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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Nel segno dell’universalità: il “Premio Presacco” rinnova il suo appuntamento

Nel segno dell’universalità: il “Premio Presacco” rinnova il suo appuntamento

Udine – Sarà l’artista friulano Giorgio Celiberti, celebrato fra le eccellenze della pittura e della scultura italiana, a firmare la nuova opera per il vincitore del Premio Gilberto Pressacco Maqôr Rusticitas, promosso come sempre dall'Associazione Culturale don Gilberto Pressacco e ispirato ai valori che si compendiano nel termine ‘rusticitas’: semplicità, frugalità, onestà, schiettezza, coerenza, rifiuto dei compromessi.

Caratteristiche intrinseche al Cristianesimo aquileiese delle origini, legate alla vicenda del popolo friulano e ben approfondite nelle ricerche dello studioso friulano Gilberto Pressacco cui è dedicata l’iniziativa che festeggia quest’anno il suo quinto traguardo: «Un pokerissimo, potremmo definirla questa assegnazione 2014 - spiega il presidente Flavio Pressacco – dopo aver premiato, dal 2010 ad oggi, il docente e critico letterario Gianfranco D'Aronco, nel 2011 il fisico e friulanista Sergio Ceccotti, nel 2012 l'allenatore Edy Reja, nel 2013 la poetessa Ida Vallerugo, quest’anno il riconoscimento andrà a un artista che incarna ad altissimo livello la capacità di coniugare tradizione e modernità, esprimendo al meglio la versatilità che caratterizzava gli studi di Gilberto Pressacco. Sarà un’edizione fortemente caratterizzata dal rapporto fra il territorio e l’universalità della musica. Un affettuoso ricordo va all’artista Tonino Cragnolini, amico personale di Gilberto, che nelle passate edizioni aveva realizzato il Premio Rusticitas, e che purtroppo è venuto a mancare nei mesi scorsi».

E in attesa di svelare il nome del vincitore, nell’incontro già programmato a Udine martedì 25 novembre presso la sede della Federazione delle Bcc del Friuli Venezia Giulia, il presidente Flavio Pressacco anticipa che, grazie alla collaborazione del Comune di Sedegliano, «l’evento 2014 si articolerà non in un’unica serata di premiazione, ma in due fasi: venerdì 28 novembre, innanzitutto, la cerimonia di Premiazione, come sempre aperta al pubblico, nell’ Auditorium della Regione di Udine (via Volturno, dalle ore 17). Sarà l’occasione per ritrovare la poetessa Ida Vallerugo, vincitrice dell’edizione 2013, impegnata nella laudatio del vincitore 2014, centrata sul rapporto fra musica e poesia. Agirà da moderatore il giornalista Paolo Medeossi, mentre la serata successiva, organizzata al Plinio Clabassi di Sedegliano in stretta partnership con l’Amministrazione Comunale, permetterà di assistere a una performance del vincitore 2014». Anche a Sedegliano gli organizzatori potranno contare su un conduttore d’eccezione, il caporedattore cultura del quotidiano Messaggero Veneto Michele Meloni.

Il Premio Rusticitas 2014, promosso dal'Associazione don Gilberto Pressacco nell'ambito del progetto Maqôr, ha il sostegno della Federazione delle Bcc del Friuli Venezia Giulia, della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e della Provincia di Udine, ed è promosso in collaborazione con l'Università degli Studi di Udine, i Comuni di Udine, Sedegliano, Codroipo e Aquileia e con l’Associazione Friul Tomorrow. Ingresso libero, info: www.pressacco.org

 

Un “Posto occupato”: il Verdi di Pordenone primo teatro in regione contro la violenza sulle donne

Un “Posto occupato”: il Verdi di Pordenone primo teatro in regione contro la violenza sulle donne

Pordenone – Da martedì 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, nel foyer principale del teatro Verdi di Pordenone, per tutta la stagione, ci sarà una sedia vuota. Una poltrona della sala, vuota, per ricordare tutte quelle donne che non potranno essere a teatro perché un compagno, un marito, un fidanzato ha deciso di togliere loro la vita.

Primo teatro in regione, il Verdi ha infatti aderito alla campagna nazionale “posto occupato” rivolta a cittadini, istituzioni, associazioni, enti, che possono manifestare il loro sostegno anche con una semplice firma collegandosi al sito postoccupato.org o con iniziative più creative, come marcare con il segnaposto della campagna una poltrona in teatro o al cinema, in scuole e luoghi istituzionali, su un autobus o in tram: in tutti posti che avrebbe occupato una donna vittima di violenza.

Un’adesione, quella del Comunale, che rientra in una più vasta attenzione rivolta, con la programmazione, ai temi legati alla donna e al suo mondo (dalla salute, al problema del lavoro). E che il 30 e 31 marzo si declinerà, per esempio, nello spettacolo “Ferite a morte”, firmato da Serena Dandini, protagonista Lella Costa.

Ma non è tutto. Il Teatro, che da sempre si propone come “casa” e punto di riferimento dell’attività culturale del territorio, farà da cornice a un colorato e giovane flash mob organizzato in collaborazione con Adotta uno spettacolo: alle 16.30, ragazzi delle scuole superiori si ritroveranno fuori e dentro il teatro e daranno vita a una serie di iniziative, non hanno svelato i dettagli per lasciare l’effetto sorpresa, contro la violenza sulle donne. Colore d’obbligo sarà il rosso. Chiunque lo desideri è invitato a partecipare, magari indossando proprio qualcosa di rosso.

L’adesione alla campagna “Posto occupato” è un piccolo gesto, ma è simbolico e per questo importante e vuole porre una volta di più un accento ben preciso sul gravissimo problema del femminicidio.

Informazioni e aggiornamenti sul sito www.comunalegiuseppeverdi.it, facebook e Twitter (@teatroverdipn), #unabellastagione, telefono: 0434 247624

 

 

 

Lamponi per la pace, lunedì in Museo per parlare di Bosnia

Lamponi contro la guerra, lunedì in Museo per parlare di Bosnia

Ragogna (Ud) - È stata l'ultima, disumana tragedia europea del '900, e i segni li portiamo addosso ancora. Soprattutto qui in Friuli, terra di confine, che ai Balcani é cosi vicina che all'epoca riusciva a sentire esili grida di aiuto e disperazione echeggiare da quell'inferno di morte e crudeltà. Stiamo parlando della guerra nell'ex Jugoslavia, capitolo finale del XX secolo.

Le testimonianze più cruenti di quel periodo si trovano in Bosnia, dove la popolazione ha vissuto anni di disumanità estrema e ne paga ancora le conseguenze. La volontà di andare avanti oggi c'è, ma anche quella di non dimenticare: ecco perché lunedì 24 alle 20.30, presso il Museo di Ragogna, si terrà l'incontro "Lamponi per la pace - Come le Donne di Bosnia hanno vinto il Futuro attraverso la dolcezza" a vent'anni dall'eccidio di Srebrenica.

Alla serata, organizzata dal Comune, saranno presenti e interverranno Rada Žarković e Skender Hot, della Cooperativa “Insieme” di Bratunac, Bosnia, introdotti dal direttore della Biblioteca Guarneriana di San Daniele, Angelo Floramo. Nel corso della serata verranno lette alcune testimonianze di donne bosniache, tratte dal libro "Mi ricordo!". 

Al termine seguirà un rinfresco, con l’assaggio delle marmellate prodotte dalle donne di Bosnia, gentilmente offerto ai presenti. L'ingresso sarà gratuito e la serata sarà un'ottima occasione per scoprire uno dei capitoli più orribili degli ultimi decenni, perpetrato a pochi chilometri da noi, come fu il massacro nella cittadina balcanica sotto lo sguardo inerte dei caschi blu ONU. 

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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