la historia magistra insegna, il futuro si può immaginare e progettare ma mai controllare a lungo.

Una lezione dura da imparare per il positivismo ottocentesco e la sua convinzione di un inarrestabile progresso per l’uomo: certezze e assunti destinati a essere sconvolti dalla brutalità del successivo "secolo breve" con i suoi conflitti e totalitarismi, pur accompagnati da elementi di sviluppo altrettanto impensabili.

I nostri giorni ci sembrano più che mai privi di certezze a proposito del futuro, le previsioni più note lo sono generalmente per il loro fallimento: siamo ancora in grado di generare profeti e, quand’anche la risposta fosse positiva, di riconoscerli?

Tante domande accompagneranno anche questa nuova edizione di èStoria, sempre con l’obiettivo di garantire un dialogo attento e ricco di spunti.

Il programma di èStoria 2012 proporrà al pubblico una fitta serie di appuntamenti in varia forma: lectio magistralis, dibattiti a più voci, incontri con l'autore in forma d'intervista, presentazioni di libri.

A corollario del programma sono previsti spettacoli, concerti, mostre, proiezioni.

Riparte èStoriabus, per viaggiare nel tempo e nella storia.
Come avviene dall'edizione 2007, èStoria 2012 proporrà una specifica programmazione di uscite storico-turistiche a bordo di èStoriabus: guidato da uno storico di vaglia, in veste di cicerone d'eccezione, il gruppo di partecipanti a bordo del pullman visiterà località della regione Friuli Venezia Giulia di particolare rilevanza storica, lungo percorsi appositamente concepiti e afferenti a epoca storica diversa.

Colazione con la Storia, inaugurata dalla VI edizione del festival, viene riproposta anche quest'anno, per iniziare la giornata confrontandosi con lo strumento principe della nostra storia quotidiana: il giornale. Una lettura e un commento guidati da giornalisti e storici per approfondire criticamente le notizie di ciò che accade intorno a noi.








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Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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