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Mar11262024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Tonnellate di sigarette di contrabbando da Ucraina e Polonia, 6 arresti

Tonnellate di sigarette di contrabbando da Ucraina e Polonia, 6 arresti

TRIESTE - É stata chiamata Caccia al cinghiale ed è durata due anni, l'operazione della guardia di finanza di Trieste che ha messo fine al mercato di sigarette di contrabbando provenienti dall'Ucraina attraverso la Polonia, dirette nel Centro e Sud Italia, sequestrando 2 tonnellate di tabacchi e individuandone un'altra tonnellata consumata in frode. I finanzieri del Gico di Trieste hanno anche denunciato 12 persone per associazione a delinquere finalizzata al contrabbando, di cui 6 arrestati in flagranza di reato.

L'organizzazione criminale era formata da 12 persone (7 polacchi, 4 ucraini e un italiano) attive dal 2008 al 2010. Le indagini, inizialmente dirette dalla Dda di Trieste e poi da quella di Perugia, si sono concentrate sull'asse Ucraina-Polonia-Italia e vi ha collaborato l'autorità giudiziaria polacca, nello specifico con la procura di Lublino. Alcuni stranieri erano residenti all'estero e procuravano i tabacchi curando l'aspetto logistico, altri erano domiciliati in Italia e prendevano in consegna la merce stoccandola e smistandola. I capi erano un polacco e un ucraino che si faceva chiamare in codice «cinghiale».








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Appare irreversibile l'addio della storica ditta Stock

Appare irreversibile l'addio della storica ditta Stock

È molto difficile che la Stock resti a Trieste: questa in sintesi la situazione della storica azienda, che si accinge a delocalizzare la produzione nella Repubblica Ceca. Lo ha riferito, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 19 aprile, l’assessore allo Sviluppo Economico Fabio Omero, che aveva partecipato il giorno prima all’incontro tra Istituzioni, sindacati e amministratori della Stock tenutosi in Prefettura.

Così la nota del Comune di Trieste: “È emerso – sostiene Omero - che dal 2008 i lavoratori sono stati impegnati in corsi di riqualificazione per rispondere alle nuove strategie del piano industriale di allora. La stessa Stock nel 2011 aveva richiamato otto lavoratori dalla cassa integrazione. I sindacati hanno sottolineato proprio l’assenza di segnali da parte dell’azienda che preannunciassero l’attuale crisi. A rischio sono 28 lavoratori della Stock, il più anziano dei quali ha 45 anni, e 30/40 lavoratori dell’indotto di imprese, che forniscono servizi alla azienda”.

“La Stock – afferma ancora l’assessore - nella persona dell’amministratore delegato Riva, ha comunicato però che la decisione non è più differibile, se l’azienda vuole restare sul mercato. I motivi sono legati al calo dei consumi, ai ristretti margini di guadagno sul prezzo di vendita causa l’aumento della materie prime e della fiscalità, ai costi della manodopera – tripli rispetto alla Repubblica Ceca – e dell’energia e alla perdita di richiamo del brand storico. L’assessore regionale Brandi ha dichiarato allora la disponibilità delle istituzioni e del territorio a intervenire per aiutare l’azienda a superare le criticità denunciate, ma l’amministratore delegato è apparso irremovibile”.

L’assessore Omero ha manifestato un profondo disagio, perché da una parte la stessa azienda riconosce gli sforzi fatti dai lavoratori, dall’altra non si assume la responsabilità di una errata previsione e gestione del piano industriale e di un’altrettanta errata azione di marketing, “soprattutto se si guarda a un liquore arancione, che grazie a una sapiente campagna pubblicitaria ha scalato le vette dei consumi”.

“Il prefetto Giacchetti – riferisce Omero - ha chiesto così alla Stock di lasciare aperto uno spiraglio per poter ancora ripensare alle scelte di delocalizzare la produzione triestina, sottolineando come anche alla Presidenza del Consiglio gli avessero chiesto informazioni sulla vicenda, che a Roma appare alquanto incomprensibile. Solo a quel punto Riva non se l’è sentita di insistere su una chiusura definitiva del dialogo. Ma è rimasta intatta la sensazione che il commento a caldo del sindaco Cosolini “non siamo stati chiamati al capezzale di una malato grave, ma a un funerale”, sia l’unica conclusione della vicenda, che porterà ora all’avvio dei percorsi di ammortizzatori sociali per i lavoratori della Stock di Trieste”.








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A Trieste il piano regolatore sarà redatto coi cittadini

A Trieste piano regolatore partecipato

“La redazione di piani e progetti non può più essere concepita come un'azione calata dall'alto, bensì va intesa come l'esito di un processo di discussione, condivisione e co-costruzione delle scelte, insieme ai tanti portatori di interessi ma soprattutto insieme alle cittadine e ai cittadini che vivono la città e i suoi quartieri quotidianamente”. Con questa premessa l’assessore alla Pianificazione urbana Elena Marchigiani ha avviato mercoledì 18 aprile, nella sala del consiglio comunale, l’iter concertativo, aperto alla cittadinanza, sulla variante del Piano regolatore del Comune di Trieste.

Nel corso della partecipata riunione (oltre ad un folto pubblico con consiglieri circoscrizionali e cittadini erano presenti tra gli altri anche il sindaco Roberto Cosolini, il vicesindaco Fabiana Martini, gli assessori Andrea Dapretto, Fabio Omero, Elena Pellaschiar e i consiglieri comunali Mario Ravalico, Anna Mozzi, Paolo Bassi, Patrick Karlsen, Daniela Gerin e Paolo Menis), l’assessore alla Pianificazione urbana Elena Marchigiani ha ribadito che un ruolo importante e fondante di questa nuova fase di rapporto tra l’Amministrazione comunale e i propri cittadini lo giocheranno le Circoscrizioni, nei cui incontri - come già avviene per le Giunte itineranti e per il Piano del Traffico - i cittadini possono intervenire per fare proposte e discutere le decisioni che li riguardano.

Concetti messi in evidenza in apertura anche dal sindaco Roberto Cosolini, che ha auspicato “un coinvolgimento attivo e partecipato dei cittadini nel realizzare un nuovo Piano regolatore all’altezza delle aspettative e nell’interesse generale della città”.

Il Piano dovrà essere approvato entro novembre 2013, data di scadenza delle “salvaguardie”. Punti essenziali saranno, tra gli altri, il riuso del patrimonio edificato già esistente e l'incentivazione della mobilità sostenibile.

L’assessore Elena Marchigiani ha presentato l’avvio di questa “prima impegnativa fase di ascolto”, che si svilupperà tra maggio e luglio con appuntamenti in ogni Circoscrizione, mentre negli spazi dell’ex Albo Pretorio di via Malcanton ci sarà la sede dell’Urban Center. Oltre agli incontri diretti con l’Ufficio di Piano nelle Circoscrizioni, l’Amministrazione comunale ha stipulato una collaborazione con l’Università agli studi di Trieste per avere il supporto di 7 stagisti provenienti dalla Facoltà di Architettura, che saranno il tramite strategico ed operativo tra le Circoscrizioni e l’Ufficio di Piano durante tutta la fase di ascolto e discussione.

Sul sito della rete civica di Trieste, www.retecivica.trieste.it, dai primi di maggio un apposito spazio internet dedicato consentirà di trovare tutte le informazioni (compresi mappe, planimetrie, documentazione e il calendario degli incontri) e le schede da compilare e inviare all’Ufficio di Piano, permettendo così anche a chi non potrà recarsi fisicamente nelle Circoscrizioni di fare conoscere desideri e proposte via internet.

Assieme al ruolo delle Circoscrizioni e all’apporto dei cittadini, la fase di discussione prevede inoltre l’organizzazione di Tavoli Tematici con tutti i portatori di interessi specifici, in maniera tale da permettere confronti diretti fra aspettative e punti di vista diversi. Nelle direttive del nuovo Piano regolatore deliberate nel novembre dell’anno scorso, tra le finalità di questo nuovo strumento è individuato il perseguimento dello “sviluppo sostenibile”.

Tra le azioni di ascolto e di condivisione non potranno quindi mancare quelle specificamente dedicate al coinvolgimento di altre amministrazioni (appartenenti alla nostra provincia, ma anche a un ambito territoriale transfrontaliero e regionale più vasto) nelle scelte che riguardano il governo del territorio e la sostenibilità ambientale.

In questo modo si cercherà di “cucire su misura” un Piano che tenga conto sia dei “desideri” di ogni singolo cittadino, che della complessità del territorio, dell’economia e della società, dell’ ambiente e del paesaggio. “Da oggi iniziamo il percorso di ascolto – ha concluso l’assessore Elena Marchigiani- a cui spero partecipiate tutti molto numerosi passando anche parola”.

Alla relazione dell’assessore Marchigiani è seguito quindi un primo costruttivo momento di approfondimento e confronto, con domande, sollecitazioni e chiarimenti da parte del folto pubblico presente in sala.








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