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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Recuperata un'auto in mare a Trieste. All'interno il corpo di un uomo scomparso nel 2012

Recuperata un'auto in mare a Trieste. All'interno il corpo di un uomo scomparso nel 2012

Trieste - Mentre fervono i preparativi per la regata "Barcolana" in programma per domenica 13 ottobre, nella serata del 9 ottobre i Vigili del fuoco di Trieste hanno effettuato un'operazione di recupero di un automobile dal fondale delle rive cittadine, nei pressi della Stazione Marittima.

Si tratta di una Honda Civic con all'interno il corpo di una persona. Da quanto si è appreso dalla Capitaneria di Porto, è stato un addetto agli ormeggi per la imminente regata ad avvistare la vettura a pochi metri dalla banchina, lungo le Rive, in pieno centro città, vicino a piazza Unità.

L'Honda Civic appartiene a un uomo, del quale era stata denunciata la scomparsa nell'aprile del 2012. L'automobile si trovava a una profondità di circa 4-5 metri.

Il fatto che in tutti questi mesi nessuno si sia accorto che ci fosse un'auto in mare così vicino alla riva avrebbe dell'incredibile, ma secondo la Capitaneria sono state le ottime condizioni di trasparenza dell'acqua a renderla visibile, tanto che l'ormeggiatore era riuscito addirittura a leggere la targa.

Sul posto per il recupero e i rilievi, oltre il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco, anche uomini della Capitaneria di Porto e della Polizia scientifica.

Picchia la compagna in strada, arrestato a Trieste con accusa di stalking

Picchia la compagna in strada, arrestato a Trieste con accusa di stalking

Trieste - Un cittadino romeno, I.S.C., 38 anni, residente a Trieste, è stato arrestato martedì 8 ottobre dagli agenti delle Volanti della Questura, per aver picchiato in strada la compagna.

In evidente stato di ubriachezza l'uomo è stato bloccato mentre stava prendendo a calci e pugni la donna tanto da dover far intervenire gli operatori sanitari del 118.

La violenta lite è stata notata dai residenti della zona, che hanno telefonato al 113; sul posto due equipaggi delle Volanti intervenuti hanno bloccato a fatica l'uomo, che ha continuato a minacciare e ingiuriare la donna, e un altro uomo intervenuto a sua difesa.

In questo caso è stato applicato l'arresto in flagranza per il reato di maltrattamenti in famiglia, previsto per lo stalking.

Vajont 1963 – 2013. A cura del WWF la conferenza a Trieste: la tragedia, l’inchiesta, il processo.

Vajont 1963 – 2013. A cura del WWF la conferenza a Trieste: la tragedia, l’inchiesta, il processo.

Trieste - Vajont 1963 – 2013. La tragedia, l’inchiesta, il processo. Sarà questo il tema della conferenza che si terrà martedì 8 ottobre 2013alle ore 17.30, a Trieste presso il Magazzino delle idee, corso Cavour (entrata di fronte al Molo IV).

A parlarne sono stati chiamati la storica Adriana Lotto e il geologo Franco Cucchi. La conferenza si svolgerà nell’ambito delle iniziative collegate alla mostra Acqua: identità di un territorio, a cura del WWF Trieste, Provincia di Trieste e Area Marina Protetta di Miramare.

Il 9 ottobre ricorreranno i cinquant’anni da quell’immane tragedia che rappresentò il Vajont. Un tema che scienza, teatro, cinema, saggistica, narrativa e poesia hanno più volte affrontato.

In questa conferenza non si  ricorderà solo quello che accadde. Il Vajont andrà colto per quello che è stato: una cesura netta nelle scienze geologiche e, in generale, un momento per una riflessione sul ruolo dell’Accademia nelle scelte sulla realizzazione delle grandi opere.

Il Vajont è stato anche l’argomento di un’inchiesta giornalistica che Tina Merlin, con tenacia, prima e dopo quel 9 ottobre, fece e raccontò negli articoli pubblicati sulle pagine del quotidiano l’Unità. L’accertamento delle responsabilità per quanto accaduto sul Vajont è stato, infine, l’oggetto del primo grande processo su un tema ambientale.

Franco Cucchi, giovane studente nel 1963, colse lo sciame sismico che investì i geologi dell’università italiana, messi duramente sotto accusa per essersi compromessi con i padroni del vapore, la Sade prima e l’Enel poi, non prevedendo o consapevolmente omettendo di informare gli organi di controllo del grave pericolo che stava correndo la popolazione. Guido Nozzoli, giornalista molto apprezzato dell’Unità, parlò di viltà accademica a proposito del fatto che, quando il giudice istruttore, Mario Fabbri, decise di compiere un’indagine tecnica sulla prevedibilità del disastro, non trovò un solo uomo di scienza disposto a criticare l’operato dei colleghi. Per accertare la verità si dovettero scegliere, forse la prima volta nella storia giudiziaria italiana, dei periti stranieri.

L’inchiesta fu giornalistica e politica. La prima era stata avviata, ancor prima di quel tragico 9 ottobre, da Tina Merlin. Nel 1956, quando la Sade aveva iniziato gli espropri a Erto. Articoli che nel 1960 la condussero a Milano, sul banco degli imputati. Nel 1964 del Vajont si occupò anche una Commissione parlamentare d’inchiesta della quale faceva anche parte il senatore Vittorio Vidali.

A parlare  di Tina Merlin sarà Adriana Lotto, autrice di un bellissimo libro Quella del Vajont. Tina Merlin, una donna contro, pubblicato lo scorso anno da Cierre edizioni.

E con lei sarà Toni Sirena, il figlio di Tina Merlin, che ha collaborato al libro Vajont ottobre 1963 curando la cronologia dei fatti e che ora è stato ristampato dalla casa editrice di Sommacampagna. Ad Adriana Lotto spetterà il compito di tratteggiare brevemente l’evolversi del processo che non si svolse davanti al giudice naturale, quello di Belluno, ma all’Aquila, ove la Cassazione lo spostò su ricorso degli avvocati degli imputati.

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