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Mar11192024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Omicidio di Silvia Gobbato, la confessione dell'assassino: "volevo sequestrarla"

Omicidio di Silvia Gobbato, la confessione dell'assassino:

Udine - "Volevo sequestrarla per chiedere un riscatto". Questo sarebbe il movente che ha spinto Nicola Garbino, uno studente fuori corso di 36 anni di Zugliano, ad aggredire Silvia Gobbato, martedì 17 settembre, nei pressi del parco del Cormor.

Garbino, nel corso della confessione, ha detto che non aveva alcuna intenzione di uccidere la ragazza ma che la situazione è degenerata.

L'uomo ha ricostruito l'omicidio davanti agli investigatori: ha raccontato di essersi appostato nel bosco martedì pomeriggio e di aver individuato nella Gobbato la persona che poteva fare al caso suo: l'ha vista correre, piano, minuta e con il cellulare in una mano.

Allora, ha detto, è uscito allo scoperto e ha rincorso la giovane per un centinaio di metri, quando l'aveva quasi raggiunta lei si è girata accorgendosi di essere seguita. Lui allora ha cercato di immobilizzarla saltandole addosso con l'intenzione di trascinarla in una zona lontana dal percorso battuto dalle persone che solitamente corrono in quell'area, nella parte boscosa.

La sua intenzione era minacciarla con un coltello costringendola a telefonare a casa e chiedere un riscatto per rilasciarla. La reazione della ragazza, però - ha detto - lo ha colto di sorpresa mandandolo nel panico.

Temendo che potesse fuggire e dare l'allarme allora le ha inferto una coltellata e poi un'altra e un'altra ancora, fino a ucciderla.

Dopo aver ucciso la ragazza, ha vagato per ore nei campi. Infine, ha deciso di riprendere l'auto e di tornare a casa. Prima, però, si è sbarazzato del coltello e dei vestiti insanguinati. Il 19 settembre, nella mattinata, forse rendendosi conto di aver lasciato tracce che avrebbero potuto condurre gli investigatori a scoprirlo, è tornato sul posto per recuperare entrambi, l'arma e i vestiti.

È stato però notato da due carabinieri che erano in cerca proprio dell'arma, i quali lo hanno visto aggirarsi nella zona, nell'atteggiamento di chi cerca qualcosa.

I militari gli si sono avvicinati e lui è crollato ancora prima di essere sottoposto a domande: "Sono stato io, sono stato io. Mi avete beccato", ha ripetuto.

A quel punto i carabinieri hanno deciso di portarlo in caserma. Lo studente fuori corso non sarebbe stato seguito da un centro di salute mentale, come si riteneva in un primo momento, tuttavia il suo equilibrio psichico sarebbe molto instabile.

Giovane uccisa a Udine, un cane "molecolare" segue le tracce dei podisti

Udine - Vertice ieri sera, 18 settembre, al Tribunale di Udine tra il sostituto Procuratore aggiunto di Udine Raffaele Tito, il sostituto Procuratore Marco Panzeri e gli investigatori per fare il punto sulle indagini relative all'omicidio di Silvia Gobbato, la 28enne friulana, trovata accoltellata in una strada della periferia di Udine.

Per quello che e' dato sapere, la morte della ragazza resta un mistero e l'unica persona iscritta nel registro degli indagati ("un atto dovuto" ha detto il Capo della Procura di Udine) resta Giorgio Ortis, coetaneo, amico della vittima, figlio di un noto legale nel cui studio Gobbato stava concludendo il periodo di praticantato.

Sul luogo del delitto ieri pomeriggio si sono recati, provenienti da San Michele al Tagliamento, anche i genitori della giovane e il fratello. Sono rimasti immobili davanti al punto dove e' stata ritrovata la ragazza colpita da una dozzina di coltellate. Alle loro spalle Carabinieri, Polizia e uomini del Ris che per tutto il giorno si sono impegnati nel cercare indizi, tracce e prove utili che potessero dare una svolta alle indagini.

Il coltello con lama larga con il quale la ragazza e' stata uccisa non e' stato ancora trovato nonostante sia stato cercato per tutta la giornata anche con l'aiuto di metaldetector. All'opera anche un cane 'molecolare' che ha effettuato lo stesso percorso della vittima. Per oggi, 19 settembre, e' stata fissata l'autopsia sul corpo della donna che evidenzia alcune ferite alle mani e agli avambracci, segno che ha cercato di difendersi in tutte le maniere. Questa sera intanto la stradina nei pressi del Cormor dove si e' consumato il delitto e' stata riaperta.

Intanto, in serata la catena compro oro «Mirkoro» del Milanese ha offerto una taglia di 100mila euro per chi riuscirà a far catturare il killer dell’avvocatessa.

Giovane donna accoltellata a Udine, nessuna traccia dell'assassino

Giovane donna accoltellata a Udine, nessuna traccia dell'assassino

Udine - Colpita da una decina di coltellate, all'addome e al dorso, in pieno giorno, mentre faceva jogging lungo l'ippovia del Cormor, una strada sterrata che costeggia il corso del fiume, molto frequentata dagli appassionati di corsa.

Silvia Gobbato, 28 anni, praticante avvocato in un noto studio di Udine, originaria di San Vito al Tagliamento (Pordenone) e residente a San Michele al Tagliamento, è stata uccisa così nella tarda mattinata di martedì 17 settembre.

A scoprire il corpo e a lanciare l'allarme è stato un passante. Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, la ragazza era andata a correre come spesso faceva con un amico, il figlio dell'avvocato Gianni Ortis, ex candidato sindaco di Udine, nel cui studio legale aveva ultimato da poco la pratica forense.

Era stato lui a trasmetterle la passione per la corsa. Entrambi facevano parte del gruppo marciatori udinesi. L'amico, con passo più lungo, l'aveva distanziata. Era arrivato fin sulla strada provinciale, all'imbocco del percorso, distante oltre 400 metri dal luogo dove la ragazza è stata ritrovata. Lì si era fermato ad aspettarla. Non era la prima volta che i due partivano insieme ma poi differenziavano i percorsi.

Non vedendola arrivare, il giovane stava tornando indietro a cercarla quando ha incontrato un altro corridore che ha lanciato l'allarme. L'uomo ha notato il cellulare della giovane a terra, in mezzo al sentiero, vicino a delle macchie di sangue. Il suo sguardo è stato poi attirato dal cadavere della ragazza, trascinata per sette-otto metri, ai margini dello sterrato, in una zona di campo circondata da alcuni alberi.

L'uomo e l'amico della vittima hanno lanciato l'allarme intorno alle 14.00. Entrambi sono stati a lungo sentiti dai carabinieri del nucleo investigativo di Udine, che si stanno occupando delle indagini insieme ai colleghi della stazione di Feletto Umberto, coordinati dal pm Marco Panzeri.

I militari hanno a lungo cercato sul posto, anche col metal detector, l'arma del delitto che però non è stata ancora ritrovata. Diverse le persone sentite dai carabinieri, tutte informate sui fatti; fra queste anche l'ex fidanzato della donna. Nessun indagato al momento.

La notizia ha lasciato la città sconvolta. Il sindaco Furio Honsell ha espresso a nome della città di Udine "vicinanza alla famiglia della vittima; il fatto che questa violenza colpisca nuovamente una donna è motivo di ulteriore profondissimo dolore e preoccupazione. Siamo di fronte a una società che uccide se stessa".

La ragazza viveva con i familiari a San Michele al Tagliamento, dove era anche stata candidata consigliere comunale nel 2011. Praticante avvocato, Silvia Gobbato aveva superato brillantemente gli scritti, seconda tra i candidati della corte d'Appello di Trieste. Il 7 ottobre avrebbe dovuto sostenere l'orale. "Sono sgomento - ha detto l'avvocato Ortis -. Era una ragazza bravissima e dolcissima".

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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