Tragico incidente domestico a Visco, un uomo muore per emorragia tagliandosi con la sega flex
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- Pubblicato Venerdì, 22 Aprile 2016 12:05
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Udine - Un uomo di 78 anni, il signor Stelio Koncan, è morto in seguito alle gravi ferite riportate con una sega flex. Il fatto è avvenuto a Visco (Ud).
Nel tardo pomeriggio di giovedì 21 aprile l'anziano si era messo a tagliare della legna nel suo giardino.
Per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri, l’uomo ha perso il controllo dell’utensile, tagliandosi la gamba e recidendo l'arteria femorale.
L'uomo è svenuto all'istante per la forte emorragia e non è stato in grado di chiedere aiuto. Lo ha ritrovato la moglie che ha immediatamente allertato il 118.
I soccorsi giunti subito sul posto non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
Muore un imprenditore agricolo dopo essere entrato nella serra della sua azienda
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- Pubblicato Sabato, 16 Aprile 2016 18:24
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Udine - Un tragico incidente sul lavoro si è verificato sabato 16 aprile a Codroipo. Un imprenditore agricolo, il signor Emilio Toneguzzo, 60 anni, è deceduto per un malore dopo essere entrato nella serra dell'azienda, un impianto di coltivazione idroponica a Zompicchia di Codroipo (Ud).
L'agricoltore si è sentito male all'interno dell'impianto, in cui la temperatura è solitamente superiore ai 25 gradi e l'umidità è attorno al 70%, ed è riuscito a uscirne per chiedere aiuto, ma ha perso i sensi e si è accasciato a terra.
I soccorsi del 118, immediatamente sopraggiunti, non hanno potuto far altro se non constatare il decesso del 60enne, stroncato con ogni probabilità da un infarto.
Il signor Toneguzzo era molto noto in paese per la sua dedizione al lavoro. Scapolo, lascia un fratello, contitolare dell'azienda, una sorella ed i nipoti.
Finanza scopre mega truffa da 18 milioni ai danni del fisco con triangolo Milano-Udine-Villach
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- Pubblicato Venerdì, 15 Aprile 2016 12:12
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Udine - Aveva emesso fatture per operazioni inesistenti (per acquisti di “cotone candeggiato”), per un importo complessivo di 13.554.000 di euro, in realtà mai avvenuto: le Fiamme Gialle di Udine hanno scoperto la truffa, perpetrata da una importante società di Milano, operante nel settore della lavorazione di materiali tessili.
L’emissione di tali fatture fittizie veniva “gestita” da un soggetto residente nella provincia di Udine, che aveva pianificato un sofisticato meccanismo per “creare” operazioni commerciali inesistenti per consentire alla società lombarda di portare in contabilità costi fittizi con correlati risparmi fiscali e di creare “nuova” liquidità.
In particolare, l’imprenditore friulano aveva fatto ricorso, per emettere i documenti fittizi, alla denominazione sociale e alla partita I.V.A. di una terza società con sede in provincia di Treviso (risultata poi inconsapevole) a nome della quale aveva compilato ben 189 fatture false.
Perno del sistema fiscalmente fraudolento era il ricorso ad una banca ubicata in Austria, a Villach, poco oltre il confine, adoperata per far transitare i pagamenti delle fatture inesistenti; presso la filiale dell’istituto di credito austriaco, l’imprenditore friulano aveva simulato, all’apertura del conto, inesistenti poteri di rappresentanza della società trevigiana titolare dello stesso fornendo ai funzionari risultanze anagrafiche diverse e documenti falsificati.
Il meccanismo fraudolento si perfezionava, poi, facendo bonificare i pagamenti delle fatture fasulle sul citato conto estero dove, giunto l’accredito, l’imprenditore friulano al netto del suo “compenso” (circa l’8%) prelevava le somme in contanti con banconote di taglio elevato che poi trasportava in Italia occultandole nella sua autovettura (200.000/250.000 euro alla volta), per “riconsegnarle” a Milano agli esponenti della società che originariamente avevano disposto i bonifici delle somme verso l’Austria.
Nel corso delle indagini, delegate dalla Procura della Repubblica udinese alla Compagnia Guardia di Finanza di Udine, sono stati anche interrogati i rappresentanti delle società coinvolte nella frode fiscale che hanno confessato la frode fornendo tutti i particolari.
Alla conclusione dell’operazione di servizio sono complessivamente indagate, dall’Autorità Giudiziaria, 7 persone per reati tributari connessi all’emissione e utilizzo di fatture peroperazioni inesistenti, nonché contestate fattispecie fiscalmente evasive in materia di IVA e di imposte dirette per complessivi 18.000.000 di euro unitamente ad altre sanzioni applicabili per violazioni alla normativa antiriciclaggio (che vieta i trasferimenti di denaro contante per importi superiori a 3.000 euro) e valutaria (la cui soglia legale tra persone fisiche per trasferire denaro contante da e per l’estero è di 10.000 euro).
La società utilizzatrice delle fatture false ha già versato nelle casse dell’erario oltre un milione di euro avviando così meccanismi tesi al ravvedimento delle condotte fiscali inessere, mentre nei confronti dell’imprenditore friulano, emittente le fatture per operazioni inesistenti, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Udine ha disposto il sequestro per equivalente di una villa di pregio e disponibilità finanziarie per circa 700.000 euro.
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