Condannati all'ergastolo i responsabili dell'omicidio di Giovanni Novacco
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- Categoria: Trieste
- Pubblicato Lunedì, 18 Febbraio 2013 22:41
- Scritto da Redazione fvgnotizie
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Trieste - Dopo quasi 8 ore di camera di consiglio, il 18 febbraio il giudice Guido Patriarchi del Tribunale di Trieste ha condannato all'ergastolo Giuseppe Console e Alessandro Cavalli, giudicati con rito abbreviato per l'omicidio di Giovanni Novacco, 23 anni, consumato a Trieste la notte tra il 25 e 26 agosto del 2011. All'epoca dei fatti, Console aveva 24 anni e Cavalli 34.
I due condannati, entrambi triestini come la vittima, si sono macchiati di uno dei delitti più efferati commessi a Trieste. Giovanni Novacco, un ragazzo di 23 anni figlio di un medico, aveva la colpa di essere amico dell'ex fidanzata di Console, Micaela. Il ragazzo era stato ucciso barbaramente dopo ore e ore di torture, inflitte con il fuoco e con il coltello, in un appartamento di una casa popolare nel rione di Gretta, in via Gemona n. 5.
Il delitto aveva sconvolto la cittadinanza per le feroci modalità e in primis gli investigatori, che si ritrovarono davanti una raccapricciante scena. Dopo il delitto, Console fuggi' al Sud, ma fu preso dopo pochi giorni.
Il ragazzo aveva fama di violento e anche i suoi famigliari lo temevano. Cavalli, un uomo con degli handicap fisici, era invece considerato un balordo, ma non un violento, ed era seguito dal Centro igiene mentale. L'arcivescovo di Trieste organizzò una fiaccolata ai primi di settembre del 2011 per esprimere sostegno alla famiglia della vittima.
Le condanne all'argastolo inflitte in Tribunale a Trieste a Giuseppe Console e Alessandro Cavalli, rei di aver sequestrato e ucciso Giovanni Novacco, sono state possibili, nonostante il rito abbreviato che prevede uno sconto della pena, poiché il giudice Guido Patriarchi ha inflitto anche l'isolamanto diurno.
Lo sconto della pena è consistito quindi nel risparmiare ai due condannati l'isolamento. Quindi è stato comminato l'ergastolo, il massimo della pena, come aveva rihiesto il pm Massimo de Bortoli, che dopo la sentenza non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. Inoltre, Console è stato condannato anche per maltrattamenti.
I due condannati, a quanto si è appreso, hanno assistito impassibili alla lettura della sentenza. In aula, le madri di Console e della vittima. Usciti dall'aula, davanti alle telecamere, i due sembravano meno sicuri di sé. Circa un anno fa, Console aveva tentato di evadere dal carcere di Gorizia e aveva aggredito un agente di polizia penitenziaria. Così era stato trasferito al carcere di massima sicurezza di Tolmezzo (Udine).
I due ergastoli inflitti a Giuseppe Console e Alessandro Cavalli per l'omicidio di Giovanni Novacco sono stati commentati con "un fulmine a ciel sereno" dal legale di Console, Paolo Bevilacqua. Il giudice Guido Patriarchi non ha infatti accettato la chiave di lettura delineata dalla difesa, cioè quella di un sequestro di persona a fini di estorsione finito male. Il giudice ha visto invece due reati, "da una parte un sequestro semplice e dall'altra un omicidio", spiega il legale.
"Il processo continua", prosegue l'avvocato. Bevilacqua racconta che gli è stato riferito che Console, dopo l'uscita dall'aula del legale, si è messo a piangere, "a conforto di uno spaccato di umanità - commenta - che esiste e che io purtroppo, che gli sono vicino da più di un anno e mezzo, ho avuto forse più di altri motivo e argomento per poterlo apprezzare".
Bevilacqua ha infine riferito di aver preparato il suo assistito "a ogni evenienza", e spera di avergli fatto comprendere che "questo è l'inizio di un percorso molto lungo e che le speranze sono le ultime a morire".
(Agenzia AdnKronos)