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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Capitan Franco Baresi inaugura la mostra su Nereo Rocco

Capitan Franco Baresi inaugura la mostra su Nereo Rocco

TRIESTE - Apre al pubblico il 15 maggio la mostra "Nereo Rocco, la leggenda del Paròn". È stato il capitano dello storico Milan degli anni '80 e '90 Franco Baresi a tagliare il nastro dell'esposizione, lunedì 14 maggio, in un'affollatissima anteprima. Tra i presenti, un altro storico capitano, Gastone Zanon, mediano del Padova allenato da Rocco negli anni '50; altra presenza di prestigio, la signora Herrera, moglie del grande Heriberto, mister dell'Inter e rivale di Rocco negli anni '60. Regione, Provincia e Comune erano rapppresentati rispettivamente dall'assessore alle finanze Sandra Savino, dalla presidente Maria Teresa Bassa Poropat e dal sindaco Roberto Cosolini.

Moltissime le firme e gli appassionati dello sport di tutte le estrazioni: tra i numerosi invitati all'anteprima, il cronista Bruno Pizzul e l'attrice Ariella Reggio. A fare gli onori di casa, il giornalista e curatore della mostra Gigi Garanzini e Rita Pecorari Novak, presidente dell'associazione Regola d'Arte che ha promosso l'evento.

Fotografie, riprese e filmati d’epoca - molti dei quali ritrovati nello scrigno prezioso di Rai Teche - ma anche oggetti personali, appunti, articoli di giornali sportivi: la mostra multimediale "Nereo Rocco. La leggenda del Paròn" si snoda attraverso immagini e suggestioni.

È l’affettuoso omaggio di Trieste al grande tecnico, allestito a cent’anni esatti dalla nascita di Rocco, il 20 maggio 1912: quando, all’anagrafe, Nereo era ancora Roch, eredità di una famiglia di origine viennese. L'allestimento vuole suggerire emozioni e sensazioni, momenti ludici e gioiosi, sottolineati dalle frasi più celebri di Rocco riportate a caratteri cubitali.

Un itinerario interattivo e coinvolgente, complici gli spazi e il contesto del Magazzino 26, nel Porto Vecchio di Trieste, dove il percorso espositivo viene ospitato fino al 31 luglio.

Un apporto determinante per la ricostruzione della parabola umana e professionale di Nereo Rocco è arrivato dai suoi figli, Bruno e Tito, e dalle società che nel tempo ha allenato: la Triestina naturalmente, e quindi il Padova, il Milan - di cui saranno esibiti in mostra molti trofei conquistati dal Paròn - il Torino e la Fiorentina.

L’allestimento è stato realizzato adagli architetti bresciani Cecilia Cassina e Ottorino Berselli, che hanno saputo dare forma, suggestioni e piacevolezza interattiva al progetto del curatore Gigi Garanzini.
 

Interno della mostra

Ci sono ricordi del Rocco studente, con le originali pagelle scolastiche, il Rocco neo-congedato dal servizio militare e testimonianze importanti degli esordi nella carriera di calciatore, prima, e poi di allenatore: fotografie, oggetti, i primi contratti siglati col Milan e soprattutto i “luoghi” del Paròn. a cominciare dallo “spogliatoio”, scrigno prezioso di ricordi e di un “metodo” di formazione umana e calcistica brevettato da Rocco fra docce e armadietti. Una formula bizzarra e preziosa, capace di trasformare lo spogliatoio da zona “tecnica” in luogo di aggregazione totale, quasi al crocevia fra sedute di autocoscienza e schemi di gioco. E proprio lo spogliatoio di Rocco riserva imprevedibili sorprese per i visitatori, nascoste negli armadietti: come le storiche interviste di Gianni Minà, i Carosello anni Settanta, i filmati di dialoghi indimenticabili come quello fra Walter Chiari e Nereo Rocco.  


La parte conclusiva del percorso offre l’occasione per ritrovare altri personaggi - gli eredi calcistici del Paròn, da Valcareggi a Bearzot - ed episodi memorabili della storia del calcio italiano, come il trionfo Mondiale del 1982 in Spagna. Lo rievocano, tangibilmente, anche la pipa del presidente Pertini, regalata ad Enzo Bearzot subito dopo il trionfo del Santiago Bernabeu, e la giacca indossata da Bearzot sulla panchina della finalissima contro la Germania. Originale "chicca" dell’esposizione è un dipinto d’autore, un originale De Chirico regalato dall’artista a Nereo Rocco, per consolarlo di una sconfitta in uno dei tanti derby contro l’Inter di Heriberto Herrera.

Ai piani superiori, un ulteriore simpatico omaggio a Nereo Rocco, di carattere enogastronomico: l'Osteria del Paròn, dove i visitatori potranno godersi una pausa di relax affacciati sul Porto Vecchio.

Orari: da domenica a giovedì ore 10 - 21, venerdì e sabato ore 10- 23; biglietto d’ingresso: € 10 – ridotto € 8 (ingresso gratuito per i bambini fino a 11 anni).
Biglietteria: tel. 333-6631968

http://www.mostranereorocco.it/  

Servizio navetta gratuito a cura della Provincia di Trieste: partenza da Piazza Duca degli Abruzzi 1 (di fronte uffici ACI) ogni 30 minuti a partire dalle ore 10:00 fino all'orario di chiusura; fermata intermedia Piazza della Libertà (ingresso principale Stazione Centrale).

L’evento è sostenuto dalla Provincia di Trieste, dalla Camera di Commercio di Trieste, e da Portocittà, Acegas Aps, Trieste Trasporti, Cooperative Operaie.



 

2-0 al Catania, una grande Udinese va in Champions

2-0 al Catania, una grande Udinese va in Champions

CATANIA - L'Udinese batte il Catania 2-0 nella 38/esima e ultima giornata di serie A, e si qualifica alla Champions League grazie al terzo posto finale. I gol: 19' pt: Di Natale s'invola su un lancio di Domizzi, scarta Carrizo in uscita e deposita il pallone in rete con un leggero tocco di esterno che vanifica il tentativo di chiusura di S2-0 al Catania, una grande Udinese va in Championspolli. 13' st: Fabbrini si fa luce sulla trequarti e dal limite scaglia un destro rasoterra che batte Carrizo.

Diego Rosa si aggiudica il Giro del Cinquantenario

Diego Rosa si aggiudica il Giro del Cinquantenario

Diego Rosa, dopo aver difeso strenuamente la maglia bianca nell'ultima tappa, si è aggiudicato domenica 6 maggio il 49° Giro del Friuli Venezia Giulia, edizione del Cinquantenario.

La giornata finale, nei saliscendi tra San Daniele e Moruzzo, ha visto una gara condotta sempre a velocità sostenuta nonostante la forte pioggia, che non ha praticamente mai abbandonato i corridori.

Diego Rosa, intervistato a fine giro, ha confessato la sua incredulità: «Ero partito per questo Giro con lo scopo di fare esperienza nelle gare a tappe seguendo Fabio Aru, guardando sì alla classifica, ma non avrei mai pensato di arrivare a questo punto».

Rosa ha dedicato parole di elogio al gruppo: «In questo Giro abbiamo dimostrato di essere una squadra veramente unita: tra la pioggia, il percorso impagnativo, e tutti che ci attaccavano è stata davvero dura, e non so davvero come ringraziare i miei compagni, si sono messi tutti a mia disposizione».

Il Giro di quest'anno ha offerto a ciclisti e appassionati un percorso entusiasmante sia da un punto di vista tecnico che paesaggistico, studiato per ripercorrere alcuni dei momenti più significativi dei 50 anni della corsa regionale.

Gli atleti hanno toccato alcuni luoghi e sedi di tappa che hanno fatto la storia del Giro, sempre seguendo il filo rosso dell’evento “Per ville, castelli e borghi rurali”, volto a scoprire e valorizzare i paesaggi, la cultura e le tradizioni enogastronomiche.








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