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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Londra 2012: obiettivo Pistorius, abbattere muro 45"

Londra 2012: obiettivo Pistorius, abbattere muro 45

LIGHANO SABBIADORO - "Il mio tempo non è stato dei migliori. Ma sto bene, fisicamente e mentalmente". Lo ripete più volte Oscar Pistorius, l'atleta disabile sudafricano ormai alla vigilia della sua storica partecipazione alle Olimpiadi di Londra 2012. "In questi giorni ho speso molte energie, sia per gli allenamenti, sia per l'aspetto mediatico legato alla mia partecipazione alle Olimpiadi - spiega in conferenza stampa al termine del meeting di atletica leggera di Lignano Sabbiadoro -. La gara è andata bene. Mi sentivo bene, ho solo perso un po' di accelerazione a metà giro". Il tempo record dei 45''07 centrato proprio un anno fa a Lignano Sabbiadoro (Udine) non è stato bissato, ma per ora va bene così.

''Quella di Lignano per me e' una data importante, avrei potuto rifare il tempo dell'anno scorso, ma non volevo correre il rischio di infortunarmi. Oggi non era importante testare la velocita'. E' stato un allenamento; nelle prossime due settimane cercherò di fare del mio meglio prima di Londra''. Dove punta ad abbattere il muro dei 45", con qualsiasi tempo atmosferico. "Sono quasi sicuro che si possa fare. L'obiettivo Olimpiadi mi carica tantissimo, questa energia mi fara' correre di piu'. La pioggia? Non è un problema, ho avuto tempi positivi anche con quelle condizioni atmosferiche". Nella staffetta preferirebbe correre nella "terza frazione, sarebbe la migliore. Ma anche la prima puo' andare bene. La staffetta e' proprio la mia gara. Ho sempre fatto sport di squadra". Quanto alle reazioni suscitate in Sudafrica dalla sua convocazione anche per i 400 metri individuali non se ne cura. "Guardo solo gli i messaggi di supporto che mi arrivano su twitter. Di altro non mi curo".

Oscar Pistorius è concentrato, non lascia spazio alle emozioni. "Quando ho ricevuto la chiamata ero in palestra e mi stavo allenando. E' stata una grandissima emozione. Ora però mi concentro solo sulle gare". In valigia, per Londra, si porterà anche un pezzetto di Italia. "Mi porterò tutti gli allenamenti che ho fatto a Gemona del Friuli (Udine). Mi sono trovato bene. Ringrazio il comune e tutti quelli che mi hanno supportato".

Alessia Trost campionessa mondiale juniores a Barcellona

Alessia Trost campionessa mondiale juniores a Barcellona

PORDENONE – Alessia Trost conquista l’oro ai Mondiali Juniores di Barcellona, e sfiora la qualificazione alle olimpiadi di Londra.

L’altista pordenonese bissa il titolo iridato di Bressanone 2009, confermandosi la miglior saltatrice giovanile al mondo. La 19enne Alessia (cresciuta nella polisportiva Libertas Porcia, oggi in forza alle Fiamme Gialle) ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie. La pedana di Barcellona si è infatti rivelata ricca di antagoniste, almeno quattro, contro le quali Trost ha dovuto sfoderare un colpo da campionessa.

Alessia ha rischiato grosso su due misure, 182 e 188 centimetri superati solo alla terza prova. Poi, quando la gara si faceva sempre più nervosa per l’alta posta in gioco, Trost è volata ben oltre al metro e 91, lasciando a terra le avversarie. Sulle ali dell’entusiasmo, l’atleta pordenonese ha quindi provato a scavalcare l’asticella alla proibitiva misura di 1 e 95, il minimo che consente di staccare il biglietto per Londra 2012.

Forte del supporto proveniente dalla curva (dove si era assiepata l’intera squadra azzurra), al terzo e ultimo tentativo Alessia ha mancato d’un soffio l’impresa. Pazienza, se non sarà quest’anno, il salto buono verrà per Rio 2016.

Sport regionale in lutto, scomparsa l'olimpionica Barbara Nadalin

Sport regionale in lutto, scomparsa l'olimpionica Barbara Nadalin

CORDENONS - Il mondo dello sport provinciale e regionale piange una sua atleta. È morta ieri pomeriggio, 14 luglio, all’ospedale di Udine, Barbara Nadalin, olimpionica di canoa.

Trentanove anni, ingegnere, lavorava alla Palazzetti di Pordenone e risiedeva in viale Dolomiti 40,  nel quartiere del Tramit, a Cordenons. Lascia nel dolore la madre Luciana e il fratello Raffaele, che le sono stati vicini fino alle ultime ore, mentre il padre Vanes era morto due anni fa a causa di un infarto.

All’origine della scomparsa, una malattia poco diffusa, la piastrinopatia.

Barbara era molto conosciuta in provincia di Pordenone e in regione per aver partecipato alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996, dove si era classificata quindicesima nella categoria K1. Aveva iniziato a gareggiare giovanissima, nel 1986. Oltre alla partecipazione olimpica, nel 1996 Barbara aveva conseguito una medaglia di bronzo nella specialità K1 team ai campionati europei di Ausburg.

Lascia un vuoto profondo nello sport locale e Luca Biz, fiduciario provinciale per la Federazione Italiana Canoa Kayak sottolinea che "Nonostante la malattia che non le dava tregua da dieci anni nel 2011 volle partecipare ai campionati italiani master a Cuneo e conquistò il titolo italiano".

I funerali non sono stati ancora stati fissati.

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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