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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Attualità

Firmato l'Accordo di Programma per la riconversione dell'area della Ferriera di Trieste

Firmato l'Accordo di Programma per la riconversione dell'area della Ferriera di Trieste

Trieste - È stato sottoscritto il 21 novembre a Roma, nella sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a Palazzo Chigi, l'Accordo di Programma (AdP) per la messa in sicurezza, la riconversione industriale e lo sviluppo economico produttivo dell'area della Ferriera di Servola (Trieste). Lo comunica la Giunta in una nota diffusa dalla Regione.

L'intesa è stata firmata, alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi, dal ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti, dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, dalla presidente dell'Autorità portuale di Trieste Marina Monassi, e da Giovanni Arvedi per conto della Siderurgica Triestina S.r.l., Società controllata da FinArvedi S.p.A., che ha recentemente rilevato la Ferriera di Servola dalla Lucchini S.p.A. Era presente anche il viceministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti.

Il nuovo soggetto imprenditoriale dovrebbe contribuire alla reindustrializzazione e al rilancio economico e produttivo dell'area della Ferriera, mantenere i livelli occupazionali e fare, d'intesa con gli Enti pubblici, interventi di risanamento ambientale.

L'intesa fa seguito al cosiddetto "Accordo di Trieste", siglato il 30 gennaio di quest'anno dai rappresentanti di cinque ministeri, oltre che dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dalla Provincia e dal Comune di Trieste, dall'Autorità portuale di Trieste e dall'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa (Invitalia).

Con la firma dell'Adp c'è l'impegno di reindustrializzazione da parte di Siderurgica Triestina del Gruppo Arvedi, che lo scorso mese di agosto aveva presentato un'offerta di acquisto, al fine di effettuare una serie di interventi, in sinergia con la parte pubblica, per la messa in sicurezza e la reindustrializzazione del sito produttivo.

Nell'area, secondo gli accordi, saranno investiti complessivamente 211,5 milioni di euro. Si tratta di interventi ambientali attivati dalla Regione e relativi alle aree pubbliche per complessivi 41,5 milioni di euro.

Sono risorse a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013 e 2014-2020. Saranno utilizzate prioritariamente per eliminare la diffusione degli inquinanti in mare. Sono previsti quindi un barrieramento fisico di quasi 2.000 metri, comprensivo di un sistema di drenaggio, nonché della realizzazione di un impianto di trattamento dell'acqua.

Siderurgica Triestina, firmando l'AdP, si impegna ad investire 170 milioni di euro, di cui 10 per la messa in sicurezza dei suoli e 15 per il risanamento ambientale degli impianti. La restante parte (145 milioni) riguarda l'ammodernamento e l'efficientamento dell'attuale impianto e la realizzazione di nuove attività tra le quali la metallurgia a freddo, con la quale tornerà ad essere prodotto in Italia l'acciaio magnetico (o elettrico).

L'Azienda intende inoltre sviluppare l'attività logistica di intermodalità marittimo-ferroviaria, per collegare gli impianti di Cremona del Gruppo Arvedi con la banchina di Servola, ottimizzando il carico dei convogli ferroviari, per trasportare le materie prime verso Cremona e, in direzione opposta, "coils", ossia rotoli di acciaio prefinito, destinati alla laminazione nel nuovo impianto produttivo di Trieste.

A garanzia degli interventi, in particolare per quelli ambientali, Siderurgica Triestina ha già effettuato i previsti depositi cauzionali, cui si aggiungono le garanzie prestate da Arvedi nei confronti del commissario straordinario della Lucchini per garantire da un lato il mantenimento dei livelli occupazionali, dall'altro gli interventi a finalità ambientale.

L'Accordo di Programma prevede infatti il riassorbimento di più di 400 lavoratori, di cui 380 già reimpiegati e altri 30 entro la fine dell'anno. L'area complessiva di intervento è di 550.000 metri quadrati. Tutte le aree sono all'interno del Sito inquinato di Interesse Nazionale (SIN).

Per quanto riguarda i tempi, Siderurgica Triestina si è impegnata su un preciso cronoprogramma, che prevede di avviare già entro i prossimi 30 giorni gli interventi di prevenzione, presentando contestualmente i progetti per la messa in sicurezza dei suoli, delle acque di falda e per la rimozione dei rifiuti, comunicando periodicamente alle autorità competenti lo stato di avanzamento dei lavori.

La Ferriera di Trieste, nata nel 1896, nel 1961 divenne proprietà di Italsider. Nel 1988 venne ceduta al Gruppo Pittini, cui nel 1995 subentra il Gruppo Lucchini. Nel 2005 il gruppo siderurgico russo Severstal assunse il controllo, prima parziale e poi totale dello stabilimento.

Nel 2010 il gruppo russo aveva deciso di cedere il suo 80% di Lucchini S.p.A. e di mettere all'asta l'ex Ilva di Piombino e gli altri quattro stabilimenti italiani di sua proprietà (Trieste, Lecco, Condove - in provincia di Torino - e Bari), assieme alle quattro fabbriche francesi targate Ascometal (anch'esse controllate da Severstal attraverso Lucchini S.p.A.).

Dal 21 dicembre 2012 la Ferriera era in amministrazione straordinaria, a seguito della richiesta presentata dall'Azienda Lucchini S.p.A.

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