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Rigassificatore a Trieste: mozione alla Camera per la revoca delle autorizzazioni per l'impianto di Zaule
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- Categoria: Ecologia ed ambiente
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02 Apr 2013
- Ultima modifica il Martedì, 02 Aprile 2013 16:21
- Pubblicato Martedì, 02 Aprile 2013 16:27
- Scritto da Tiziana Melloni
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Trieste - Il deputato triestino del Movimento 5 Stelle Aris Prodani ha firmato assieme ad altri 14 deputati (7 di sinistra Ecologia e Libertà, uno del Pd, 5 del M5S) la mozione 1-00012 del 27 marzo, presentata dall'onorevole Pellegrino Serena (Sel) in cui si chiede al governo di "revocare immediatamente, agendo in base al principio dell'autotutela amministrativa, le autorizzazioni concesse" in merito agli impianti di rigassificazione di Gioia Tauro e di Trieste.
La mozione chiede inoltre il riesame di "tutti i pareri acquisiti durante tali procedure, che recano un tal numero di prescrizioni e condizioni da configurarsi quali valutazioni negative sul progetto e quindi tali da porsi come pronunciamenti negativi sulla loro realizzabilità".
I deputati firmatari invitano "ad assumere iniziative per chiedere la revisione completa di tutta la progettazione e la rinnovazione integrale della procedura di valutazione di impatto ambientale, viste le gravi carenze evidenziate e le sostanziali modifiche apportate posizionando le apparecchiature di processo dell'impianto in maniera diversa rispetto al progetto preliminare, rendendo così il progetto definitivo un elaborato sostanzialmente diverso dal progetto che era stato a suo tempo autorizzato; a subordinare ogni e qualsiasi ulteriore decisione in merito ad un piano energetico nazionale".
Secondo il documento, nell'attuale stato di crisi "la diminuita richiesta di prodotto sul mercato non giustifica economicamente la costruzione" degli impianti di rigassificazione.
Il documento inoltre rileva che i rigassificatori fissi posti a ridosso della costa siano ormai tecnologicamente superati da altri sistemi di distribuzione del gas, che agiscono direttamente attraverso navi dotate di rigassificatori a bordo.
Secondo i firmatari, non sono statie presi in considerazione né i rapporti di autorevoli esponenti del mondo accademico, che hanno segnalato pericoli per l'uomo e l'ambiente, né prese in considerazione alternative più economiche e di minore impatto ambientale.
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