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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Attualità

Tra arretratezza e innovazione, la lenta ascesa dell'Internet in Friuli Venezia Giulia

Tra arretratezza e innovazione, la lenta ascesa dell'Internet in Friuli Venezia Giulia

Roma - Telecom Italia ha presentato il 12 dicembre a Roma la seconda edizione del rapporto “Italia Connessa – Agende Digitali Regionali”, con l’obiettivo di continuare a promuovere la cultura dell’innovazione digitale nel Paese, a partire dalle Regioni e in sinergia con i progetti nazionali e comunitari di inclusione digitale.

Per ogni Regione, il volume copre un vasto campo di analisi: dall’innovazione alla dotazione infrastrutturale, dalla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione alla diffusione delle dotazioni ICT e dei servizi digitali presso le famiglie e le imprese.

Al tavolo "Le Regioni e lo sviluppo digitale dei territori" ha partecipato tra gli altri l'assessore alla Funzione pubblica con delega all'Agenda digitale per il Fvg, Paolo Panontin, che al termine dell'incontro ha dichiarato: "Entro il 2014, grazie al progetto Ermes, tutti i Comuni e le strutture sanitarie con fibre ottiche e servizi a banda larga, cedendo le fibre in eccesso agli operatori di telecomunicazione che, nell'ambito dei vincoli comunitari, potranno utilizzarle per fornire servizi a costi equi a cittadini e imprese".

Uno sviluppo quanto mai opportuno, visto che il FVG, come dimostrano i dati presentati dal rapporto "Italia connessa", si pone ai livelli più bassi in Italia come copertura di banda larga e sconta un divario tra nulla assoluto ed eccellenze.

Il FVG è al 20° posto in Italia per copertura Adsl, del 19° per copertura banda larga dei Comuni e delle imprese, 16° per presenza di computer in impresa. Le persone connesse ad Internet sono il 44%, un dato in linea con la media nazionale, ma comunque basso se rapportato alle aree limitrofe.

Si notano invece delle eccellenze: il FVG è al primo posto tra le regioni italiane per presenza di imprese innovatrici, al secondo per l'utilizzo e il download di informazioni e modulistica on line nell'ambito dell'e-government e, inoltre, in quarta posizione per l'innovazione territoriale complessiva", per il numero di distretti industriali (quarto posto con 8), per il reddito disponibile delle famiglie per abitante (4. con 20.254 euro), per la spesa totale destinata a ricerca e sviluppo (4. con 1,5 pc del Pil) e per il numero di addetti impiegati nel settore (5. con 4,9 pm)"

"Il progetto Ermes prevede di raggiungere entro il 2014 tutti i Comuni e le strutture sanitarie con fibre ottiche e servizi a banda larga, cedendo le fibre in eccesso agli operatori tlc che, nell'ambito dei vincoli comunitari, potranno utilizzarle per fornire servizi a costi equi a cittadini e imprese". ha spiegato Paolo Panontin.

L'11 dicembre, inoltre, presso la prestigiosa sede della Regione FVG a Roma, il presidente Serracchiani e l'assessore Panontin hanno annunciato l'adesione della Regione al progetto "Go-On-Italia" per la formazione della popolazione all'uso dei nuovi media.

Gli obiettivi infrastrutturali fissati dall'Agenda digitale europea prevedono la copertura entro il 2013 con banda larga di base per il 100% dei cittadini UE, la copertura entro il 2020 con banda larga pari o superiore a 30 Mbps per il 100% dei cittadini UE, nonché la copertura entro il 2020 con banda larga di velocità superiore ai 100 Mbps per almeno il 50% degli utenti domestici europei.

La stipula dell'Accordo di Programma fra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ed il MiSE, Dipartimento delle Comunicazioni, consentirà quindi l'avvio del completamento del "Piano nazionale banda larga" sul territorio regionale.

Tale accordo assegna 450.000 euro per il superamento del digital divide nelle aree più svantaggiate del territorio.

Con i finanziamenti già a disposizione del Programma Ermes (circa 122 milioni di euro) la Regione sta infatti completando la costruzione e l'attivazione della Rete Pubblica Regionale per collegare tutte le sedi della Pubblica Amministrazione della regione.

Successivamente la Regione potrà cedere una parte della capacità di trasmissione della rete pubblica regionale, eccedente il fabbisogno della Pubblica Amministrazione, ad operatori di telecomunicazione, agevolandone l'ingresso nel mercato attraverso l'adeguamento delle apparecchiature delle centrali telefoniche o delle stazioni dei telefoni cellulari per erogare connessioni a banda larga (fisse o mobili) anche nelle zone meno popolate.

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