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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Fallimento del salumificio "Duke", una boccata d'ossigeno per i 52 lavoratori

Fallimento del salumificio

Trieste - È stato trovato il 19 febbraio presso la Regione Friuli Venezia Giulia l'accordo che consentirà ai 52 lavoratori della "Duke" di Trieste di poter usufruire della cassa integrazione straordinaria per ulteriori 12 mesi in seguito al fallimento dell'azienda, dichiarato l'8 febbraio scorso.

All'incontro, convocato dall'assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, hanno partecipato l'assessore provinciale alle politiche attive del lavoro, Adele Pino, le rappresentanze sindacali e il curatore fallimentare Emilio Ressani.

È stato rilevato che esistono le condizioni per la richiesta di Cigs, poiché nel caso della Duke sussistono alcuni dei parametri oggettivi richiesti dalle ultime disposizioni attuative emanate dal Ministero ed entrate in vigore il 2 febbraio. Le parti si sono date appuntamento a giovedì 21 febbraio per la sottoscrizione formale dell'accordo.

L’assessore provinciale Adele Pino ha ribadito l’impegno dell’amministrazione provinciale a prendere in carico i lavoratori svolgendo colloqui individuali e promuovendo laboratori di orientamento, requisiti necessari per ottenere da parte del Ministero l’autorizzazione alla cassa integrazione straordinaria.

L’assessore ha elogiato l’operato del curatore fallimentare, che dal momento in cui ha avuto l’incarico dal magistrato ha reputato prioritaria la salvaguardia dei lavoratori.

Condannati all'ergastolo i responsabili dell'omicidio di Giovanni Novacco

Condannati all'ergastolo i responsabili dell'omicidio di Giovanni Novacco

Trieste - Dopo quasi 8 ore di camera di consiglio, il 18 febbraio il giudice Guido Patriarchi del Tribunale di Trieste ha condannato all'ergastolo Giuseppe Console e Alessandro Cavalli, giudicati con rito abbreviato per l'omicidio di Giovanni Novacco, 23 anni, consumato a Trieste la notte tra il 25 e 26 agosto del 2011. All'epoca dei fatti, Console aveva 24 anni e Cavalli 34.

I due condannati, entrambi triestini come la vittima, si sono macchiati di uno dei delitti più efferati commessi a Trieste. Giovanni Novacco, un ragazzo di 23 anni figlio di un medico, aveva la colpa di essere amico dell'ex fidanzata di Console, Micaela. Il ragazzo era stato ucciso barbaramente dopo ore e ore di torture, inflitte con il fuoco e con il coltello, in un appartamento di una casa popolare nel rione di Gretta, in via Gemona n. 5.

Il delitto aveva sconvolto la cittadinanza per le feroci modalità e in primis gli investigatori, che si ritrovarono davanti una raccapricciante scena. Dopo il delitto, Console fuggi' al Sud, ma fu preso dopo pochi giorni.

Il ragazzo aveva fama di violento e anche i suoi famigliari lo temevano. Cavalli, un uomo con degli handicap fisici, era invece considerato un balordo, ma non un violento, ed era seguito dal Centro igiene mentale. L'arcivescovo di Trieste organizzò una fiaccolata ai primi di settembre del 2011 per esprimere sostegno alla famiglia della vittima.

Le condanne all'argastolo inflitte in Tribunale a Trieste a Giuseppe Console e Alessandro Cavalli, rei di aver sequestrato e ucciso Giovanni Novacco, sono state possibili, nonostante il rito abbreviato che prevede uno sconto della pena, poiché il giudice Guido Patriarchi ha inflitto anche l'isolamanto diurno.

Lo sconto della pena è consistito quindi nel risparmiare ai due condannati l'isolamento. Quindi è stato comminato l'ergastolo, il massimo della pena, come aveva rihiesto il pm Massimo de Bortoli, che dopo la sentenza non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. Inoltre, Console è stato condannato anche per maltrattamenti.

I due condannati, a quanto si è appreso, hanno assistito impassibili alla lettura della sentenza. In aula, le madri di Console e della vittima. Usciti dall'aula, davanti alle telecamere, i due sembravano meno sicuri di sé. Circa un anno fa, Console aveva tentato di evadere dal carcere di Gorizia e aveva aggredito un agente di polizia penitenziaria. Così era stato trasferito al carcere di massima sicurezza di Tolmezzo (Udine).

I due ergastoli inflitti a Giuseppe Console e Alessandro Cavalli per l'omicidio di Giovanni Novacco sono stati commentati con "un fulmine a ciel sereno" dal legale di Console, Paolo Bevilacqua. Il giudice Guido Patriarchi non ha infatti accettato la chiave di lettura delineata dalla difesa, cioè quella di un sequestro di persona a fini di estorsione finito male. Il giudice ha visto invece due reati, "da una parte un sequestro semplice e dall'altra un omicidio", spiega il legale.

"Il processo continua", prosegue l'avvocato. Bevilacqua racconta che gli è stato riferito che Console, dopo l'uscita dall'aula del legale, si è messo a piangere, "a conforto di uno spaccato di umanità - commenta - che esiste e che io purtroppo, che gli sono vicino da più di un anno e mezzo, ho avuto forse più di altri motivo e argomento per poterlo apprezzare".

Bevilacqua ha infine riferito di aver preparato il suo assistito "a ogni evenienza", e spera di avergli fatto comprendere che "questo è l'inizio di un percorso molto lungo e che le speranze sono le ultime a morire".

(Agenzia AdnKronos)

L'imprenditore Giuseppe Tosolini, accusato di estorsione a sfondo sessuale, è tornato in libertà

L'imprenditore Giuseppe Tosolini, accusato di estorsione a sfondo sessuale, è tornato in libertà

Trieste - È tornato in libertà oggi 15 febbraio l'imprenditore friulano Giuseppe Tosolini, 43 anni, della nota famiglia produttrice di grappa, arrestato martedì 12 febbraio scorso per tentata estorsione a sfondo sessuale ai danni di una giovane di Trieste.

La scarcerazione è stata disposta dal Giudice per le indagini preliminari, che ha convalidato comunque l'arresto e disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte a settimana. Tosolini ha risposto alle domande del giudice fornendo la propria versione dei fatti per ricostruire la vicenda.

L'imprenditore, secondo l'accusa, si fingeva fotografo per poter ricattare una ragazza di soli 19 anni. Tosolini è accusato di tentata estorsione e tentata violenza sessuale.

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Giorgio Milillo, è partita da una denuncia della ragazza che ha raccontato di essere stata contattata via internet da un sedicente fotografo di moda – in realtà Tosolini – che le proponeva di lanciarla nel mondo dello spettacolo.

I due si sono incontrati due volte e l’uomo ha minacciato la ragazza di diffondere i video girati in occasione degli incontri.

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