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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Attualità

Tassa e multa milionaria alla distilleria Domenis di Cividale. Dichiarato il fallimento

Tassa e multa milionaria alla distilleria Domenis di Cividale. Dichiarato il fallimento

Udine - Oltre 11 milioni di tributi da pagare, più di cinque volte il fatturato aziendale, e l'antica distilleria porta i libri in Tribunale. È quanto avviene alla Distilleria Domenis, storica società produttrice delle famose grappe, fondata a Cividale del Friuli (Ud) nel 1898, con tre brevetti e oltre una trentina di marchi registrati.

La distilleria era presente a Vinitaly 2015 ed ha conseguito, nonostante la crisi, risultati economici più che soddisfacenti.

Un ricorso per la dichiarazione di fallimento in proprio è stato depositato in Tribunale a Udine l'8 aprile scorso. L'azienda impiega una quindicina di dipendenti, che ora rischiano di restare senza lavoro.

"Una pretesa tributaria che vale 5 volte il fatturato dell'azienda – scrive in una nota la proprietaria, Cristina Domenis - e che non potrà essere soddisfatta nella sua interezza nell'ambito della procedura fallimentare, vissuta dall'imprenditore, assolto in sede penale, come ingiusta e iniqua, rischia di mettere a repentaglio i posti di lavoro e l'indotto di fornitura sul territorio; si provocherebbero, così, ulteriori danni al sistema industriale locale privandolo di un'azienda dai buoni risultati economici oltreché di un marchio storico e noto in tutta Italia e all'estero".

"A nulla sono valsi 17 anni di processi, di ricorsi, di coraggiosi sforzi per ottenere giustizia e per poter mantenere integra l'operatività dell’azienda, di cui siamo sempre andati veramente fieri. Purtroppo, le conseguenze di questa sentenza sono devastanti per la società e, in coerenza con il comportamento corretto che abbiamo sempre mantenuto, non ho potuto che optare per questa amara soluzione".

Alla Distilleria Domenis lo scorso 3 aprile è stato respinto il ricorso in Cassazione contro la sentenza di condanna della Commissione Tributaria Regionale del Friuli Venezia Giulia.

Nel 2010 l'Agenzia delle Dogane aveva notificato a Distilleria Domenis un invito al pagamento di quasi 10 milioni di euro a titolo di accisa sugli spiriti, IVA correlativa, interessi ed indennità.

La vicenda che ha portato alla maxi sanzione risale agli anni dal 1994 al 1998, quando Domenis aveva esportato i propri distillati verso Estonia e Lettonia, a quel tempo extracomunitari, risparmiando quasi 6 milioni di euro grazie al regime regime di sospensione di accisa di alcool etilico a 95°.

La richiesta di pagamento era sostenuta dal fatto che i documenti doganali irregolari avevano impedito di determinare con esattezza il luogo di immissione al consumo, di conseguenza Domenis non poteva beneficiare del regime di sospensione in accisa.

La Commissione Tributaria Provinciale di Udine aveva accolto il ricorso dell’azienda condannando l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. Ma il successivo appello proposto dall’Agenzia delle dogane alla Commissione Tributaria Regionale aveva riformato la sentenza di primo grado, sentenziando che la disciplina delle accise era comunque applicabile a quella tipologia di operazioni e condannando Domenis al pagamento del tributo e della sanzione.

Infine lo spiacevole epilogo con la pubblicazione della sentenza della Corte di Cassazione, che ha dichiarato inammissibile il ricorso e condannato l’azienda al pagamento delle spese di lite.

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