Incidente mortale di parapendio a Nimis a causa del temporale
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- Pubblicato Domenica, 13 Luglio 2014 16:56
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Udine - Domenica 13 luglio è stato trovato morto dai tecnici del Soccorso Alpino di Gemona (Udine), il parapendista trevigiano Paolo Antoniassi, di 66 anni, inghiottito nel pomeriggio di sabato 12 da un cumulonembo nel corso di un temporale sul monte Bernadia, sopra Nimis (Udine).
La salma è stata trovata grazie alla segnalazione di un cacciatore che aveva individuato la vela del paracadute penzolare da un albero. Sul posto anche i militari della Guardia di Finanza e i Carabinieri per i rilievi.
Nella notte si era svolto un vertice tra i soccorritori e i meteorologi dell'Osmer per cercare l'uomo. Il soccorso alpino di Gemona aveva inviato le squadre di ricerca nella zona in cui è stato individuato il relitto del parapendio.
Centenario della Grande Guerra, il 16 agosto una croce della pace sul Monte Letter
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- Pubblicato Domenica, 22 Giugno 2014 13:20
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Udine - Il 16 agosto sarà inaugurata una croce della pace sulla vetta del Monte Letter, sul confine italo-austriaco, tra i comuni di Forni Avoltri e Obergail (Carinzia) in ricordo dei caduti della Prima Guerra Mondiale.
La cima Letter (2463 metri) si raggiunge in tre ore e mezza di cammino dalla Obergailer Alm nella valle di Lesa (Lesachtal). Sempre il 16 agorsto, sul fondovalle, ci sarà un servizio funebre di commemorazione delle vittime.
La manifestazione è organizzata dall'associazione "Europahaus" di Klagenfurt il cui presidente, Nikolaus Lanner, è nativo della Valle di Lesa. "Europahaus" ha come sostenitori dell'iniziativa la comunità della Lesachtal, il Club Alpino e la Provincia della Carinzia.
Lanner, ricevuto nei giorni scorsi a palazzo Belgrado, ha invitato il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini a partecipare in rappresentanza del popolo friulano in occasione dell'anniversario dei 100 anni della Grande Guerra.
"Sarò ben lieto di prendere parte all'iniziativa e di portare un messaggio di pace e fratellanza", ha confermato Fontanini.
Anche speleologi del FVG nel salvataggio di Johann Westhauser, ferito in grotta per 10 giorni
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- Pubblicato Mercoledì, 18 Giugno 2014 12:41
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FVG - Anche gli speleologi del Friuli Venezia Giulia hanno contribuito al salvataggio di Johann Westhauser, che la notte tra il 17 ed il 18 giugno ha visto nuovamente la luce del giorno dopo quasi 10 giorni di permanenza in grotta.
Lo speleologo di Stoccarda era rimasto gravemente ferito per una scarica di sassi lo scorso 8 giugno, ad oltre 900 metri di profondità nella grotta Riesending-Schachthöhle, nell'Alta Baviera.
12 tecnici speleo della VI Delegazione speleologica Veneto - Trentino Alto Adige, del Cnsas, Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, dopo 70 ore di lavoro, sono riusciti nell'impresa di riportare in superficie Westhauser.
La "chiamata" era arrivata venerdì 13 giugno. Alle 16 i soccorritori erano già pronti a entrare nella grotta, ma una serie di temporali ha impedito il decollo dell'elicottero che li avrebbe trasportati fino al campo avanzato, poco distante dall'apertura della grotta. L'ingresso è così avvenuto attorno alle 21.
Ne dà notizia il giornale della Protezione Civile in un articolo uscito il 18 giugno. I soccorritori italiani sono arrivati da tutte le Delegazioni del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), da Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Liguria, Toscana.
Il soccorso organizzato messo in atto dalle squadre italiane ha permesso di far risalire di quota la barella. L'intervento ha richiamato un centinaio di soccorritori provenienti da tutta Europa. Italiani, svizzeri, tedeschi, austriaci, croati.
"Nel '91 in Slovenia morì un soccorritore a - 1000 metri. Da allora l'Italia si sta preparando - ha dichiarato Paolo Grotto, infermiere feltrino della Stazione Veneto Orientale, che ha partecipato ai soccorsi - uniformando tecniche e strumenti, esercitandoci assieme Delegazioni e regioni diverse, con un background formativo identico. Questo è il risultato di anni di lavoro. Dà sicurezza, fiducia".
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