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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

A4 bloccata in mattinata per maxi scontro tra 5 mezzi pesanti presso Portogruaro

A4 bloccata in mattinata per maxi scontro tra 5 mezzi pesanti presso Portogruaro

Palmanova - Un incidente in A4 che ha coinvolto cinque mezzi pesanti nelle prime ore della mattina del 3 agosto ha creato forti disagi alla circolazione.

Erano le 6.30 quando sull'autostrada, in direzione Venezia, 3 km prima di Portogruaro, per cause ancora in corso di accertamento, 5 camion si sono scontrati, facendo finire uno dei mezzi di traverso rispetto alla carreggiata. Fortunatamente non ci sono state gravi conseguenze per gli autisti: solo uno è rimasto ferito in modo lieve.

Il flusso di auto che stavano percorrendo la carreggiata in direzione Venezia si è bloccato. Poco dopo l’autostrada è stata chiusa ed è stata istituita l’uscita obbligatoria a Latisana. La viabilità normale è stata intasata dall traffico.

Le operazioni di recupero dei mezzi incidentati sono state complesse. Code e rallentamenti, a causa dei curiosi, si sono verificate anche fra San Stino e Latisana, sulla carreggiata opposta in direzione Trieste.

L'autostrada è stata riaperta alle 9.30 ma il traffico è rimasto pesante fino alla tarda mattinata.

 

 


camion di traverso

Una giornata di benessere e relax alle Terme di Arta in Carnia

Terme di Arta

Nel nuovissimo Palazzo delle Acque piscine, Area wellness e Beauty farm
Week end e settimane per rimettersi in forma

Fuggire dal caldo e dal tran tran quotidiano e concedersi una giornata di relax, nel verde della Carnia: questa la proposta delle Terme di Arta, completamente ristrutturate, accogliente oasi di benessere e salute. Design, tranquillità, grandi vetrate che si aprono sul verde: il nuovissimo Palazzo delle Acque è un vero tempio del benessere, con due piani vasca indipendenti uno dall'altro. Il primo è dedicato al benessere e al relax, il secondo è concepito per offrire una gamma vasta e completa di terapie in acqua. Le due piscine, con acqua calda di diverse temperature (una che oscilla tra i 33° e i 35°C e l’altra tra i 29° e i 30,5°C) sono dotate di vari tipi d’ idromassaggio. Accanto ad esse, l’area Wellness (con sauna tradizionale e bio sauna alle erbe, bagno turco, percorso Kneipp, talassoterapia, doccia emozionale e doccia scozzese, il Centro estetico con trattamenti che spaziano dall’ estetica termale alla più moderna dermocosmesi viso e corpo, fino ai massaggi di benessere, la palestra con i circuiti cardio-fitness per integrare il relax con una piacevole attività capace di migliorare il proprio peso forma e la tonicità muscolare, attraverso attività libere o con l’aiuto di personal trainer. Per i bambini, Baby Corner interno e Parco giochi e, per grandi e piccoli, Mini golf gratuito nel parco (www.termearta.org). In estate, Nordic Walking.

Le acque delle matrone romane e di Giosue Carducci
Ad alimentare le Terme sono le acque sulfuree dell’antica Fonte Pudia, ideali per debellare i disturbi alle vie respiratorie, al fegato, alla pelle, per combattere e prevenire artriti, artrosi e nevralgie, per curare i postumi di lesioni e fratture. I loro poteri curativi ed estetici erano rinomati fin dal periodo dei romani, che non a caso proprio nelle sue vicinanze avevano fondato Iulium Carnicum (l’attuale Zuglio), il loro più importante insediamento in Carnia. Ma la fortuna di Arta come stazione climatica alpina risale alla fine del 1800, quando i suoi eleganti alberghi erano la meta prediletta della buona borghesia veneta e della nobiltà friulana: fra i tanti ospiti illustri che “passarono le acque” ad Arta, non si può non ricordare Giosuè Carducci, che – affascinato dalla bellezza selvaggia dei monti della Carnia- si ispirò a questi luoghi per scrivere “Il Comune Rustico”, una delle sue più note liriche.

Vacanze di vero benessere
Ottimi alberghi (alcuni con Wellness farm e piscina), possibilità di affittare graziosi appartamenti, ristoranti rinomati per la loro cucina, attrezzature sportive (fra cui anche un maneggio, che organizza escursioni e trekking anche di più giorni fra Italia e Austria), un patrimonio d’arte e storia tutto da scoprire, oggi Arta Terme offre qualcosa di più della tradizionale vacanza termale: il paese, infatti, è un ottimo punto di partenza per splendidi itinerari naturalistici e storico – artistici (seguendo camminamenti e trincee della Grande Guerra, ad esempio, che in queste zone vedeva contrapposti l’esercito italiano e quello austroungarico), per gite oltreconfine in Carinzia e Slovenia, per escursioni fra malghe e rifugi. Un luogo ideale per trascorrere rigeneranti vacanze-benessere e ritempranti week end, durante i quali migliorare la propria condizione fisica (grazie al potere curativo delle sue acque e suoi fanghi) e recuperare una forma smagliante, affiancando alle cure termali il fitness e gli sport in un ambiente naturale intatto e di grande bellezza.

Settimane e week end per rimettersi in forma
Carnia Welcome ha messo a punto pacchetti particolarmente interessanti per Weekend o per Settimane benessere. Weekend relax, ad esempio, con ingresso all’area wellness (sauna e bagno turco) e alle piscine, più un massaggio (2 giorni, 1 notte, in BB a partire da 70,00), oppure i pacchetti Il benessere alla lavanda con peeling con i fiori di lavanda, bagno aromatico, massaggio benessere con le essenze alla lavanda (3 giorni, 2 notti, in mezza pensione a partire da € 170,00), Purezza termale con un impacco al corpo con fango, un idromassaggio termale, un massaggio corpo, ingresso all’area wellness e piscina (3 giorni, 2 notti, in BB con una cena tipica a partire da € 170,00), Tradizione termale con idromassaggio termale, massaggio corpo, ingresso all’area wellness e piscina (3 giorni, 2 notti, in BB con una cena tipica a partire da € 150,00).

Per informazioni: Carnia Welcome
Tel. 0433 466220 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.carnia.it

Colle Pion, l'ossario germanico mai concluso che domina sul Tagliamento

Colle Pion, l'ossario germanico mai concluso che domina sul Tagliamento

Pinzano al Tagliamento (Pn) – Spesso basta alzare il naso verso il cielo per scoprire paesaggi nuovi, anche in posti che ti sembra di aver visto migliaia di volte. Un'angolazione, una luce diversa e il panorama che si stende davanti ai tuoi occhi diventa un qualcosa di completamente inedito, tanto da chiederti come hai potuto non notare prima tutto ciò.

Chi arriva dal centro del paese collinare e prosegue verso il ponte che lo collega a Ragogna (o viceversa), avrà certamente notato l'apertura di un sentiero poco dopo della tabella che indica la fine-inizio della Provincia di Pordenone. Una sbarra abbassata con tanto di divieto di accesso impedisce l'ingresso di auto, ma a piedi o in bici è possibile oltrepassare quell'insolita soglia.

Un cartello lì affianco indica il posto come tappa dei “Sentieri della Grande Guerra”, l'insieme di itinerari e resti storici sparsi per tutto il Friuli Collinare che testimoniano il drammatico passato del primo conflitto mondiale. E lì, a pochi metri da quel ponte sul Tagliamento preso d'assalto dai civili e militari italiani dopo la disfatta di Caporetto e poi fatto crollare, si innalza un vero e proprio “gigante” di pietra.

Per ammirarlo bisogna percorre il breve e ripido sentiero immerso nel verde del bosco, che si allontana piano piano dal viavai delle macchine che sfrecciano sulla strada provinciale lì sotto. Bastano pochi minuti però per arrivare in cima: proseguendo a sinistra si arriva sopra il ponte di Pinzano, ricostruito dopo il 1917, mentre a destra c'è l'ossario germanico incompiuto di Col Pion.

Questo vero e proprio mausoleo giace abbandonato tra le sterpaglie e i rovi, dopo che la sua costruzione fu progettata negli anni '30 dalla Germania nazista ma mai terminata a causa delle vicende nate dopo l'8 settembre 1943. Inoltre, durante la Seconda Guerra Mondiale, questo fu bombardato dagli Alleati, tanto che gli effetti si vedono ancora oggi. Il tutto a pochi chilometri dalle rive sassose del Tagliamento, da cui giungono le grida divertite dei bagnanti.

Scorto da lontano, l'ossario appare quasi come un castello: sulle torri più alte sono poste le bandiere dell'Italia e della Regione Friuli Venezia Giulia, ma solo arrivandogli davanti si scopre il vero ruolo di questa costruzione: grazie al cartello che indica dove siamo e la storia di questo luogo, curati dall'assessore alla cultura di Ragogna Marco Pascoli, scopriamo che in origine doveva custodire i resti dei caduti germanici (tedeschi e austro-ungarici) durante le battaglie di Caporetto tra l'ottobre e il novembre del '17.

La figura dell'edificio, oggi inaccessibile, ricorda appunto quella del Walhalla, il paradiso dei guerrieri nelle antiche leggende nordiche, e nonostante la sua tragicità riesce ancora a trasmettere un certo fascino: su quest'altura, i soldati morti avrebbero potuto controllare la zona per sempre, vigilando sui monti, colline e fiume che riempiono il paesaggio.

L'ambiente in cui è immerso l'ossario è a dir poco suggestivo, con la splendida vista che da quassù si ha del Tagliamento e della natura che lo circonda. Nel mezzo del silenzio, interrotto soltanto dallo schiamazzare di ragazzi e adulti che fuggono all'afa estiva, si riesce quasi a cogliere la pace che copre quest'altura: un monito per le future guerre, destinate soltanto a seppellire cadaveri sotto tombe sfarzose, ma pur sempre tombe, mentre la follia dell'assassinio affoga nel proprio caos assordante.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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