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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Attualità

Ideal Standard, assemblea urgente il 7 luglio dopo la rottura tra l'azienda e Unindustria Pordenone

Ideal Standard, assemblea urgente il 7 luglio dopo la rottura tra l'azienda e Unindustria Pordenone

Pordenone - I lavoratori della Ideal Standard hanno convocato un'assemblea straordinaria in seguito alla rottura della trattativa tra azienda, Unindustria Pordenone e Bpi Group Italia, la società specializzata nella realizzazione di programmi integrati di ristrutturazione su larga scala.

"Considerato il grave ed irresponsabile atteggiamento dell’azienda emerso nella giornata di ieri - si legge nel comunicato delle Rappresentanze sindacali -, viene convocata urgentemente un’assemblea con tutti i lavoratori per lunedì 7 luglio alle ore 15 presso la sala mensa. Considerata la gravità della situazione invitiamo i lavoratori alla massima partecipazione per assumere le decisioni più opportune sulle iniziative da intraprendere".

L'azienda il 4 luglio aveva comunicato l'indisponibilità a qualsiasi altro passaggio istituzionale. Se non ci saranno mutamenti, dal 18 luglio oltre 400 addetti saranno licenziati.

Gli eventi sono precipitati: le condizioni per giungere a una definizione consensuale della mobilità sono state ritenute irricevibili e parallelamente immodificabili da parte dell'azienda, facendo tramontare l'ipotesi di Bpi Group, che intendeva costituire una cooperativa che coinvolgesse gli operai.

L'incontro riservato tra Ideal Standard, Bpi Group e Unindustria, svoltosi il 4 luglio, si è concluso negativamente. L'Unione Industriali ha dato l'aut aut alla società sulla necessità di rispettare i patti sottoscritti. L'azienda ha sostenuto invece di aver mantenuto gli impegni siglati al Ministero dando la propria disponibilità a sostenere il piano industriale di Bpi e di non essere stata sostenuta da Unindustria. Il gruppo ha quindi comunicato di aver lasciato l'Unione.

"Abbiamo chiesto e ottenuto una riunione al Ministero dello sviluppo economico, già a metà della settimana prossima, per verificare le obbligazioni che sono state assunte dai vari soggetti, sopratutto dall'azienda, negli incontri dei mesi scorsi".

Così ha detto il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti, commentando il naufragio della trattativa, durante la conferenza stampa svoltasi il 5 luglio ed alla quale hanno preso parte anche i vice presidenti Sergio Barel, Marco Camuccio e Andrea Malacart.
 
"È imbarazzante - ha aggiunto Agrusti - che un governo avesse messo Ideal Standard nella "short list" per ottenere la cassa in deroga fino a dicembre, una condizione di assoluto privilegio che avrebbe consentito un notevole margine di manovra e tempo sufficiente per la verifica dell'ipotesi di creare la cooperativa che coinvolgesse i lavoratori. Nonostante questo, c'è un atteggiamento sprezzante nei confronti di Pordenone e delle istituzioni nazionali e regionali. Purtroppo stiamo decidendo il futuro di 450 persone e relative famiglie. Per gli imprenditori di questo territorio i dipendenti sono sempre stati visti come collaboratori e non come semplici maestranze. Il timore che abbiamo è che il fondo di investimento americano che controlla l'azienda - ha concluso - non abbia più alcun interesse a mantenere alcun tipo di rapporto con il Friuli".

"La comunità degli imprenditori di questa provincia ha altri codici - ha spiegato Agrusti - e sviluppato nel tempo una cultura di relazioni sindacali straordinaria. Intendiamoci: Unindustria assiste le aziende in difficoltà che sono in qualche modo giunte al capolinea ma è chiaro, direi evidente, che nel momento in cui esistono concrete possibilità di ripresa o rilancio, noi alla morte scegliamo la vita. Preferiamo che le imprese che sono ancora in grado di farlo proseguano perché è stato il manifatturiero a garantire la cifra industriale a questo territorio".

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