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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Ricordare è d’obbligo: “Juliet” arriva a 33, ce ne parla il direttore Roberto Vidali

Ricordare è d’obbligo: “Juliet” arriva a 33, ce ne parla il direttore Roberto Vidali

Trieste - Il numero zero della rivista “Juliet” ha visto la luce nel dicembre del 1980. In copertina c’era il "cagnetto sputafuoco" disegnato da Oreste Zevola, ed essendo la matematica una scienza esatta a dicembre 2013 i trentatrè anni di Juliet sono stati del tutto compiuti. Anche se il futuro sembra incerto.

Abbiamo conversato con Roberto Vidali, direttore della rivista Juliet e gli abbiamo chiesto: perché ritiene che il futuro sia così incerto?

Il lavoro che l’Associazione Juliet conduce ormai da troppi anni è sotto gli occhi di tutti: le nostre pubblicazioni sono distribuite in tutto il mondo e le collaborazioni sono innumerevoli, solo nella nostra zona è importante ricordare le collaborazioni avute con la BCC di Staranzano e Villesse, l’Itis, la Fondazione Teatro Lirico G.Verdi, il centro di formazione sociale Ad Formandum, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del FVG, il Comune di Muggia, la Camera di Commercio e adesso last but not least, la collaborazione con l’IIC di Lubiana.

Eppure si avverte che non c’è vera disponibilità da parte delle pubbliche istituzioni. Il tutto a fronte di circa duecento fascicoli confezionati e di circa quattrocento attività espositive o appuntamenti culturali organizzati e sostenuti dall’Associazione.

Potrebbe essere più chiaro?

Da anni l’Associazione Juliet, di cui l’omonima rivista è colonna portante, si muove tra le paludi istituzionali senza trovare riscontro né appoggi economici nei tre grandi ordinamenti istituzionali o nei suoi bracci esecutivi: Regione, Provincia, Comune. Che forse la contemporaneità non faccia tanto gioco alla pubblica amministrazione? 

Ora, però, dobbiamo parlare di tre autori che vengono presentati all’ICC (Istituto Italiano di Cultura) di Lubiana, fra alcuni giorni. Ci può fare un quadro sintetico di questo progetto?

Si inaugura giovedì 6 febbraio alle 17.30 la mostra di tre autori, Carlo Fontana, Luka Širok e Magda Starec Tavčar, all’Istituto Italiano di Cultura a Lubiana. Detto in maniera sintetica si potrebbe parlare di un dialogo transfrontaliero, interculturale e multigenerazionale. Gli artisti verranno presentati con una serie di lavoro di piccole e medie dimensioni.  

E lei se ne starà a guardare?

Beh, ovviamente non potrò esimermi dal dire due parole, innanzitutto sulla mostra e poi se qualcuno dei presenti avrà una qualche curiosità da voler chiarire ben volentieri avrò modo di approfondire un qualsiasi discorso inerente alla vita del marchio “Juliet”.

E ci può dire ancora qualcosa in più a proposito degli artisti?

Carlo Fontana è un artista di madrelingua italiana. È di origini campane, ma vive a Casier e si esprime con modalità coloratissime e di configurazione pseudoingenua.

Luka Širok, artista e illustratore, poggia il suo lavoro su una tecnica che, nel suo caso, diviene quasi un impianto ideologico: la possibilità dell’accorpamento che si traduce in  collage e sovrapposizioni. È di madrelingua slovena e vive sul lato sloveno del Collio goriziano.

Magda Starec Tavčar è un’artista visiva, grafica e illustratrice,  esperta e ricercatrice nel campo della tessitura, usa vari prodotti di risulta, scarti di lavorazione, assemblando, incorporando e riciclando secondo la sua particolare esigenza espressiva. È cittadina italiana di nazionalità slovena e vive nella frazione di Padriciano.

Fino a quando sarà visitabile la mostra?

Fino al 29 marzo, presso la sala mostre dell’Istituto Italiano di Cultura in Slovenia (Breg 12, Lubiana) con il seguente orario: da lunedì a giovedì dalle 9,00 alle 17.00, il venerdì dalle 9.00 alle 13.30. Per ulteriori info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

E due parole sulla città che ospita questa iniziativa?

Lubiana è una città molto vivace e culturalmente avanzata. È curioso che una piccola città, inserita in un paese di non grandi dimensioni possa essere così attiva. Mi viene spontaneo citare Gregor Podnar che pur essendo partito da Lubiana ha avuto la capacità di emergere all’estero e di far conoscere il lavoro della sua galleria e dei suoi artisti, partecipando alle più importanti fiere internazionali. 

Anche per questo motivo sono grato al dottor Izzo che ha deciso di aprirsi alla contemporaneità ospitando questa mostra e il marchio “Juliet” che la sostiene, perché un clima culturale in fermento è sempre parte essenziale di un qualsiasi  dibattito oltre che la premessa di qualsiasi crescita.

Di Roberto Vidali ricordiamo l’ultima fatica editoriale (“El papin di G. Pixi”, un fascicolo di 96 pagg, Juliet editrice): un fascicolo pieno di humour, pensieri profondi, battute lapidarie, foto curiose e disegni divertenti.

Serenella Dorigo

Riapre il Castello di Udine e si fa festa con letture, visite guidate, intrattenimento

Riapre il Castello di Udine e si fa festa con letture, visite guidate, intrattenimento Visite didattiche, eventi dedicati ai più piccoli, viaggi nel tempo da Carpaccio a Tiepolo, letture animate, performance teatrali tra le opere d’arte, spettacoli, iniziative “social” e concerti. Sarà una vera e propria festa “La presa del castello”, l’iniziativa che l’assessore alla Cultura, Federico Pirone, e i Civici Musei del Comune di Udine hanno voluto regalare a udinesi e non solo per “mettere in mostra quello che di meglio c’è in città”. Così, domenica 2 febbraio dalle 10 fino a sera il colle cittadino ospiterà oltre 30 appuntamenti per ricordare a tutti le bellezze del castello grazie alla collaborazione di tanti, tantissimi enti e associazioni del territorio tutti in prima fila per valorizzare uno dei patrimoni più belli e ricchi della città. Durante le festività di Natale, lo ricordiamo, un guasto elettrico aveva costretto alla chiusura l’intero complesso per una decina di giorni. Una guasto che ora con “la presa del castello” si trasforma in un vero e proprio evento eccezionale e positivo. “Presentiamo alla città una pluralità di iniziative – spiega ancora Pirone – all’interno di un progetto corale che speriamo possa diventare, con periodicità, una proposta progettuale di ciò che può avvenire all’interno dei Civici musei, a partire dal fondamentale coinvolgimento delle scuole e delle realtà che producono cultura in città. Con questa iniziativa, con cui simbolicamente Udine si riappropria del suo castello, intendiamo mostrare come sia necessario proporre un nuovo modo di divulgazione della cultura e delle collezioni museali e come sia indispensabile mettere in relazione le varie discipline artistiche, valorizzando i talenti giovanili e richiamando generazioni diverse in un luogo che racconta passato, presente e futuro. La presa del castello è un invito rivolto a chiunque: la cultura ha senso se diventa esperienza comune e attiva” Il ricco programma, messo a punto dai Civici Musei del Comune, inizia alle 10.30 presso la play room del Museo Archeologico con la compagnia “Anà-Thema Teatro” e le loro ormai famose “favole a merenda” dedicate ai più piccoli. In contemporanea, alla Galleria d’Arte Antica, Linda Borean proporrà “Luce e colore nella pittura veneziana”, una conversazione insieme al pubblico di fronte ad alcuni dipinti di artisti veneziani esposti nella Pinacoteca del Castello. Da lì e fino alle 18 si susseguiranno moltissimi altri appuntamenti che porteranno il pubblico dalle carceri del castello (difficilmente visitabili in altre occasioni) al Salone del Parlamento, dalla chiesa i Santa Maria del Castello alla Casa della Confraternita, dal Museo Archeologico a quello del Risorgimento, dalla Galleria d’Arte Antica al Museo della Fotografia. Tantissimi, si diceva i protagonisti della giornata che, lo ricordiamo sarà completamente gratuita. I Musei del Duomo e gli Amici della Cattedrale proporranno visite didattiche alla scoperta dell’antica pieve cittadina, “Anà-Thema Teatro” catturerà l’attenzione dei più piccoli con le “favole a merenda” e i più grandi con un percorso artistico teatrale insieme con l’esperta d’arte del Fai, Alma Maraghini. Linda Borean, dell’ateneo udinese, guiderà il pubblico in una sorta di viaggio nel tempo tra Carpaccio e Tiepolo, mentre Caterina Distefano, Elena Grazzini e Jacopo Marcon saranno i protagonisti della lettura animata per bambini a cura del Museo del Duomo alla scoperta dell’angelo del castello. Non volevano mancare a questo appuntamento nemmeno il Palio Teatrale Studentesco, il Teatro Club Udine e il gruppo teatrale dei Ccft, pronti ad alternarsi con brevi performance dimostrative dei lavori che stanno preparando per la prossima edizione del Palio. La compagnia “Retroscena”, presenterà poi “Colpi di Tasse” proposto come dimostrazione di un intero stile di rappresentazione di teatro medioevale. Bambini ancora protagonisti con “Altreforme” che proporrà un laboratorio tra i reperti del Museo Archeologico “giocando” tra Medusa e Perseo. Fabio Fiorentin e Enrico Zamparutti illustreranno invece il grande diorama della battaglia di Montebello, attualmente visitabile in castello, mentre il Gruppo Flickr di Udine e “Altreforme” presenteranno nel Museo della Fotografia il progetto “Riusografie – dal negativo al positivo con il riutilizzo creativo”. Gran finale alle 18 nel Salone del Parlamento con il concerto proposto (anche alle 11.30) dagli studenti del Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine, pronti a condurre i visitatori in un coinvolgente percorso musicale in compagnia di alcuni grandi musicisti degli ultimi tre secoli. Dalle 10 alle 19 sarà inoltre attivo un servizio gratuito di bus navetta che collegherà piazza Libertà con il castello e a tutti coloro che esibiranno la copia del biglietto omaggio ritirati in biglietteria, presso la Casa della Contadinanza verrà offerto un bicchiere di vino durante la mattina e un vin brulé nel pomeriggio. Per i più piccoli, invece, al termine dei laboratori di “Anà-Thema” e “Altreforme”, saranno dei offerti dei golosi biscottini preparati dal Laboratorio del Dolce di Udine. Il programma completo della giornata, con orari e inizio degli spettacoli, è consultabile sul sito internet del Comune di Udine www.udinecultura.it o presso il PuntoInforma del Comune in via Savorgnana 12 (0432 414717, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Premio Luchetta, edizione del ventennale. Ammesse anche le testate sul web

Premio Luchetta, edizione del ventennale. Ammesse anche le testate sul web

Trieste - A vent'anni dai tragici fatti di Mostar riparte il Premio Giornalistico Internazionale Marco Luchetta, istituito e promosso dalla Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin in collaborazione con la RAI per ricordare i giornalisti Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D'Angelo uccisi da una granata mentre giravano un servizio sui bimbi della ex Yugoslavia, e il cineoperatore Miran Hrovatin, assassinato pochi mesi dopo a Mogadiscio con la giornalista Ilaria Alpi.

Proprio questo giornalismo “di trincea”, che documenta in tempo reale dal cuore dei fatti mettendo a rischio la propria vita, è l’elemento caratterizzante del Premio Marco Luchetta, che ha valorizzato, nell'arco di dieci edizioni, migliaia di corrispondenze dai fronti caldi di cinque continenti, legate a realtà e contesti spesso invisibili dell’infanzia minacciata da guerre, scontri etnici, emarginazione, povertà. La cerimonia di consegna dei riconoscimenti giornalistici si svolgerà il 3 luglio a Trieste con il galà televisivo "I Nostri Angeli", come sempre ripreso e trasmesso da Rai1.

Molte le novità che caratterizzano questa 11ª edizione: a cominciare dalla Giuria che valuterà le corrispondenze in gara, presieduta quest'anno dal neodirettore della Rai Tgr Vincenzo Morgante. Agli storici componenti della giuria si aggiungono il presidente della Scuola di Giornalismo di Perugia Nino Rizzo Nervo, il direttore di RaiTeche, Barbara Scaramucci e il vicedirettore del Tg1, Fabrizio Ferragni.

Potranno concorrere i lavori pubblicati, trasmessi o diffusi tra il 1 aprile 2013 e il 31 marzo 2014 che dovranno pervenire alla segreteria del Premio entro il 12 aprile 2014.

Il bando di concorso del Premio Giornalistico Internazionale Marco Luchetta 2014, da oggi anche su Twitter, è consultabile sui siti www.premioluchetta.it e www.fondazioneluchetta.org e proprio in queste ore partirà la newsletter informativa, che raggiunge migliaia di testate giornalistiche in tutto il mondo.

"Novità ulteriore, certamente significativa e in linea con l'informazione del nostro tempo – spiega il segretario di Giuria Giovanni Marzini - è la partecipazione estesa alle testate giornalistiche web, purchè registrate. Come sappiamo la rete, con la sua immediatezza, è divenuta realtà di riferimento quasi automatica per veicolare l'informazione giornalistica ed essere aggiornati in tempo reale".

Target del Premio, come sempre, sono i giornalisti, telecineoperatori e fotoreporter che, con il loro lavoro, hanno raccontato e documentato contesti ed episodi legati alle vittime più indifese delle società d'ogni tempo, i bambini. Come per la scorsa edizione il Premio Luchetta Tv sarà esplicitamente riservato al migliore servizio giornalistico della durata massima di 5 minuti, mentre la sezione Alessandro Ota sarà dedicata ai servizi televisivi fino a 45 minuti.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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