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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Giovanissima scout si perde nel bosco a Studena Bassa, ritrovata dai soccorritori

Giovanissima scout si perde nel bosco a Studena Bassa, ritrovata dai soccorritori

Udine - Una ragazza di 13 anni, di Sacile (Pn), è stata ritrovata, nel cuore della notte, dai tecnici del Soccorso Alpino di Cave del Predil e di Moggio Udinese e dai militari della Guardia di Finanza di Sella Nevea, in mezzo al bosco nel quale si era persa la sera precedente.

La ragazzina aveva smarrito il sentiero dopo essersi allontanata dal campo scout allestito nella zona di Studena Bassa di Pontebba (Ud). L'allarme era scattato verso le 21.

I soccorritori l'hanno cercata per circa quattro ore, trovandola nei pressi di un corso d'acqua: la ragazzina era infreddolita, ma illesa. Alle operazioni di ricerca hanno partecipato anche i vigili del fuoco e personale del 118, che ha preso in carico la scout per una visita di controllo.

Le telecamere di Agrisapori sulle Dolomiti Friulane

Fvg - Le Dolomiti Friulane sono le protagoniste di due puntate di Agrisapori, la fortunata trasmissione condotta da Fabrizio Salce, in onda a partire dal 20 luglio la prima e dal 27 luglio la seconda  su 150 televisioni in Italia e nella Svizzera Italiana. Un viaggio tra luoghi e sapori, accompagnati dalle persone dei posti  di cui si narra, sempre in primo piano e protagonisti assoluti. 
 
In apertura della prima puntata dello Speciale estivo che l’emittente dedica alle Dolomiti Friulane, alla pedemontana, alle valli pordenonesi, ai magredi, Salce ha intervistato il direttore di Montagna Leader Giuseppe Damiani per la presentazione dei servizi, che toccano Piancavallo, Caneva, Vivaro, Sequals, Clauzetto, Barcis, Frisanco, Pofabbro, Pianpinedo, Maniago, Polcenigo. E poi,i  mosaici, gli agriturismi, i vini, i sapori, gli allevamenti. Gli sport di montagna, le passeggiate, la ricezione turistica, le bellezze paesaggistiche. La coltelleria, i musei, i formaggi e gli insaccati.
 
Il Palù di Livenza è la meta raggiunta dopo l'incontro con Damiani. Land art sulle sponde dei corsi d'acqua. Da Polcenigo a Caneva per parlare di Villa Frova e del vecchio essiccatoio dei bachi da seta. Sempre a Caneva si parla di vino, il Verdiso su tutti, autoctono del territorio, e del figo moro, altra tipicità del luogo. A Piancavallo, telecamere sul Rampy park e, a  ruota, sulla ricezione sportiva: Palasport, Palaghiaccio,  tante strutture per il divertimento, una passeggiata con asinelli.
 
Ancora un cambio località: in Valcellina sosta al lago di Barcis e escursione con il trenino turistico nella forra del Cellina. L’itinerario prosegue in Valpentina per parlare di vecchie varietà di mele e per gustare il succo di mele bio e il frico. La puntata si conclude con i vini, nella cantine di Albino Armani a Sequals. 
 
La troupe era venuta in zona all’inizio di luglio su invito di Montagna Leader, che l’aveva seguita e coordinata nelle riprese. I servizi sono visibile su www.agrisapori.it e, grazie alle molte repliche, avranno circa 500 passaggi ciascuno. Saranno ripresi anche da Agrisapori Radio.
 
Per informazioni : Dolomiti Friulane tel. 0427 71775 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.dolomitifriulane.info 

Escursioni storiche nelle Dolomiti Friulane: anche una passeggiata sulle tracce di Rommel

Fvg - Nelle Dolomiti Friulane sulle tracce della storia: varie sono le escursioni, di varia lunghezza, che si snodano in luoghi che furono teatro di scontri, incursioni, episodi della Prima Guerra Mondiale o ne conservano testimonianze.
 
Luoghi che, alla valenza storica, uniscono un indiscusso fascino paesaggistico, per passeggiate rese ancor più interessanti dalla possibilità di essere guidati da un accompagnatore storico, che illustra il percorso e i fatti che vi successero e racconterà anche come la natura, il più delle volte, si riprende lo spazio vitale che trincee e bunker le avevano tolto.
 
L’ Escursione sulle tracce di Rommel alla Forcella Clautana, ad esempio, che ripercorrere passo per passo il tragitto fatto dal mitico generale dalla Val Cellina alla Val Meduna. Fa conoscere un frammento della Prima Guerra mondiale quasi dimenticato, che ha come protagonista un allora giovane tenente di un battaglione di montagna tedesco, destinato a diventare un mito: Erwin Rommel, che a soli 26 anni e ancor prima di Caporetto, era già famoso per il suo coraggio e abilità bellica. Il percorso proposto è lo stesso che Rommel e i suoi uomini del battaglione Württemberg fecero allora, lungo la strada - costruita dagli alpini italiani tra il 1910 e il 1912 - che collegava la Val Cellina alla Val Meduna ed è ancor oggi perfettamente percorribile.
 
Il reparto di Rommel rappresentava la punta estrema dell'Alpenkorps germanica, aggregato alla XIV armata nell'assalto all’Isonzo. Gli "alpini" tedeschi -inquadrati con la 22° divisione Schützen- penetrarono nella difesa italiana per raggiunger velocemente Longarone e tagliare così la strada alle truppe italiane, che dal Cadore si stavano ritirando verso il Grappa. Tuttavia, a Forcella Clautana, il 7 novembre 1917, si dovettero arrestare, dato che attestati a quota 1439 della forcella c'erano circa 1000 italiani - alpini del Susa e del Cividale, bersaglieri, fanti, artiglieri, arditi del reparto d'assalto - che riuscirono a impedire lo sfondamento delle truppe tedesche.
 
Si difesero strenuamente, tant’è che lo stesso Rommel, dopo il fallimento del primo assalto notturno, ebbe a dire: "sono seccato, è il primo assalto dall'inizio della guerra che mi va male. Duro lavoro di ore andato in fumo. Una ripetizione dell'assalto sembra senza speranza…”
 
Oppure il Sentiero storico della battaglia di Pradis, da Pielungo a Pradis di Sopra, testimone di uno dei tanti, inutili ed eroici tentativi da parte dell'esercito italiano di bloccare l'avanzata austro-germanica dopo la disfatta di Caporetto. A Pradis di Clauzetto c’è il Cimitero militare di Val da Ros, dove la gente del posto, all’indomani della battaglia (avvenuta il 5 e 6 novembre 1917) seppellì i caduti italiani ed austroungarici. Terminata la guerra, i piccoli cimiteri sparsi nella zona (Pielungo e Forno) vennero dismessi e tutte le salme vennero trasferite in questo, che venne inaugurato nuovamente nel 1920.
 
Negli anni '30, con la costruzione dei grandi sacrari militari voluti dal regime fascista, i resti dei soldati italiane vennero trasferiti. Rimangono oggi gran parte delle lapidi originali italiane, alcune tombe tedesche (segnalate dalla croce in pietra) e il monumento centrale (a forma piramidale con diverse lapidi commemorative).
 
Per prenotare queste ed altre escursioni storiche, rivolgersi a Giorgio Furlanich cell. 389-8733051.
 
Per informazioni: Dolomiti Friulane tel. 0427 71775 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.dolomitifriulane.info 

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