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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Proseguono le ricerche del giovane militare della base di Aviano scomparso da una settimana

Proseguono le ricerche del giovane militare della base di Aviano scomparso da una settimana

Pordenone - Continuano le ricerche del militare statunitense, il sergente Halex Hale, 24 anni, in servizio nella base di Aviano, del quale si sono perse le tracce a Sacile nella notte tra sabato 2 e domenica 3 luglio.

L’auto del sottufficiale, che è in servizio alla Base Usaf nell’unità tecnica preposta alla gestione dei servizi di comunicazione e risiede a Sacile, era stata trovata parcheggiata in città, in strada della Rosta. Era andato a cena da alcuni amici, poi li aveva salutati e si era diretto verso l’auto. Da quel momento in poi, più nessuna notizia. Il cellulare non è raggiungibile e non sono stati trovati i suoi documenti.

Dopo quella cena il ragazzo - ha raccontato la mamma Amy ai media di Middletown, la cittadina dell'Indiana di cui è originario - si stava recando ad un appuntamento con un altro amico. Dove, però, non è mai arrivato. Poi è sparito nel nulla.

Le forze di sicurezza italiane sono da giorni alla ricerca del giovane. Squadre dei Vigili del fuoco, Carabinieri e volontari stanno perlustrando l'area tra Sacile e Aviano.

Alle ricerche, nelle quali sono impegnate oltre 150 persone, partecipano anche numerosi connazionali e compagni d'arma del militare.

Sul posto sono al lavoro anche i sommozzatori dei Vigili del fuoco di Trieste, oltre a unità cinofile. Le ricerche si concentrano in un'area vicino al fiume Livenza, dove si teme che il giovane potrebbe essere caduto finendo in qualcuno dei canali della zona.

In Italia è arrivato anche il padre, Lance, per cercare di capire cosa sia accaduto.

Halex, che era stato in Afghanistan, è nella base di Aviano da oltre un anno, ha raccontato ancora la mamma: si è laureato alla High School di Shenandoah ed è nell' Air Force da sei anni, un lavoro che "ama".

Nel Duomo di Cordovado le esequie dell’imprenditore Marco Tondat celebrate da mons. Pellegrini

Nel Duomo di Cordovado le esequie dell’imprenditore Marco Tondat celebrate da mons. Pellegrini

Cordovado (Pn) - Le esequie dell'imprenditore friulano Marco Tondat, ucciso nel barbaro attentato terroristico a Dacca il 2 luglio scorso, sono state celebrate nel Duomo di Cordovado il 9 luglio.

Il feretro, avvolto nel tricolore e ricoperto da rose rosse, ha percorso la navata centrale della chiesa accompagnato dalla famiglia.

Il vescovo di Concordia Pordenone, mons. Giuseppe Pellegrini, ha ricordato che la vittima "aveva lasciato l'Italia, stanco del precariato, alla ricerca di qualcosa di più sicuro e stabile. Desiderava vivere una vita piena di gioia e di felicità, facendo sempre del bene a tutti".

E ha aggiunto: "Chi ha conosciuto Marco lo descrive come una persona sorridente e solare, con tanta voglia di vivere, con un cuore grande che batteva non solo per sé ma anche per gli altri. Lo possono ben testimoniare mamma Gemma, il fratello Fabio e i tanti amici".

Secondo il vescovo, "è necessario che la comunità internazionale, abbandonati i particolarismi segnati da ambizioni di guerra fredda, reagisca con fermezza a queste barbarie e insieme crei progetti comuni in difesa dei diritti dei popoli e della persona umana, garantendo la piena dignità di ogni individuo". Per mons. Pellegrini "si spendono ancora enormi cifre per armi e mezzi di distruzione; è necessario creare una cultura e una mentalità di pace e di giustizia". Migliaia le persone accorse nel duomo di Cordovado (PN), il paese natale. Presente anche la presidente della Regione, Debora Serracchiani. che ieri ha partecipato anche ai funerali di un'altra vittima di Dacca, Cristian Rossi, ad Udine.

"Carissimi tutti, anche se umanamente non è facile da accettare, il Signore ci invita ad abbandonare sentimenti di odio e di vendetta" ha detto il vescovo.

"C'è solo una cosa che può salvare il mondo: l'amore e la misericordia di Dio per gli uomini e degli uomini tra di loro - ha continuato Pellegrini -. Dobbiamo ribadire con fermezza e coraggio che la pace e la giustizia si raggiungono soltanto quando siamo capaci di mettere al centro della convivenza sociale e civile l'amore e il perdono, come valori assoluti anche per noi".

Per il vescovo questo significa "credere che anche per la persona più crudele ci può essere una salvezza e una redenzione, un riscatto, a condizione però che si rivesta di sentimenti di amore, di giustizia e di rispetto verso gli altri".

Tragico incidente domestico, muore bimbo di tre anni soffocato da un pezzetto di cibo

Tragico incidente domestico, muore bimbo di tre anni soffocato da un pezzetto di cibo

Pordenone - Un bimbo di 3 anni è morto all’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone.

Era stato ricoverato d’urgenza nella serata di giovedì, 7 luglio, dopo aver ingoiato un pezzetto di cibo che gli aveva ostruito le vie respiratorie.

L’incidente domestico si è verificato nell’abitazione di Cordenons (Pn) dove il bambino risiedeva con i genitori.

Il bimbo era stato trasferito nella mattinata di venerdì 8 luglio nel reparto di medicina nucleare in condizioni molto critiche.

Nonostante il prodigarsi dei sanitari, il piccolo Mattia è spirato nel pomeriggio.

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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