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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Trieste Science+Fiction Festival: svela l’autore del poster della 16° edizione

Trieste Science+Fiction Festival: svela l’autore del poster della 16° edizione

Trieste – Trieste Science+Fiction Festival annunciai primi titoli del programma della sedicesima edizione che avrà luogo dal 1° al 6 novembre 2016 e presenta il nuovo manifesto firmato da Davide Toffolo dall'Hotel Excelsior del Lido di Venezia, nello stand di PromoTurismo FVG - Regione Friuli Venezia Giulia.

Chi sono? Che cosa pensano? Che cosa vogliono? Vengono in pace? È l'immagine di due creature aliene che si guardano, faccia a faccia, il manifesto ufficiale della 16a edizione di Trieste Science+Fiction Festival, ideato e realizzato da Davide Toffolo.

Trieste Science+Fiction Festival presenta il poster della 16a edizione: un disegno originale realizzato dall'illustratore e artista pordenonese Davide Toffolo,uno degli autori più rappresentativi della scena fumettistica italiana. Tra i suoi romanzi a fumetti, sono da ricordare: Carnera, Pasolini, Il Re Bianco, Très! e Graphic Novel Is Dead. È co-fondatore e voce della band Tre Allegri Ragazzi Morti, un progetto in cortocircuito multimediale tra musica e fumetto.

Racconta Toffolo: “Come sostiene David Lynch, le idee sono pesci da pescare, cioè hanno una vita propria che ha poco a che fare con l'io-ego-autore. Io pesco le idee mentre disegno. Per cui la mia fantascienza ha necessariamente a che fare con la sessualità, la mutazione genetica, la diversità, l'indagine sul femminile, cioè i temi che da sempre hanno segnato la mia poetica come autore. Da questo mare sono nate le figure di amazzoni mutanti, esseri che vivono in un futuro dominato dalla luna, in cui forse anche il cinema potrà di nuovo perdere la sua dimensione di racconto lineare e teatrale per tornare come visione, nel suo senso più assoluto, anche privo della parola. La fantascienza serve a ragionare sull'oggi mostrando un ipotetico futuro e “futuro” resta, contro ogni oscena attualità, la parola più bella”.

La selezione ufficiale di Trieste Science+Fiction Festival 2016 presenterà nel concorso internazionale inanteprima italiana: l'americano Approaching the Unknown, scritto e diretto da Mark Elijah Rosenberg, al suo debutto, con Mark Strong nel ruolo del capitano William Stanaforth alle prese con la sua solitaria missione su Marte.  Embers di Claire Carré, già definito come uno dei più memorabili film di fantascienza indipendenti degli ultimi dieci anni, in cui i sopravvissuti a un'epidemia globale cercano di dare un senso alla loro vita in un mondo senza memoria. L'iraniano Under the Shadow di Babak Anvari, che riflette sulla condizione della donna nel dopo rivoluzione a Teheran attraverso l'archetipo della casa posseduta e la mitologia dei djinn; l'inglese Kill Command di Steven Gomez, che, in un ritorno ai temi di Terminator e Robocop, presenta un'unità d'élite dell'esercito inviata su di un'isola per testare i più recenti prototipi di macchine per uccidere. Il serbo The Rift di Dejan Zecevic,in cui un satellite precipita sulla Terra portando con sé qualcosa da un altro mondo.

E i primi tre titoli della seguitissima sezione Midnight Movies, dedicata all'horror e all'exploitation: il gore indiano Ludo di Q e Nikon, un gioco semplice ma mortale di cui cadono vittime quattro adolescenti. L'americano Southbound, cinque racconti ad incastro tra incubi e segreti in una lunga notte su una strada desolata, e il già cult Attack of the Lederhosen Zombies di Dominik Hartl, irresistibile apoteosi di zombie sulle nevi austriache.

La selezione ufficiale del Trieste Science+Fiction Festival presenterà tre concorsi internazionali: il Premio Asteroide, competizione internazionale per il miglior film di fantascienza di registi emergenti a livello mondiale, e i due Premi Méliès d’argento della European Fantastic Film Festivals Federation per il miglior lungometraggio e cortometraggio di genere fantastico europeo. La sezione Spazio Italia ospiterà il meglio della produzione nazionale. Immancabili, infine, gli Incontri di Futurologia dedicati alla scienza e alla letteratura, in collaborazione con le principali istituzioni scientifiche, e la consegna del premio alla carriera Urania d'argento (organizzato con l'omonima testata letteraria) ad un maestro del fantastico.

Trieste Science+Fiction Festival è organizzato dal centro ricerche e sperimentazioni cinematografiche e audiovisive La Cappella Underground con la collaborazione e il sostegno di: MiBACT – Direzione Generale Cinema, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trieste, Comune di Trieste, Università degli Studi di Trieste, Camera di Commercio di Trieste, Fondazione CRTrieste, Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali.

La sede principale del Trieste Science+Fiction Festival è la Sala Tripcovich, grazie alla collaborazione dellaFondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi. Il palazzo della Casa del Cinema, sede delle principali associazioni di cultura cinematografica, sarà il quartier generale e, con la collaborazione del Teatro Miela,ospiterà le sezioni collaterali della manifestazione, mentre altre iniziative e programmi speciali si terranno nella sala d'essai del Cinema Ariston.

Per informazioni: La Cappella Underground +39 040 3220551 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Alla Cineteca del Friuli ancora un altro riconoscimento: il premio Pro Majano 2016

Alla Cineteca del Friuli ancora un altro riconoscimento: il premio Pro Majano 2016

“Per il lustro e la notorietà che ha dato alla nostra terra in ambito regionale, nazionale e internazionale. Per la ricerca, la raccolta di materiali, lo sviluppo tecnico. Per la documentazione specifica legata ai tragici eventi del 1976. Per l'ampio lavoro di rigenerazione di opere cinematografiche. Per l'immenso archivio storico. Per la creazione delle Giornate del Cinema Muto. Per l'eccelso lavoro nell'editoria e la creazione di un importante polo del settore. Con la forza, la costanza, la tenacia insite nella gente friulana di cui la Cineteca è un vanto e un orgoglio per tutti”. Recita così la motivazione del premio Pro Majano 2016 alla Cineteca del Friuli consegnato ieri sera, mercoledì 27 luglio nell’ambito del 56° Festival di Majano, in corso fino al 15 agosto.

Nata a Gemona nel 1977, sulle macerie del terremoto che pochi mesi prima aveva distrutto la città e gran parte dell’Alto Friuli, la Cineteca è oggi una delle cinque maggiori cineteche italiane, facente parte del circuito della FIAF, la Federazione Internazionale degli Archivi del Film, e dell’ACE, l’Associazione delle Cineteche Europee.

Nel gruppo dei giovani di allora che l’hanno fortemente voluta e costituita, anche coloro che sono tuttora le colonne portanti dell’istituzione, il direttore Livio Jacob e Piera Patat, che hanno ritirato il premio insieme ai loro collaboratori. Alla cerimonia di premiazione, condotta dalla giornalista Martina Riva, hanno partecipato il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, il sindaco di Majano Raffaella Paladin, il presidente della Pro Majano Daniele Stefanutti e l’assessore alla cultura di Gemona Marina Londero. Jacob e Patat hanno ripercorso, con il supporto di filmati conservati nell’Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia, la quasi quarantennale storia della Cineteca. Pur sottolineando la vasta gamma delle attività, si è voluto puntare i riflettori sul reperimento, la preservazione e la diffusione delle immagini in movimento prodotte in Friuli, in particolare dei documenti visivi sul terremoto del 1976, evento così strettamente legato alle origini della Cineteca e di cui la Cineteca conserva la più ampia raccolta esistente.

Il Premio Pro Majano va ad aggiungersi ai numerosi riconoscimenti ottenuti dalla Cineteca del Friuli a livello nazionale e – soprattutto per le Giornate del Cinema Muto di Pordenone, di cui è co-fondatrice insieme a Cinemazero – internazionale. Ricordiamo, fra gli altri, la nomina a commendatore di Livio Jacob da parte del presidente della Repubblica nel 1995, in occasione del centenario del cinema, cui è seguito il “Moret d’Àur 95”. Nel 1998 sono arrivati il Premio “Innamorato del Cinema” dal Club Cinematografico Triestino, il Premio Epifania di Tarcento e la Medaglia Tina Modotti per la scoperta del film Tiger’s Coat; nel 2001, il Premio Filmcritica-Umberto Barbaro (XVI edizione) alla Cineteca come migliore editore di cinema dell’anno 2000 e il Premio Sergio Leone (IX edizione). Fra i riconoscimenti ricevuti per le Giornate del Cinema Muto, il Telluride Film Festival Silver Medallion (1989); il “Certificate of Commendation” del Sindaco di Los Angeles per la valorizzazione del cinema dei fratelli Cecil e William DeMille (1991); il Premio Internazionale Max Massimino Garnier (Lucca, 1992), il 1993 Kraszna-Krausz Book Award e il 1994 McLaren/Lambart Award  per la pubblicazione del volume Walt in Wonderland; nel 2001 il “Life Achievement Award” del San Francisco Silent Film Festival (lo stesso che nell’ultima edizione ha premiato David Robinson, direttore del festival dal 1997 al 2015); e il Premio Charlie Chaplin con medaglia concessa dalla Presidenza del Senato della Repubblica (2008).

Nelle precedenti edizioni, il Premio Pro Majano è stato assegnato al contrammiraglio della Marina Militare Italiana Paolo Treu, al noto direttore della fotografia - nonché presidente onorario della Cineteca del Friuli - Dante Spinotti, al campione di sci di fondo Giorgio Di Centa, alle Frecce Tricolori e alla campionessa di tiro a volo Chiara Cainero.

 

Tra la Garbo del mistero e l’oriente del Ladro di Bagdad: una settimana di grande Cinema muto

Tra la Garbo del mistero e l’oriente del Ladro di Bagdad: una settimana di grande Cinema muto

Pordenone - Greta Garbo, una delle massime icone del cinema di tutti i tempi, è la star che inaugura la 35a edizione delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, che si svolgerà al Teatro Verdi dal 1 all’8 ottobre prossimi.

È lei la “donna del mistero” dell’omonimo film di Fred Niblo del 1928 che verrà presentato con l’accompagnamento dell’Orchestra San Marco di Pordenone diretta da Carl Davis. Greta Garbo è un’affascinante spia russa, ruolo che ricoprirà anche qualche anno dopo in Mata Hari, ma del mistero la Garbo seppe anche circondare la propria vita e farne parte fondante del suo mito.

L’altro grande protagonista delle Giornate è William Cameron Menzies, primo Oscar per la sceneggiatura, autore geniale della trasposizione scenografica delle Mille e una notte nel Ladro di Bagdad del 1924 di Raoul Walsh con Douglas Fairbanks, che chiuderà il festival l’8 ottobre sempre con l’accompagnamento musicale dell’Orchestra San Marco, diretta questa volta da Mark Fitz-Gerald.

Il Ladro di Bagdadfa parte della retrospettiva di sei lungometraggi che le Giornate dedicano a Menzies, figura fondamentale non solo del cinema muto ma anche di produzioni successive come Via col vento, nel quale è regista della celeberrima scena dell’incendio di Atlanta, che gli fruttò un altro Oscar.

Tra la Garbo e Menzies una settimana ricchissima di eventi: dai classici di Ozu, Renoir, Pabst, alle star come Douglas Fairbanks, Norma Talmadge, Francesca Bertini, John Barrymore. Dalla proposta di importanti documenti storici come le splendide immagini di Venezia dei cameramen Lumière di 120 anni fa alle rarissime immagini sulla guerra italo-turca del 1911 nel film L’onore riconquistato, finora ritenuto perduto e recentemente identificato. Dalla retrospettiva sul cinema polacco, all’omaggio alla cineteca danese e alla maratona cinematografica di quattro ore del Monte Cristo di Henri Fescourt.

Non dimentichiamo il Disney ritrovato Africa before Dark, in cui Oswald il coniglio fortunato fa le prove generali per trasformarsi in Mickey Mouse-Topolino.

E infine, l’omaggio a Nizza, recentemente colpita dal terrorismo, con la riproposta del capolavoro di Jean Vigo À propos de Nice.

Per maggiori approfondimenti e informazioni sulprogramma completo visita il sito: www.giornatedelcinemamuto.it / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.                                       

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