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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

Omaggio a Frank Dituri con “Delle cose non viste”, sessanta scatti in esposizione

Omaggio a Frank Dituri con “Delle cose non viste”, sessanta scatti in esposizione

Pordenone –  E’ un grande omaggio all’arte e alla poetica di Frank Dituri, la nuova proposta espositiva che sarà allestita alla Galleria Sagittaria di Casa Zanussi per iniziativa del Centro Iniziative Culturali di Pordenone, dal 14 settembre al 17 novembre 2013. Viene valorizzato quello che il grande fotografo statunitense  preferisce raccontare cioè “la sensazione e la presenza del tempo” anziché “i momenti decisivi” immortalati e teorizzati da Cartier-Bresson, Curata dal critico Giancarlo Pauletto con la presidente del Cicp Maria Francesca Vassallo, la mostra dedicata a Frank Dituri propone una sessantina di opere recenti dell’artista, e non a caso si intitola “Delle cose non viste”: perché «la fotografia di Frank Dituri testimonia il suo credere fermamente nelle qualità essenziali e mistiche della vita – spiega il critico americano David A. Lewis, che sarà presente alla vernice della mostra sabato 14 settembre alle 18.30 a Casa Zanussi - Dituri sminuisce il soggetto materiale della foto per dirigere l’attenzione dello spettatore all’Aldilà, l’oltre, l’altro lato, che è l’essenza della realtà trascendente.  Il soggetto concreto davanti al suo obiettivo, quindi, non poteva mai essere un “momento decisivo”, che monopolizza l’attenzione escludendo tutto il resto. Anzi, l’immagine deve funzionare come uno specchio o una lente, e reindirizzare l’osservatore verso qualche altra cosa. Di conseguenza la concretezza degli oggetti rappresentati doveva venir alleviata, dissolta - qualche volta fino a scomparire».

«La fotografia e l’arte di Frank Dituri scavano sotto le apparenze – sottolinea il curatore Giancarlo Pauletto - perché non vuole che l’immagine si disponga secondo modi suggeriti dall’ormai lunga tradizione della cultura fotografica, e cerca uno sguardo vergine, cioè uno sguardo ancora capace di meraviglia. Così il semplice e morbido profilo di una collina e, svettanti su essa, due pali della luce leggermente inclinati l’uno verso l’altro, come in dialogo, diventano un’epifania in cui realtà naturale e realtà costrutta, natura e storia non cessano d’interrogare la coscienza del riguardante, riportandolo a questioni essenziali, sottraendolo al rumore di una civiltà che rifugge dall’essenziale perché sull’essenziale ha paura di interrogarsi».

Con una mostra-evento si apre dunque la programmazione  2013 – 2014 del Centro Iniziative Culturali di Pordenone: «Abbiamo incontrato Frank Dituri con Elio Ciol, anche lui un maestro della fotografia, benché non ami sentirselo dire – racconta la presidente del Cicp Maria Francesca Vassallo -  Assieme ai due artisti abbiamo visitato il nostro Centro, percorso le sale piene di gente e attività. Alla sorpresa di trovare un posto così vivo, abbiamo aggiunto il racconto dei tanti collaboratori e delle moltissime idee costruite in quasi cinquant’anni di storia, e in particolare dei grandi cultori di fotografia ospitati. Un lavoro che lascia il segno. Non sono servite molte parole con Dituri. Nell’incontro successivo, assieme allo studioso David Lewis, che lo segue nelle esposizioni in molte parti del mondo, è apparso chiaro il senso di quelle sue foto e di quella che sarebbe stata anche la mostra ospitata in Via Concordia. Non solo immagini bellissime, tecnicamente perfette, ma una ricerca che porta a scavare “nella complessità psicologica” dell’uomo».

Racconta di sé Frank Dituri, che vive e lavora tra Italia e New York «Sono stato il primo nato in America della mia famiglia di immigrati italiani, che si stabilirono a New York dopo la seconda guerra mondiale. Ho vissuto la mia vita a cavallo tra due culture». Di notevole importanza in Italia sono state le mostre personali alla Biennale di Venezia, al Moma di Mosca e al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Ha pubblicato numerosi libri ed è stato recensito in molte pubblicazioni di prestigio. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. È attualmente impegnato nel dipartimento d'arte della Libera Accademia di Belle Arti di Firenze

La mostra è ad Ingresso libero. Gli orari sono da Martedì a Domenica dalle 16-19. Chiuso 1 novembre 2013. La mostra resta aperta fino al 17 novembre 2013.

Informazioni Centro Iniziative Culturali Pordenone Via Concordia 7 

telefono 0434.553205  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.centroculturapordenone.it

Barcis: yoga e natura, una giornata dedicata al benessere

Barcis (Pn) - Ascoltare la natura, sentendo il proprio corpo. Rilassarsi e scoprire il legame tra natura e uomo attraverso la disciplina dello yoga e la meditazione.

Trascorrere una giornata nella natura incontaminata delle Dolomiti Friulane, dedicandola al benessere del proprio corpo e della propria mente: l’appuntamento è per il 14 settembre all’Agriturismo Pian dei Tass, a Barcis (Pn), a partire dalle 10.00.

La mattina sarà dedicata a un workshop, informale e accattivante, con opinioni a confronto e racconti di vari esperti, con i quali i presenti saranno invitati a interagire. Con Carlo Robustelli dell’Associazione Terracielo di Maniago si parlerà di “Mente, corpo, natura…un dialogo continuo”, con Andrea Giuseppin dell’Associazione Umajii di Casarsa della Delizia dell’ “Unione tra meditazione e respiro”, mentre Alessia Rizzardi dello Studio Atri e Ivo Iop di Iop Aromatiche spiegheranno cosa è l’ayurveda e come si usano gli oli essenziali.

Il pomeriggio inizierà con una passeggiata nei prati alla scoperta delle erbe selvatiche e delle loro proprietà. Alle ore 16.00, Yoga e meditazione con l'associazione Umajii. Al tramonto, la giornata si concluderà con una Degustazione di prodotti biologici dell’agriturismo.

La giornata è organizzata dal Consorzio turistico Piancavallo Dolomiti Friulane in collaborazione con Turismo FVG.

Per prenotazione:  tel. 0427 71775 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">335 598 77 56,  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.- www.dolomitifriulane.info

 

“Zoran, il mio nipote scemo” di Matteo Oleotto, unico film italiano in concorso a Venezia fa l’en plein

“Zoran, il mio nipote scemo” di Matteo Oleotto, unico film italiano in concorso a Venezia fa l’en pl

Lido di Venezia - L’annunciato film “Zoran, il mio nipote scemo” di Matteo Oleotto, unico film italiano in concorso alla 70 Mostra del Cinema di Venezia, vince il Premio del Pubblico “Rarovideo” della Settimana della Critica. Il film di Matteo Oleotto - accolto con ovazioni da stadio, 10 minuti di applausi e le proiezioni sempre esaurite, con addirittura l’intervento della forza pubblica a calmare gli esclusi, è considerato una “rivelazione” di questa edizione della Mostra.

Vince anche il Premio Schermi Qualità - dato a un film italiano scelto tra tutti i presentati alle varie sezioni -  che la giuria ha definito “Un film “ad alta gradazione alcolica”, nobilitato dalla magnifica interpretazione di Giuseppe Battiston”. Infine Giuseppe Battiston vince e la Menzione della Federazione dei Critici del Mediterraneo, Fedeora.  Il premio è realizzato dall’Agis, d’intesa con le associazioni dell’esercizio cinematografico - Anec, Anem, Fice, Acec, - su incarico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Infine Giuseppe Battiston vince e la Menzione della Federazione dei Critici del Mediterraneo,  Fedeora.

Ma al Lido ha vinto anche Casa Zoran: il luogo di incontro più gettonato della Mostra, dove è stata riproposta l’antica tradizione dell’Osmiza, luogo principale di aggregazione, più del bar, perché somiglia a una casa è una delle ambientazioni principali del film, girato tra Gorizia e la Slovenia. Il pubblico della Mostra si è riversato a Casa Zoran, dove sono stati offerti, nello spirito della tradizione regionale, 2870 uova, 27 prosciutti San Daniele DOP, 1500 litri di vino Friulano Zoran prodotto da Renato Keber, 1 damigiana di Terrano, e tante altre prelibatezze friulane che hanno deliziato il palato dei cinefili che si sono cimentati anche nel tiro delle freccette.

“Zoran il mio nipote scemo” uscirà in sala il 14 novembre distribuito dalla Tucker Film.

“Zoran, il mio nipote scemo”, è diretto da Matteo Oleotto, interpretato da Giuseppe Battiston, Teco Celio, Rok Prašnikar, Roberto Citran, con la partecipazione straordinaria di Sylvain Chomet. Prodotto da Igor Prinčič, è una coproduzione italo-slovena Transmedia – Staragara, con il supporto di Eurimages, in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission e con il contributo del fondo regionale per l’audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, e sarà distribuito dalla Tucker Film.

Il film è riconosciuto di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per il cinema (MiBAC) e dallo Slovenski Filmski Center Javna Agen Cija Viba Film.

 

 

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