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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Attualità

Ogm, il Friuli Venezia Giulia caso esemplare. L'assessore all'agricoltura: puntare su tipicità

Ogm, il Friuli Venezia Giulia caso esemplare. L'assessore all'agricoltura: puntare su tipicità

Udine - Mentre il Tribunale amministrativo del Lazio ha rinviato la sentenza sul ricorso presentato dall’agricoltore di Vivaro (Pn) Giorgio Fidenato contro il Decreto Interministeriale 187 del 10 agosto 2013 emanato dal Governo, che vieta in Italia la coltivazione degli Organismi geneticamente modificati per diciotto mesi, il Tribunale di Udine ha assolto l'agricoltore friulano che aveva seminato mais transgenico nel 2011.

Da parte loro gli assessori all’agricoltura di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino, in occasione di Vinitaly, hanno diffuso un comunicato congiunto in cui hanno definito gli Organismi geneticamente modificati "un boomerang anche comunicativo nei confronti del Made in Italy".

"Dobbiamo poter proporre ai mercati - affermano - prodotti di altissima qualità, tipici, spesso unici, scevri da modificazioni genetiche e rischi di inquinamento, che possano spuntare nel mondo prezzi e ricavi capaci di far vivere e dare prospettiva di crescita alla nostra agricoltura, al di fuori di logiche di mondializzazione che finirebbero per farci subire il mercato e non esserne protagonisti".

Tale posizione è avvalorata dai dati dell'AIAB – Associazione Italiana Agricoltura Biologica: in Italia, nel primo semestre 2013, in tempo di crisi, nonostante il calo del 3,7% dei consumi alimentari convenzionali, si è registrato un incremento dell’8,8 % dei consumi di biologico (rilevazione Ismea Gfk-Eurisko).

"I consumatori - si legge sulla rivista ambientalista greenews - viaggiano dunque in direzione opposta a quella imboccata da una parte del mondo rurale, che afferma che le coltivazioni transgeniche sono necessarie a incrementare il reddito agricolo".

"Il problema del reddito risicato è invece più probabilmente, secondo altri, insito nell’attuale modello di filiera agroalimentare. Giusto un esempio: un chilo di mele Golden Delicious viene pagato all’origine, ossia a chi lo coltiva, 0,62 euro/Kg, mentre arriva all’ingrosso ad un prezzo medio di 1,78 euro/Kg per la qualità superiore (osservatorio prezzi Ismea), con il conseguente aumento di prezzo al consumo".

Il Friuli Venezia Giulia rappresenta un caso esemplare. La Giunta infatti ha presentato un disegno di legge per rendere la Regione "Ogm free", ma questo non può bastare.

Secondo le associazioni di tutela dell'ambiente, occorre che "le nostre istituzioni resistano alle pressioni delle multinazionali e alle attuali ingerenze della Commissione europea, emanando norme di divieto generalizzato su tutto il territorio nazionale, abbandonando definitivamente ogni riferimento alla coesistenza o alla definizione di sole zone ogm free, come invece intendono fare".

Nel frattempo, a livello locale, sono sei i comuni che finora si sono dichiarati antitransgenici (Tramonti di Sotto, Sequals, Casarsa della Delizia, Andreis, Budoia), uno che ha aderito all’appello di Vandana Shiva (Monterale), una provincia, quella di Gorizia, che prima della regione ha emanato un’ordinanza con cui fa proprio il dispositivo del decreto interministeriale di luglio 2013, vietando la coltivazione di mais MON 810 sul territorio provinciale.

Nei giorni scorsi altri due comuni si sono dichiarati contrari agli OGM (Fontaniva e Torri di Quartesolo), e altri 32 stanno valutando la proposta.

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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