Chiusure dei presidi di polizia a Casarsa e Pordenone: interrogazione ad Alfano del senatore 5 Stelle Battista
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- Pubblicato Lunedì, 09 Giugno 2014 15:21
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Casarsa della Delizia (Pn) - Il senatore triestino del Movimento 5 Stelle Lorenzo Battista ha rivolto lo scorso 7 giugno una interrogazione parlamentare al Ministro dell'Interno Angelino Alfano sul tema delle chiusure dei presidi della Polizia in Regione.
"Non è pensabile - rileva Battista nell'interrogazione - che, nell'ambito della razionalizzazione delle risorse e dei presidi della Polizia di Stato sul territorio nazionale, rischiano di essere chiusi il Posto di Polizia Ferroviaria di Casarsa della Delizia e la Sezione della Polizia Postale di Pordenone. Sono punti fondamentali per la cittadinanza e le istituzioni locali".
Lorenzo Battista ricorda nella sua richiesta di spiegazioni al ministro che "il comando della Polfer è un punto di riferimento per la garanzia della sicurezza degli utenti della stazione locale e di quelle di competenza, essendo operativo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Inoltre, la stazione di Casarsa della Delizia è capolinea della tratta Casarsa-Portogruaro, un luogo strategico per le coincidenze tra le linee ferroviarie Venezia-Udine e Venezia- Trieste, con un possibile ruolo futuro nell'altavelocità".
Per il parlamentare, le stazioni ferroviarie "diventano spesso luoghi di riferimento per la criminalità e pertanto la chiusura della sede locale della Polfer renderebbe la zona meno sicura". Riguardo alla chiusura della Sezione di Polizia Postale di Pordenone, "ciò comporterebbe significative conseguenze negative per gli utilizzatori del web, visto il crescente numero di reati informatici e di truffe digitali". Ad Alfano, il parlamentare chiede quali iniziative intenda intraprendere "al fine di evitare la chiusura di questi due presidi fondamentali per garantire la sicurezza del territorio".
Ideal Standard, la presidente Serracchiani riceve lettera anonima con insulti. Solidarietà dei lavoratori
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- Pubblicato Mercoledì, 04 Giugno 2014 22:39
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Pordenone - La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani è stata oggetto di una campagna denigratoria attuata attraverso una lettera anonima di insulti.
La missiva includeva un foglio di giornale con le immagini della campagna "politici non state sereni" di Klaus Davi a favore degli operai di Ideal Standard.
All'interno del plico è stata trovata anche della polvere bianca, rivelatasi poi innocua. Le indagini, scattate immediatamente, sono tuttora in corso. Il fatto è avvenuto nei giorni scorsi.
La presidente Serracchiani ed il pubblicitario Klaus Davi hanno ricevuto manifestazioni di solidarietà dalle rappresentanze sindacali, dalle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil e dal sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri.
Ferri in un comunicato afferma: "Desidero esprimere la mia piena solidarietà e vicinanza a Debora Serracchiani e Klaus Davi per le gravi intimidazioni e insulti ricevuti tramite lettera anonima consegnata settimana scorsa alla segreteria di Presidenza della Regione".
"È inaccettabile - prosegue la nota - che per l'impegno politico e sociale a difesa di una causa così importante come quella della salvaguardia del lavoro, in questo caso per l'Ideal Standard di Pordenone, ci siano minacce così gravi e riferimenti razzisti".
Da parte loro sindacati, Rsu e famiglie, in un comunicato datato 4 giugno, fanno giungere alla presidente "tutta la nostra solidarietà e tutta la nostra rabbia per dirvi quanto il gesto, di minacciarvi con metodi di raffinata violenza e barbarie, provochi il sentire di tutti i lavoratori e di tutta la comunità, che in questi difficili giorni vive il dramma della possibile chiusura dello stabilimento di Orcenico della Ideal Standard".
"Tale trattamento ci permette di affermare che saremo sempre con voi, nelle lotte di civiltà che, tale episodio, ci dice devono essere combattute ancora".
"Ci spiace che per la vostra “partigiana” vicinanza con i motivi del lavoro che oggi sono in discussione, dobbiate pagare un prezzo così caro".
"Cari Debora e Klaus, tale prezzo trova nella nostra gratitudine, solo parziale indennizzo, nella nostra espressione di sincera stima e gratitudine" conclude la nota dei lavoratori.
Camera commercio, al traguardo dei 41 anni di carriera Silvia Finos saluta
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- Pubblicato Martedì, 03 Giugno 2014 10:17
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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