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Violenza contro le donne: manifestazioni e incontri a partire da “One Billion Rising”
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- Categoria: Uomini e diritti
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13 Feb 2017
- Ultima modifica il Lunedì, 13 Febbraio 2017 17:49
- Pubblicato Lunedì, 13 Febbraio 2017 17:49
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Il 14 febbraio si svolge la manifestazione “One Billion Rising” per affermare ancora una volta, sulle note di “Break The Chain”, il “no” alla violenza su donne e bambine e l’urgenza di una rivoluzione che scardini mentalità e pratiche basate su abuso, omertà e sopraffazione.
Quest’anno la parola d’ordine di One Billion Rising è “solidarietà”: solidarietà contro lo sfruttamento delle donne e contro il razzismo e il sessismo ancora presenti in tutto il mondo.
L’obiettivo di “One Billion Rising” è di ottenere l’attenzione, il coinvolgimento e l’impegno delle istituzioni affinché attuino forme di prevenzione e controllo oltre che politiche sociali ed educative per contrastare il fenomeno della violenza di genere in ogni sua declinazione.
Manifestazioni e flash mob sono previsti in piazza Verdi alle 15 a Trieste e in piazzetta Lionello alle 18 a Udine.
Sul tema della violenza di genere e i linguaggi si svolge inoltre il 16 febbraio a Trieste, presso il Centro Veritas in via Monte Cengio 2/1a, con inizio alle 17.30, l’incontro “Media e rappresentazione di genere: l'esempio della Carta di Pordenone”.
Relatrice è la giornalista pordenonese Paola Dalle Molle, promotrice della Carta ed esperta di tematiche di genere.
Si tratta di richiamare i giornalisti all'uso di un linguaggio corretto, rispettoso della persona, scevro da pregiudizi e stereotipi e ad una informazione precisa e dettagliata nella misura in cui i particolari di un accadimento siano utili alla comprensione della vicenda, delle situazioni, della loro dimensione sociale.
Adottando il punto di vista della vittima, si contribuisce a ridarle la dignità e l'umanità che, in una cronaca quasi sempre centrata sulla personalità dell'omicida, vanno perdute.
I codici deontologici suggeriscono di collocare gli atti di violenza nel loro contesto storico e culturale, consentendo ai lettori di comprendere quanto sia infondata la convinzione che la violenza sulle donne sia una tragedia inesplicabile e irrisolvibile.
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