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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Udine città modello in Europa: il sindaco Honsell a Strasburgo ad illustrare le best practice del comune di Udine

Udine città modello in Europa: il sindaco Honsell a Strasburgo

Il Congresso delle autorità locali e regionali del Consiglio d’Europa ha invitato Honsell, quale unico primo cittadino europeo,a illustrare le best practice del Comune di Udine.Anche nei prossimi due anni Udine sarà città capofila per il progetto europeo Healthy Ageing Subnetwork

L’Europa guarda a Udine come città modello nelle politiche di risposta alla crisi economica. Domani 29 ottobre a Strasburgo il sindaco di Udine Furio Honsell parteciperà, quale unico primo cittadino europeo invitato all’evento, alla seduta del Congresso delle autorità locali e regionali del Consiglio d’Europa dedicata al tema “L’Europa in crisi – Le sfide per la democrazia locale e regionale”. Il sindaco del capoluogo friulano è stato invitato a illustrare le “good practice”, le buone pratiche, messe in campo dal Comune di Udine per fronteggiare la crisi economica anche nell’ambito del progetto europeo Urbact.

 

“Presenterò al Consiglio le tante iniziative che abbiamo lanciato già nel precedente mandato per rispondere alla crisi, rispetto alla quale siamo stati tra i primi enti a intervenire – spiega Honsell –. In particolare illustrerò i progetti messi in campo attraverso l’ufficio “Città Sane” sulla salute, sull’invecchiamento attivo e sulla qualità della vita, come “Camminamenti”, “Vivere i parchi”, No alla Solit’Udine. Inoltre interverrò sull’adesione del Comune di Udine al “patto dei sindaci” e sulle politiche per i giovani che abbiamo in programma per questi cinque anni, come le borse lavoro, i tirocini e anche il Fab Lab, in corso proprio in questi giorni in città”. L’evento, in programma tra il 29 e il 31 ottobre, vedrà intervenire amministratori locali e regionali provenienti da Albania, Danimarca, Ungheria, Irlanda e Ucraina.

 

“La prevenzione, come tutti i progetti sviluppati dalla rete di Città Sane, è una leva molto importante per gli enti locali per ridurre il più possibile i costi sociali e sanitari dovuti a malattie legate allo stile di vita – sottolinea Honsell –. Promuovendo una sana alimentazione, la pratica di un regolare esercizio fisico, la stimolazione cognitiva, è possibile favorire un invecchiamento sano e attivo anche a fronte di un’aspettativa di vita sempre più lunga”.

 

Udine è ormai un punto di riferimento in ambito europeo per le politiche sulla salute, non a caso già da tre anni il capoluogo friulano è capofila dell’Healthy Ageing Subnetwork, il gruppo ristretto di città sull’invecchiamento in salute, istituito nel 2004 dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS con l’obiettivo di progettare congiuntamente interventi finalizzati a migliorare la qualità della vita degli anziani, creare ambienti e reti di supporto, riorganizzare i servizi per rispondere in modo efficace alle esigenze della popolazione anziana. In questo contesto rientrano ad esempio azioni per prevenire le cadute, favorire l’attività fisica, aumentare la copertura vaccinale, sostenere le capacità di cura informale, migliorare le risposte dei sistemi socio-sanitari.

 

L'ambasciatore canadese in Italia: prima visita nella sede udinese del consolato onorario

L'ambasciatore canadese in Italia: prima visita nella sede udinese del consolato onorario

Accompagnato dal consigliere commerciale, ha visitato il consolato onorario insediato in Cciaa di Udine. In scaletta, poi, gli incontri con presidente Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo, con il sindaco Furio Honsell e con il governatore Debora Serracchiani

Prima visita del nuovo ambasciatore canadese in Italia S.E. Peter McGovern, ( in foto il console onorario di Luca, il consigliere commerciale Kamarianakis, con l'ambasciatore canadese McGovern), con oggi, alla sede udinese del Consolato onorario, guidato da Primo Di Luca e insediato nella Camera di Commercio. L’occasione è stata utile per approfondire, anche negli appuntamenti successivi dell’ambasciatore, con il presidente Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo e quindi con la presidente della Regione Debora Serracchiani, il programma della prossima missione economica e istituzionale che vedrà il sistema Fvg nel Paese nordamericano, dal 3 al 5 novembre prossimi. Ma la visita friulana ha dato anche l’opportunità all’ambasciatore di conoscere e salutare il sindaco di Udine Furio Honsell e pure di fare il punto, assieme al consigliere commerciale dell’ambasciata Emmanuel Kamarianakis, sull’attività del consolato, che in poco più di un anno di apertura «sta riscontrando attenzione e interesse crescente, da parte di cittadini, ma anche di imprese», ha confermato Di Luca. Fatto, quest’ultimo, di certo favorito anche dalla collocazione dell’ufficio del console all’interno dell’ente camerale. Ogni settimana, Di Luca incontra sempre una decina di persone per appuntamento, a cui se ne aggiungono più o meno altrettante che arrivano in consolato durante gli orari di apertura, ogni mattina dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 12. Tante anche le richieste telefoniche, al numero 0432-229709, o via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Tra le richieste più usuali, oltre a quelle “classiche” (passaporti, visti, documenti smarriti di cittadini canadesi in Italia…), quelle di chi desidera ottenere la doppia cittadinanza, molti dei quali figli di emigranti che sono tornati in Friuli ma che vogliono mantenere anche ufficialmente il rapporto con il Paese nordamericano. Quindi ci sono le imprese, che chiedono informazioni e contatti per internazionalizzare la propria azienda verso quello che si conferma uno dei mercati più stabili al mondo. Di Luca, poi, riceve anche un numero crescente di lavoratori, italiani e stranieri, che cercano nuove occasioni di lavoro in Canada, come pure studenti che vogliono fare un periodo di formazione – soprattutto universitaria o post-universitaria – negli Atenei d’oltreoceano, opportunità queste ultime che saranno approfondite peraltro in una giornata dedicata alla prossima fiera Job&Orienta di Verona, in un incontro in Sala Rossini, il 21 novembre dalle 14 alle 16. E il raggio d’azione del consolato, infatti, non è solo provinciale, ma si estende a tutta la regione e in generale al Nordest.



 

Apre il primo Temporary Lab, a Udine, in via Stringher

Apre il primo Temporary Lab, a Udine, in via Stringher

Un luogo in cui si possono progettare e realizzare gli oggetti più diversi da utilizzare nella vita di ogni giorno. Una piccola officina in grado di offrire servizi personalizzati di fabbricazione digitale. È tutto pronto per l’avvio del primo temporary “Fab Lab” realizzato in regione, che sarà inaugurato oggi, lunedì 21 ottobre alle 18 negli spazi comunali di via Stringher 12, dove per tre settimane, dal 21 ottobre al 7 novembre, Comune di Udine e Confartigianato Udine offriranno un ricco programma di incontri e iniziative. Gli appuntamenti si svolgeranno in uno spazio dotato di una serie di strumenti computerizzati in grado di realizzare, in maniera flessibile e semi-automatica, un'ampia gamma di oggetti, dalle bottiglie di plastica a portaoggetti fino a qualunque oggetto di utilizzo quotidiano. Chiunque, seguendo i corsi proposti, sarà in grado di dare forma concreta alle proprie idee diventando allo stesso tempo produttore e anche consumatore.

 

L’evento sarà aperto gratuitamente a tutta la cittadinanza, in particolare ai giovani e ai professionisti, e ha già conquistato il pubblico, tanto che sono già oltre 120 le iscrizioni alle iniziative in programma. Si parte appunto lunedì 21 ottobre con un incontro realizzato dall’Itis Malignani, che dalle 15 alle 18 spiegherà come costruire una lavagna multimediale a basso costo per la propria scuola. Dopo l’inaugurazione ufficiale dell’evento, in programma alle 18, dalle 18.30 alle 20.30 si parlerà di “Fab Lab, hacklab, garage: una panoramica”. Le iniziative del Fab Lab proseguiranno poi già martedì 22 ottobre con un doppio appuntamento: “Il garage delle idee, robotiche e non solo” (dalle 14 alle 18 a cura dell’istituto Bearzi) e “I file per la stampa 3d” (dalle 15 alle 17 e riservato ai docenti, a cura di Protocube Academy).

 

“Con questo temporary Fab Lab Udine sperimenta nuove forme di benessere e di sviluppo – spiega l’assessore all’Innovazione e allo Sviluppo economico, Gabriele Giacomini – non un’utopia, ma una scommessa futuribile che potrà innovare il nostro modo di produrre e scambiare beni intersecando le nuove tecnologie digitali con l'artigianato. Il Fab Lab è un esempio di innovazione che valorizza l'identità e la tradizione produttiva, costituendo una possibilità per avviare l'economia friulana verso nuove forme di produzione”. L'iniziativa, realizzata dal Comune di Udine in stretta collaborazione con Confartigianato nell’ambito della manifestazione Future Forum promossa dalla Camera di commercio, “mostra che la collaborazione fra enti – sottolinea Giacomini – non è soltanto possibile ma è auspicabile e virtuosa. In un momento di difficoltà fare sistema rappresenta infatti la prima fondamentale innovazione”.

 

Numerose le attività e i workshop proposti per tre settimane negli spazi temporaneamente (da qui il termine temporary Fab Lab) non utilizzati dal Comune di Udine in via Stringher: si va, solo per citare qualche esempio, dalla robotica alla progettazione di applicazioni, dall’utilizzo della piattaforma Arduino (strumento alla portata di tutti che permette di progettare oggetti che possono essere poi stampati) al 3D printing (la stampa di nuova generazione in grado di produrre oggetti reali). Ma anche laboratori di tecniche di programmazione avanzata e pratiche di lavoro collaborativo. Sono oltre 250 i Fab Lab censiti nel mondo e Udine si candida a diventarne sede autorevole, considerando che ad oggi sono 11 in Italia e uno soltanto nel Triveneto. I workshop e gli incontri in programma sono tutti gratuiti, ma è necessaria la prenotazione su www.udine3d.it/fablab o chiamando il PuntoInforma del Comune allo 0432/414717

Apre il primo Temporary Lab, a Udine, in via Stringher

Apre il primo Temporary Lab, a Udine, in via Stringher

Un luogo in cui si possono progettare e realizzare gli oggetti più diversi da utilizzare nella vita di ogni giorno. Una piccola officina in grado di offrire servizi personalizzati di fabbricazione digitale. È tutto pronto per l’avvio del primo temporary “Fab Lab” realizzato in regione, che sarà inaugurato oggi, lunedì 21 ottobre alle 18 negli spazi comunali di via Stringher 12, dove per tre settimane, dal 21 ottobre al 7 novembre, Comune di Udine e Confartigianato Udine offriranno un ricco programma di incontri e iniziative. Gli appuntamenti si svolgeranno in uno spazio dotato di una serie di strumenti computerizzati in grado di realizzare, in maniera flessibile e semi-automatica, un'ampia gamma di oggetti, dalle bottiglie di plastica a portaoggetti fino a qualunque oggetto di utilizzo quotidiano. Chiunque, seguendo i corsi proposti, sarà in grado di dare forma concreta alle proprie idee diventando allo stesso tempo produttore e anche consumatore.

 

L’evento sarà aperto gratuitamente a tutta la cittadinanza, in particolare ai giovani e ai professionisti, e ha già conquistato il pubblico, tanto che sono già oltre 120 le iscrizioni alle iniziative in programma. Si parte appunto lunedì 21 ottobre con un incontro realizzato dall’Itis Malignani, che dalle 15 alle 18 spiegherà come costruire una lavagna multimediale a basso costo per la propria scuola. Dopo l’inaugurazione ufficiale dell’evento, in programma alle 18, dalle 18.30 alle 20.30 si parlerà di “Fab Lab, hacklab, garage: una panoramica”. Le iniziative del Fab Lab proseguiranno poi già martedì 22 ottobre con un doppio appuntamento: “Il garage delle idee, robotiche e non solo” (dalle 14 alle 18 a cura dell’istituto Bearzi) e “I file per la stampa 3d” (dalle 15 alle 17 e riservato ai docenti, a cura di Protocube Academy).

 

“Con questo temporary Fab Lab Udine sperimenta nuove forme di benessere e di sviluppo – spiega l’assessore all’Innovazione e allo Sviluppo economico, Gabriele Giacomini – non un’utopia, ma una scommessa futuribile che potrà innovare il nostro modo di produrre e scambiare beni intersecando le nuove tecnologie digitali con l'artigianato. Il Fab Lab è un esempio di innovazione che valorizza l'identità e la tradizione produttiva, costituendo una possibilità per avviare l'economia friulana verso nuove forme di produzione”. L'iniziativa, realizzata dal Comune di Udine in stretta collaborazione con Confartigianato nell’ambito della manifestazione Future Forum promossa dalla Camera di commercio, “mostra che la collaborazione fra enti – sottolinea Giacomini – non è soltanto possibile ma è auspicabile e virtuosa. In un momento di difficoltà fare sistema rappresenta infatti la prima fondamentale innovazione”.

 

Numerose le attività e i workshop proposti per tre settimane negli spazi temporaneamente (da qui il termine temporary Fab Lab) non utilizzati dal Comune di Udine in via Stringher: si va, solo per citare qualche esempio, dalla robotica alla progettazione di applicazioni, dall’utilizzo della piattaforma Arduino (strumento alla portata di tutti che permette di progettare oggetti che possono essere poi stampati) al 3D printing (la stampa di nuova generazione in grado di produrre oggetti reali). Ma anche laboratori di tecniche di programmazione avanzata e pratiche di lavoro collaborativo. Sono oltre 250 i Fab Lab censiti nel mondo e Udine si candida a diventarne sede autorevole, considerando che ad oggi sono 11 in Italia e uno soltanto nel Triveneto. I workshop e gli incontri in programma sono tutti gratuiti, ma è necessaria la prenotazione su www.udine3d.it/fablab o chiamando il PuntoInforma del Comune allo 0432/414717

Minibond, crowdfunding, quotazione in borsa, equity, se ne parla al Future Forum

Minibond, crowdfunding, quotazione in borsa, equity, se ne parla al Future Forum

Udine - Imprese italiane per il 95% con meno di 10 dipendenti, con bassa patrimonializzazione (la quota di patrimonio è di oltre 10 punti inferiore a quella delle francesi e britanniche), con un ricorso prevalente – se non esclusivo – al credito bancario, costo del denaro penalizzante rispetto a concorrenti europei e, di conseguenza, maggiormente sfavorite di fronte al credit crunch.

È la fotografia del presente italiano da cui si è partiti per tracciare le linee possibili della “Finanza del futuro”, nell’incontro che nel pomeriggio del 16 ottobre si è tenuto nella sede Confapi Fvg di viale Ungheria per Future Forum 2013, la rassegna che riflette e presenta gli scenari possibili dei prossimi 15-20 anni nei principali settori dell’economia e della società.

A parlare di nuovi modalità di reperire credito e finanziare la crescita delle imprese sono intervenuti Alessandra Bechi, Direttore Ufficio Tax & Legal e Affari Istituzionali dell’Aifi, Barbara Lunghi, Responsabile dei mercati per le Pmi di Borsa Italiana, Marco Morganti, direttore generale di Banca Prossima, moderati da Roberto Calugi, Responsabile Area “Sviluppo delle imprese” della Camera di Commercio di Milano.

Tutti concordi nella necessità di aprirsi al cambiamento, di non bloccarsi su un'unica fonte di finanziamento, di spingere sulla trasparenza, sulla voglia di cambiare le regole del “gioco” e sulla volontà di mettere in piedi progetti di sviluppo sostenibili.

È stato Calugi a introdurre quelle che sono parole chiave di questa propensione al cambiamento. Minibond (la nuova possibilità per le imprese non quotate e Srl di emettere obbligazioni), equity, crowdfunding (a proposito del quale l’Italia è stata peraltro il primo Paese europeo a dotarsi di una normativa dopo gli Usa), quotazione in borsa.

Percorsi che ancora non hanno attecchito con decisione tra le Pmi italiane, ma che rappresentano indubbie occasioni di sviluppo futuro. E che sono già un “presente” per quelle imprese che hanno capito che il cambiamento è irreversibile e che un unico canale di finanziamento non può rappresentare una risposta alla crescita.

Ecco allora le esperienze portate dalla Bechi di Aifi, l’Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital, che dal 1986 sviluppa, coordina e rappresenta, in sede istituzionale, i soggetti attivi sul mercato italiano dell'investimento in capitale di rischio. «Le potenzialità del capitale rischio sono molte – ha precisato Bechi –. In Italia si fanno circa 270 operazioni l’anno sul capitale di rischio, ma l’equity non è uno strumento per tutti: va bene per quelle imprese che vogliono fare il salto dimensionale, vogliono internazionalizzarsi, hanno un progetto preciso di crescita e vogliono condividerlo con un socio esterno al capitale».

Dov’è il problema? Il principale è la diffidenza, perché «si apre il capitale, si condivide la strategia con il nuovo socio, e anche se l’imprenditore resta l’uomo chiave, deve condividere. Per alcune realtà imprenditoriali questo è ancora una difficoltà. Ma aprirsi è necessario, come è necessaria la trasparenza e la volontà di crescere per accedere a questo percorso».

Morganti di Banca Prossima ha raccontato questo modo originale di fare banca, una piccola “rivoluzione copernicana” che pure  nasce come espressione di una banca tradizionale. «L’impresa, anche l’impresa bancaria – ha detto Morganti –, ha bisogno oggi di cambiare, di progettare il futuro. Avevamo, come Gruppo San Paolo, una forte presenza nel terzo settore, ma si è capito che il dialogo con questo settore era impostato su parametri molto conservativi che non si adattavano alla sua realtà. Perciò si sono modificate le regole di fondo, per consentire anche a questi soggetti di investire e crescere, intervenendo sui criteri, su un cambiamento della ratio stessa, che è l’unico modo per cambiare ed essere sostenibili».

Infine Calugi ha introdotto Barbara Lunghi, evidenziando lo sforzo innovativo di Borsa italiana di avvicinare le piccole e medie imprese ai mercati, in particolare dei mercati equity per le Pmi.

«L’innovazione sta molto nello sforzo comunicativo per sensibilizzare il sistema, perché il mercato esiste, è evoluto, efficiente, internazionale, ma le imprese ancora faticano ad avvicinarsi, ad aprire i capitali. Le aziende che si quotano raccolgono capitale per crescere e condividono il rischio e anche la proprietà dell’azienda con una pluralità di investitori, sia istituzionali sia gli investimenti dei cittadini che condividono con l'azienda rischi e opportunità di crescita».

Lunghi ha evidenziato che «le società italiane hanno grande capacità di attrarre investitori internazionali ed è molto importante avere un mercato domestico sviluppato, è il canale più naturale per attrarre flussi di capitale. Serve però che i grossi detentori di risorse, come fondazioni, casse previdenza, convoglino risorse per sostenere la competitività del Paese».

Lunghi ha concluso parlando di Elite «una vetrina di eccellenze aziendali italiane innovativa, che propone una serie di servizi a supporto della crescita di queste imprese». A Elite, ha detto Lunghi, «hanno aderito in un anno e mezzo poco più di 130 imprese che fatturano dagli 8 agli 800 milioni di euro, sono aziende eccellenti che hanno già qualità, hanno fatturato estero significativo, sono solo meno strutturate.

Noi stiamo formando queste imprese, che vengono affiancate in questo percorso di “upgrade” fino ad arrivare a un profilo di società in grado di competere nel medio periodo». Il progetto nasce da Borsa Italiana, Abi e Confindustria ed è uno strumento personalizzato, esperienziale, efficace, di “allenamento” di alto profilo, che permette a queste Pmi di strutturarsi meglio per accedere al mercato dei capitali.

Le aziende sono aiutate nei processi di rafforzamento patrimoniale, internazionalizzazione, di sviluppo, utili ad accrescerne la competitività, per avvicinarle alla quotazione e più in generale al mercato dei capitali, ossia anche di venture capital, equity e forme di finanziamento alternative alle banche.

 

Arzeni a Friul Future Forum: "in Italia servono riforme strutturali"

Arzeni a Friul Future Forum:

Non lottare contro il cambiamento, ma adattarsi a esso, e velocemente, individuando i “megatrend” dello sviluppo e provando a governarli. Dalla scelta dei mercati di sbocco a quella dei propri consumatori fino alla nuova organizzazione in cluster, che siano intersettoriali e internazionali, in cui le piccole imprese si aprano alla collaborazione, facciano network, invece di chiudersi rimanendo bloccati sulla competizione interna. E capendo da subito che la società diventerà sempre più anziana, concentrata nelle grandi città e “she-conomy”, orientata alle donne e a una maggiore flessibilità.  Questi tratti  vanno colti come opportunità dalle imprese, ma anche dalle istituzioni, sempre le più restie al cambiamento.

 

È il Ceo del Copenhagen Institute for Future Studies Claus Kjeldsen a dare i primi consigli di futuro al sistema produttivo e ai cittadini friulani, aprendo “Friuli Future Forum 2013” ieri pomeriggio nella Sala Valduga della Camera di Commercio di Udine.

Con lui, ospiti del presidente della Cciaa Giovanni Da Pozzo e con la moderazione del direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier, si è avviata la riflessione internazionale sul futuro che fino al 29 novembre si svilupperà a Udine per offrire a imprenditori, amministratori pubblici e alla società civile strumenti concreti di lavoro e azione sui territori, grazie al confronto con esperti dei massimi think tank mondiali.

A partire dai prestigiosi partner internazionali (Insitute for the future di Palo Alto, oltre a Copenhagen Institute e Ocse) chiamati a confrontarsi dalle istituzioni di un Friuli che ha fatto squadra per programmare la serie di conferenze, laboratori e confronti che animeranno le prossime settimane.

E se Kjeldsen ha insistito sulla necessità di un cambiamento culturale rapido perché la nostra economia si apra con convinzione al futuro, Arzeni ha rinforzato il convincimento, insistendo sulla necessità di alzare lo sguardo, muoversi e investire sul domani. «Una riforma strutturale è ciò che il nostro Paese non sta facendo, mentre invece ci blocchiamo su piccoli passi, sulla gestione di emergenze, sull’attendismo e sullo spreco di risorse». Un’analisi amara sull’Italia, quella di Arzeni, che ha anche parlato di “due Europe” soprattutto per quanto riguarda lavoro e occupazione (a partire da quella giovanile) e della necessità di porre mano in Italia in prima battuta alla formazione.

L’ha fatto citando un recente studio dell’Ocse, da cui risulta che su 24 Paesi, l’Italia è all’ultimo posto per capacità di lettura e comprensione dei cittadini adulti. Riformare profondamente la formazione, dunque e da qui, Arzeni ha puntato il dito anche sulla formazione professionale, di cui ha evidenziato l’inadeguatezza. Le risorse del Fondo sociale europeo, ha detto, vengono sprecati per realizzare professionisti della formazione anziché per incidere sull’innovazione di lavoratori e imprese, mentre la vera formazione andrebbe fatta direttamente nelle aziende.

«Non ci sarà futuro per l’Europa e per l’Italia se continuiamo con i con i piccoli aggiustamenti senza renderci conto di dove sta andando il mondo, se resistiamo al cambiamento». Un cambiamento per il quale, ha evidenziato Kjeldsen, non bisogna attendere l’aiuto o l’iniziativa dello Stato, ma «va intrapreso da ognuno di noi, dalla volontà dei singoli imprenditori di aprirsi, collaborare, mettersi in rete per incidere davvero dal profondo».

Future Forum: una settimana di appuntamenti

Future Forum: una settimana di appuntamenti

Tutto pronto a Udine per la prima edizione di “Future Forum, Essere nuovi / Be new”, che dal 14 ottobre al 29 novembre porrà il Friuli al centro di una riflessione internazionale sul futuro. Il Forum offrirà a imprenditori, amministratori pubblici e alla società civile strumenti concreti di lavoro e azione sui territori, grazie al confronto con esperti dei massimi think tank mondiali. Sono previsti incontri, conferenze, workshop, case history e dibattiti in varie sedi e luoghi della città e del territorio per sviluppare visioni e riflessioni sul futuro e su come cambieranno modi, stili, sistemi e regole nei prossimi quindici-venti anni.

La rassegna comincia ufficialmente con la conferenza pubblica di lunedì 14 ottobre, alle 17, nella Sala Valdugadella Camera di Commercio, con un dialogo su “Quale futuro migliore” con il Ceo del Copenhagen Institute for Future Studies Claus Kjeldsen e il direttore del dipartimento per l’Imprenditorialità, le Pmi e lo Sviluppo locale dell’Ocse Sergio Arzeni. Il dibattito, che sarà moderato dal direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier, s'inserisce nel tema previsto per la settimana "Come cambieranno nei prossimi 15/20 anni  l’industria, le piccole e medie imprese, il welfare?". Altre domande chiave sono previste per gli incontri delle settimane successive:  come cambieranno l’artigianato, il turismo, il green growth? Come cambieranno la trasmissione dei saperi, la scuola, la formazione, i nuovi media? Come cambieranno le città, i centri storici, con il riuso, con le forme di autogoverno? Come cambieranno la natura, l’alimentazione, la nutrizione, l’energia?

Future Forum è il risultato di un grande lavoro di squadra: la Camera di Commercio di Udine con Friuli Future Forum, l’Università di Udine, l’associazione vicino/lontano, la Regione Fvg, il Comune di Udine, Friuli Innovazione, Catas, tutte le associazioni di categoria, le scuole, i distretti, i media partner Rai Fvg e Messaggero Veneto.  Il progetto è valorizzato dalla partecipazione di partnership internazionali  come l' Institute for the Future di Palo Alto,  l' Ocse (Organizzazione per la la cooperazione e lo sviluppo in Europa) e il Copenhagen Institute for Future Studies.

«Abbiamo voluto sperimentare un progetto originale, per promuovere una maggiore cultura dell’innovazione nel sistema produttivo, offrendo agli imprenditori, come alla società civile, occasioni di confronto con chi nel mondo sta costruendo futuro e superando la crisi con nuove modalità, indicando nuovi modelli di sviluppo», commenta il presidente camerale Giovanni Da Pozzo. Il project manager Renato Quaglia racconta di un Future Forum «interdisciplinare, che non punta sulla quantità, bensì sull’esperienza: per chi lo vivrà vogliamo sia un’occasione per imparare, per guardare le cose con “occhiali nuovi”, per condividere. Ecco perché abbiamo voluto rivolgerci, oltre che al mondo imprenditoriale, anche al mondo delle scuole, coinvolgendo direttamente tanti istituti superiori, perché saranno i giovani a vivere in prima persona i cambiamenti che con la nostra rassegna andremo ad anticipare».

 

TUTTI GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

 

LUNEDÌ 14 OTTOBRE

 

- ORE 17.00 Sala Valduga - Camera di Commercio - piazza Venerio 8 – Udine

QUALE SAREBBE IL FUTURO MIGLIORE? - Conferenza pubblica

 

SERGIO ARZENI Direttore del Dipartimento per l’Imprenditorialità, le PMI e lo Sviluppo locale dell’OCSE, Parigi,

CLAUS KJELDSENCEO del Copenhagen Institute for Futures Studies, Copenaghen

 

 

 

 

MARTEDÌ, 15 OTTOBRE

 

- ORE 11.00 Sala Valduga - Camera di Commercio - piazza Venerio 8 - Udine

LA FINE DELLE PENSIONI E IL REDDITO DI CITTADINANZA - Conferenza pubblica

 

RICHARD DONKIN Editorialista e saggista,

ANDREA FUMAGALLI Economista all’Università di Pavia

ANTONIO VANNUZZO Giornalista, responsabile della sezione Finanza & Mercati

 

- ORE 17.00 Sala dell’Economia - Camera di Commercio - piazza Venerio 9 - Udine

LE VISIONI SUL FUTURO DELLE IMPRESE DEL COPENHAGEN INSTITUTE FOR FUTURES STUDIES - Workshop

 

CLAUS KJELDSENCEO del Copenhagen Institute for Futures Studies, Copenaghen

 

 

MERCOLEDÌ 16 OTTOBRE

 

- ORE 09.00 Sala dell’Economia - Camera di Commercio - piazza Venerio 9 - Udine

COME LAVOREREMO (E VIVREMO) NEL FUTURO? - Workshop

 

RICHARD DONKINEditorialista, autore di “Il futuro del lavoro”

FRANCESCO VENIER Direttore Executive MBA al MIB School of management

 

 

- ORE 14.30 Sala Convegni CONFAPI FVG – Viale Ungheria 28 – Udine

COME FINANZIARE IL FUTURO? - Conferenza pubblica

 

ALESSANDRA BECHIDirettore Ufficio Tax & Legal e Affari Istituzionali dell’AIFI

ROBERTO CALUGIResponsabile Area “Sviluppo delle imprese” Camera di Commercio di Milano

BARBARA LUNGHI Responsabile dei mercati per le PMI di Borsa Italiana, MARCO MORGANTI Direttore generale di Banca Prossima

 

 

 

 

 

 

GIOVEDÌ 17 OTTOBRE

 

- ORE 11.00 Sala dell’Economia - Camera di Commercio - piazza Venerio 9 – Udine

FUTURO DEL LAVORO E LAVORO DEL FUTURO - DA ADRIANO OLIVETTI ALLA SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA - Workshop

 

BRUNO LAMBORGHINIPresidente dell’AICA e docente all’Università Cattolica, Milano

 

 

- ORE 14.00Sala Valduga - Camera di Commercio - piazza Venerio 8 – Udine

NUOVI ORIZZONTI PER LE AGGREGAZIONI D’IMPRESA DELLA BASSA FRIULANA - Conferenza pubblica

 

ENZO RULLANIEconomista alla Venice International University

FULVIO MATTIONIEconomista

 

VENERDÌ 18 OTTOBRE

 

- ORE 09.00 - 11.00 Auditorium ITIS Malignani - via Leonardo da Vinci 10 - Udine

DAL WEST AL WEB, STORIE DI ITALIANI CHE COSTRUISCONO NUOVE IMPRESE IN AMERICA – Incontro con gli studenti

 

ROBERTO BONZIOGiornalista

 

- ORE 9.30 Sala Convegni CONFAPI FVG – Viale Ungheria 28 – Udine

QUALI COMPETENZE PER NUOVI SVILUPPI COMMERCIALI INTERNAZIONALI: DIREZIONI E CHIAVI DI LETTURA OLTRE IL WEB 2.0 - Workshop

 

MIRCO CERVI Consulente Marketing Senior di GC&P

 

- ORE 16.00 Sala Ajace - piazza Libertà - Udine

ITALIANI DI FRONTIERA - Conferenza pubblica

 

ROBERTO BONZIOGiornalista

 

Tutto il programma aggiornato e gli ospiti sono consultabili su www.futureforum.it (accessibili anche dalla home di www.friulifutureforum.com), che è  l’hub informativo della manifestazione, “socializzata” con l’hashtag #essere nuovi anche su Facebook (sulla pgina Friuli Future Forum) e Twitter (@friuliforum).

 

 

 

 

 

Si abbassano le temperature. L'assessore Pizza: è possibile attivare gli impianti termici

Si abbassano le temperature. L'assessore Pizza: è possibile attivare gli impianti termici

Con l’arrivo dell’autunno e il conseguente abbassamento delle temperature, il Comune di Udine comunica a tutta la cittadinanza che “è già possibile attivare gli impianti termici per un massimo di 7 ore giornaliere”. L’assessore comunale all’Ambiente, Enrico Pizza, ricorda infatti che “la norma prevede l'attivazione degli impianti per 14 ore giornaliere nel periodo dal 15 ottobre al 15 aprile. Al di fuori di tale periodo – prosegue –, gli impianti termici possono essere comunque attivati in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l'esercizio, come un brusco abbassamento delle temperature. Ecco perché – conclude – ci è sembrato utile rivolgere una raccomandazione soprattutto agli amministratori di condominio, affinché abbiano cura della salute delle persone più deboli come anziani e bambini”.



 

Viglili del Fuoco in sciopero nazionale: non privilegi ma pari diritti.

Viglili del Fuoco in sciopero nazionale: non privilegi ma pari diritti.

Trieste - Uno sciopero nazionale dei vigili del fuoco è stato indetto per domani 2 ottobre dal Sindacato Autonomo dei vigili del fuoco.

L'agitazione avrà una durata di quattro ore, dalle 9.30 alle 13.30.

I Vigili del Fuoco intendono protestare, tra i molti punti previsti, anche  per l'equiparazione contributiva conle forze di polizia, il riordino delle carriere, contro la sperequazione delle pensioni, contro i tagli lineari dovuti all'abolizione dell'IMU.

In sede locale le motivazioni generali saranno integrate dalle specifiche prioblematiche locali.

Saranno organizzate manifestazioni sit-in a Roma presso piazza Montecitorio e innanzi a tutti gli uffici territoriali e alle prefetteture di tutta Italia.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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