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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Si schianta contro un’auto a pochi metri dalla sua casa, muore un motociclista

Si schianta contro un’auto a pochi metri dalla sua casa, muore un motociclista

Pordenone - Un motociclista di Azzano Decimo (Pn), il signor Mirko Mascherin, è morto per le gravi ferite riportate in uno scontro con un'auto avvenuto attorno alle 13.30.

Lo schianto è avvenuto non lontano dalla sua abitazione, ad Azzano Decimo, all’intersezione tra via Trieste e la strada regionale 251.

L'uomo, di 41 anni, sposato e padre di due figli, è deceduto poco dopo il ricovero all'ospedale di Pordenone, dov'era stato trasportato in condizioni disperate con l’elisoccorso del 118.

I rilievi vengono svolti a cura degli agenti della Polizia Locale che stanno cercando di ricostruire le cause e la dinamica della tragedia.

Illesa la conducente della vettura con cui si è scontrato il centauro: una donna di 49 anni, anche lei di Azzano Decimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cro Aviano, inaugurato il Campus “casa dei ricercatori”

Aviano (Pn) - È stato inaugurato ieri pomeriggio, 9 settembre, dalla presidente della Regione FVG, Debora Serracchiani, il Campus del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, primo esempio del genere in Italia in ambito pubblico-oncologico.
 
Presenti alla cerimonia anche il vicepresidente della Regione FVG, Sergio Bolzonello, l’assessore regionale alla Salute del FVG, Maria Sandra Telesca, la presidente del Comitato di indirizzo e verifica del Cro (Civ), Carlotta De Franceschi e Giovanni Leonardi, direttore generale della Ricerca e dell’Innovazione in sanità del ministero della Salute.
 
«Il Campus – ha detto il dg del Cro, Mario Tubertini – consente all’Istituto Nazionale Tumori di essere sempre più punto di riferimento e snodo delle collaborazioni con il mondo della ricerca, degli Irccs e accademico che, ad Aviano, a partire da oggi, avrà a disposizione strumenti e opportunità ulteriori per approfondire collaborazioni scientifiche in campo oncologico. Il Campus offre la possibilità di strutturare legami e partnership ancor più importanti e durature col territorio”.
 
“In tal senso – ha aggiunto il dg dell’Istituto riferendosi alla Summer School per professionisti organizzata con l’Università di Udine e Roche al via il 12 settembre –, la prima iniziativa è in calendario il prossimo lunedì. Grazie al Campus si potrà lavorare speditamente su alcuni dei nostri obiettivi dichiarati. Siamo ottimisti – ha concluso Tubertini – perché possiamo contare su giovani ricercatori motivati e orgogliosi».
 
Secondo il direttore Scientifico, Paolo De Paoli, il Campus è il culmine di un progetto importante che ha richiesto significativi investimenti che vogliamo fortemente valorizzare. È la casa dei ricercatori, dei giovani ricercatori – ha aggiunto – in cui, al di là dell’ospitalità, essi troveranno relazioni internazionali di alto profilo scientifico. Il Cro confida molto anche sull’aspetto formativo, fiore all’occhiello che vorremmo fosse propedeutico alla preparazione al mondo del lavoro. La conoscenza che si trasforma quindi in attività professionale».
 
La struttura, il cui investimento complessivo è di circa 6,5 milioni di euro, è elemento della Knowledge-based Community in cui il Campus ha forte connessione con entità esterne correlate alla natura di Irccs, quali il Ministero della Salute, la Regione Friuli Venezia Giulia, le Università, le Società Scientifiche e gli Enti pubblici e privati che sostengono la ricerca e la divulgazione scientifica, le aziende biotecnologiche e/o con interessi nel campo della sanità (assistenza, gestione) o nello sviluppo di prodotti derivati dalla ricerca sanitaria, gli ordini professionali (es. medici, infermieri, farmacisti, ecc.), le associazioni di categoria e il Polo Tecnologico di Pordenone.
 
L’edificio, progettato dal noto architetto Paolo Portoghesi (37.700 mq di superficie totale del lotto di cui 2.331 coperti), è caratterizzato da tipologie funzionali e distributive sperimentate e consolidate. Il manufatto, con i suoi tre corpi di fabbrica, può essere definito attraverso le due diverse parti aventi, rispettivamente, funzione ricettiva e didattica.
 
La prima ha sede nel corpo di fabbrica centrale con la reception e le camere e, nell’ala Est, destinata agli spazi di servizio (mensa – lavanderia – locali tecnici – “fitness” ecc.); la seconda sarà invece ospitata nell’ala Sud (con un solo piano fuori terra). La parte centrale del piano terra, che raccorda i tre diversi organismi, individua spazi ed elementi che costituiscono anche un raccordo funzionale per le attività previste nell’edificio: sala riunioni, soggiorno, esposizione, uffici.
 
Cinquantasette i posti letto: 12 in 6 mini alloggi a 2 posti letto, 40 in 20 camere a 2 posti letto e 5 in altrettante camere a 1 posto letto. I lavori hanno preso avvio il 5 marzo 2013 e si sono conclusi il 10 dicembre 2015. La consegna del manufatto, dopo i collaudi e il rilascio delle autorizzazioni necessarie, è avvenuta a fine agosto scorso.

Bottigliette con una storia invadono Pordenone

Bottigliette con una storia invadono Pordenone

A partire dal 10 settembre la città di Pordenone sarà invasa da più di 4mila bottigliette di vetro contenenti un messaggio. Le bottigliette potranno essere raccolte gratuitamente dai passanti i quali, dopo aver letto la storia narrata al loro interno, saranno invitati a raccontare a loro volta una vicenda che li vede protagonisti, scattando una foto (contenente anche la bottiglietta) e pubblicandola su Instagram con l'hashtag #paroleinbottiglia, dal 10 al 25 settembre 2016.

E' il progetto "Parole in bottiglia - Storie d'istanti" ideato da Safarà Editore, casa editrice pordenonese, e promosso da importanti realtà del territorio: Coop Noncello, Unione Industriali Pordenone, Acqua Dolomia.

Il messaggio contenuto nelle bottigliette di vetro è una delle storie contenute nel libro «Si può ancora fare», curato dal regista teatrale Ferruccio Merisi (de L'Arlecchino Errante); un testo corale nel quale sono raccolte alcune delle vicende dei protagonisti, lavoratori e soci, della Coop Noncello di Roveredo in Piano, realtà storica della cooperazione a livello nazionale che compie 35 anni.

Coop Noncello è una Cooperativa Sociale di inserimento lavorativo fondata nel 1981 che restituisce dignità a individui un tempo confinati negli istituti psichiatrici.


Le storie dei soci e lavoratori della Noncello, che ha ispirato anche il film «Si può fare» (2008) diretto da Giulio Manfredonia, con Claudio Bisio e Giuseppe Battiston, sono state raccolte attraverso interviste dirette in "Si può ancora fare", opera che verrà presentata in anteprima a Pordenonelegge domenica 18 settembre alle 18.30 all’Auditorium della Regione.


Le bottigliette saranno presenti in diversi luoghi della città, come in librerie, nello stand di Safarà Editore (nella tensostruttura delle case editrici in piazza XX Settembre durante Pordenonelegge), in via Piave a Torre di Pordenone presso gli uffici di Safarà Editore.

Il progetto è possibile grazie a numerosi sponsor: AfiCurci, Società Nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo, C.O.S.M., Bcc Pordenonese, Confcoopertative Fvg, Acqua Dolomia, Legacoop Fvg, Unione Industriali Pordenone.

Per tutti i dettagli del concorso:

www.facebook.com/paroleinbottiglia

www.safaraeditore.com/paroleinbottiglia

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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