Cultura
“WorkCoffe” primo esempio triveneto di innovazione nel “Net-Working" del lavoro
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- Pubblicato Lunedì, 01 Luglio 2013 20:34
Tolmezzo –Si configura Tolmezzo come centro pilota per le politiche attive per il lavoro con il “WorkCoffe”. Infatti, dopo l’esordio di Bergamo, approda in Carnia con l’inaugurazione mercoledì 3 luglio in via della Cooperativa 11 alle ore 17, il secondo WorkCoffee in Italia e primo esempio triveneto di innovazione “Net-Working, a tenere a battesimo sarà per mano de’ la “iena” Barty Colucci.
Workcoffe è una innovativo centro di riferimento per il lavoro, che dà sostegno a chi cerca lavoro, in un bar. Entri, bevi un caffè, mangi un panino, consulti le offerte di lavoro ericevi supporto da parte di operatori qualificati nella ricerca di occupazione. Ma attenzione: alla fine, tu paghi solo il caffè o il panino, il resto è consulenza gratuita per la tua ricerca.
Workcoffee è un’emanazione di Workopp, agenzia di intermediazione del lavoro, un centro motore di politiche attive. Anziché un classico ufficio, quindi, un luogo di incontro e animazione, rivolto a chi è in cerca di un’occupazione, a chi vuole cambiare lavoro, a chi semplicemente vuole stare seduto, bevendo un caffè e consultando i pc a disposizione con connessione wireless gratuita.
E’ una rivoluzione copernicana nell’approccio alla ‘questione’ occupazionale. Al tempo stesso, è un’idea semplice ed efficace, perfettamente calata nei tempi, capace di inserirsi nelle dinamiche del mercato occupazionale con cifre decisamente rilevanti: 800 richieste di servizio e 300 prese in carico, con una percentuale di inserimento al lavoro del 18% per i primi sei mesi di attività del WorkCoffee di Bergamo.
Tale esperienza ha segnato l’esordio, in Italia, dell’innovativo social net-working che fornisce formazione, orientamento e concrete prospettive di lavoro – ma soprattutto un’atmosfera ‘friendly’ e insieme molto professionale - a chi un lavoro l’ha perso, oppure lo sta cercando per la prima volta. Mai più soli, insomma, quando serve migliorare il proprio bagaglio formativo, declinare in chiave più attuale e richiesta le proprie competenze, affinare gli strumenti professionali e in ogni caso acquisire conoscenze fondamentali per uscire dalla dimensione di ‘disoccupato’ e reinserirsi nel mercato del lavoro.
E oltre alla presenza della “Iena” ci sarà il noto esperto di politiche del lavoro, il docente e saggista Romano Benini, recente autore di “Quasi italiani” per Donzelli, un libro che sottolinea la determinazione dei ‘nuovi italiani’, immigrati pieni di ottima volonta’ imprenditoriale, capaci di dare una scossa spesso salvifica nella palude angusta della libera iniziativa in Italia.
L’informale incontro sulla ‘questione lavoro’ in Italia e in Friuli Venezia Giulia si arricchirà delle voci di Vanni Treu, il presidente della Cooperativa Cramars che da molti anni affronta i temi sociali più spinosi con grinta innovativa e freschezza di visione, e dell’assessore regionale al Lavoro, formazione, commercio e Pari Opportunità Loredana Panariti.
«Nel WorkCoffee, aperto a titolo sperimentale in queste settimane – spiega Vanni Treu di Cramars - si svolgono già gli ‘aperitivi in lingua’ con docenti di inglese e tedesco, ma anche incontri settimanali di formazione sanitaria, confronti con le aziende e job meeting collettivi, si sostengono colloqui di orientamento, si riceve supporto nella redazione del curriculum e nella ricerca del lavoro, si legge Workmagazine, il magazine, emanazione di Workoop, interamente dedicato alle problematiche del mercato del lavoro, concepito e redatto da chi si occupa professionalmente di lavoro. Workcoffee, insomma, offre l’opportunità di godere di quei servizi che di solito sono erogati in modo burocratico, in maniera più diretta e amichevole». Il successo dell’iniziativa è determinato dalla necessità, in Italia, soprattutto per i giovani, di servizi di orientamento ed informazione nell’ambito del mercato del lavoro.
Spiega Romano Benini che « è forte la domanda dei giovani di avere servizi di orientamento che siano amichevoli e in cui ragionare sulle opportunità come in un ambiente e contesto molto positivo e molto rilassato: un conto è farlo in un ufficio con fila di cassintegrati arrabbiati, un conto è farla in un bar … l'idea dell'informalità è importante ma non diminuisce la professionalità dei nostri operatori e del servizio erogato. E un sistema che si spera possa essere utilizzato per l’ attività di formazione e orientamento anche dal sistema pubblico, che in Friuli Venezia Giulia riveste una funzione importante e Ai giovani offriamo un servizio qualificato, un percorso individuale e personalizzato, perché risulta difficilissimo inserire al lavoro chi non ha una direzione, chi non sa cosa fare e come muoversi».
Ma Workcoffee offre anche alle aziende una attività di coaching, di preselezione e di promozione di incentivi e doti. Le aziende, spesso, hanno una scarsa conoscenza degli strumenti a disposizione per favorire l’ingresso dei lavoratori, dei giovani nei processi produttivi e, nel caso di piccole aziende, la richiesta di supporto nella preselezione è molto elevata”. Ecco dunque che a Tolmezzo si testerà – come esperienza d’eccezione nel Triveneto e in Italia – un target molto avanzato della Rete lavoro, quello legato alle agenzie di intermediazione. «In Italia, a differenza di quanto accade nel resto d’Europa, gli incentivi sono a disposizione di aziende o lavoratore, pochissimi quelli destinati a chi intermedia aziende e lavoratori.In Inghilterra e in Olanda gli incentivi per l’intermediazione domanda/offerta di lavoro sono il 60 % del totale, in Italia solo il 5%.».
Info: www.coopcramars.it
Nella foto: Barty Colucci
Il Premio Giacomo Casanova 2013, il 5 luglio, dedicato al teatro
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- Pubblicato Lunedì, 01 Luglio 2013 11:58
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
Castello di Spessa (Go) - Dopo la letteratura, il cinema, la lirica, il Premio Giacomo Casanova - giunto alla sua undicesima edizione - viene dedicato quest’anno al teatro e sarà assegnato ad un protagonista della cultura e dello spettacolo che si è particolarmente distinto in Italia e all’estero.
Promosso dall’Associazione culturale Amici di Giacomo Casanova, dall’Az. Castello di Spessa e dalla Banca Popolare di Cividale, verrà assegnato il 5 luglio al Castello di Spessa di Capriva del Friuli, che dal 2003 fa da cornice al Premio dedicato a Giacomo Casanova, che vi soggiornò nel 1773, e ne apprezzò grandemente i vini, definendoli di “qualità eccellente”. E proprio con una Magnum Casanova Pinot Nero (prezioso vino che il Castello di Spessa ha dedicato al suo illustre ospite) sarà simbolicamente premiato il vincitore, alla presenza dei Gotha dell’enologia italiana.
Tutta al teatro, e in particolare alla lirica, sarà dedicata la serata del Premio, che prenderà il via alle 20.30, e vedrà in scena nel parco del Castello la prima esecuzione in Friuli della nuova produzione de La Cecchina, ossia la buona figliola, dramma giocoso in tre atti di Niccolò Piccinni su libretto di Carlo Goldoni, tratto dal romanzo Pamela, o la virtù ricompensata di Samuel Richardson che ispirò pure la celebre fiction Elisa di Rivombrosa. Produzione e allestimento curato interamente dal Piccolo Festival FVG. Regia di Elisabetta Marini, scene di Guia Buzzi, costumi di Emanuela Cossar, luci di Claudio Schmid, direzione affidata a Filippo Maria Bressan con la FVG Mitteleuropa Orchestra. Interpreti: Candice Hoyes, Felipe Oliveira, Giorgia Cinciripi, Matteo Mezzaro, Rodica Vica, Silvia Aura di Stefano, Riccardo Fioratti, Veronica Yoo.
Per informazioni - Castello di Spessa Tel/Fax: + 39 0481.808124 – www.castellodispessa.it
I Testimoni di Geova a Trieste per un incontro aperto al pubblico. Le foto
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- Pubblicato Sabato, 29 Giugno 2013 17:17
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
Trieste - Dalla mattinata di venerdì 28 giugno 5000 persone si sono date appuntamento al Pala Rubini di Trieste per il secondo anno consecutivo, per ascoltare e discutere il libro più diffuso nel mondo: la Bibbia.
Si tratta di un evento particolare, organizzato da un gruppo religioso noto ai più per l'usanza di bussare ai citofoni o fermare i passanti per strada. Ma i Testimoni di Geova sono anche altro.
La loro assemblea prosegue fino a domenica 30 giugno, con lo scopo di portare a conoscenza di tutti i presenti i testi sacri, con rappresentazioni teatrali e discussioni pubbliche, toccando problematiche attuali di vita mondana legate alla vita di Gesù Cristo.
Di seguito la galleria fotografica di Stefano Savini:
"La parola di Dio è Verità" è il titolo di questa assemblea di distretto dei Testimoni di Geova. I convenuti hanno ascoltato il vangelo di Giovanni, quindi hanno assistito ad una rappresentazione teatrale a tema biblico.
Il 29 giugno si sono svolti alcuni battesimi (per immersione completa); domenica si svolge invece il dibattito pubblico.
Ma chi sono i Testimoni di Geova? Sul finire del XIX secolo, un gruppo di persone della zona di Pittsburgh in Pennsylvania(Stati Uniti) iniziò a studiare la Bibbia con un metodo sistematico, confrontando le dottrine insegnate nelle chiese ufficiali con quanto andava leggendo nel Libro sacro. Ne uscì un'interpretazione molto letterale della Bibbia, che fu l'unica ammessa all'interno della congregazione.
Uno dei massimi esponenti di questa nuova ondata religiosa fu Charles Taze Russell, primo direttore del bollettino "Torre di Guardia". Russell non si riteneva fondatore di una nuova religione. Infatti l’obiettivo di Russell e degli altri Studenti Biblici, com’era chiamato all’epoca il gruppo, era quello di promuovere alla lettera gli insegnamenti di Gesù Cristo e imitare l’operato della congregazione cristiana del I secolo.
I Testimoni di Geova non ammettono libertà nella lettura della Bibbia. L'unica interpretazione è quella di Russell.
La sede centrale dei testimoni di Geova è nel quartiere di Brooklyn a New York, dove ha sede la Società Torre di Guardia, principale soggetto giuridico del movimento.
A New York si trova anche il direttivo della società, che sovrintende alle attività mondiali della congregazione. L'organizzazione dei testimoni di Geova è guidata in modo gerarchico dai componenti del direttivo.
Nel 2012, secondo dati forniti dal movimento, in Italia i testimoni di Geova attivi nell'opera di predicazione sono 247.251 organizzati in 3.045 congregazioni. Nel medesimo anno in Italia sono state battezzate come testimoni 5.250 persone; alla commemorazione della morte di Gesù Cristo hanno assistito 452.062 persone.
Credits: Stefano Savini. Licenza Creative Commons: uso non commerciale, citare la fonte.
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