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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Si accende il dibattito sulla tassa di soggiorno: deciso il "no" di Federalberghi. Videointervista

Si accende il dibattito sulla tassa di soggiorno: deciso il

FVG - Confcommercio-Federalberghi Fvg ha ribadito il suo "no" alla reintroduzione della tassa di soggiorno in Friuli Venezia Giulia.

La discussione sul provvedimento - fa sapere il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello - sarà all’ordine del giorno della Giunta entro fine aprile. Vicepresidente che, di fronte alle pressioni della categoria, ha fatto un parziale dietrofront: "Ad oggi l'orientamento della Regione è di dire no alla tassa di soggiorno, ma ci sarà una discussione in Giunta per poi valutare l'apertura di un eventuale tavolo di confronto - ha detto a Udine il vicepresidente e assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bolzonello, commentando la richiesta di applicare la tassa che, ha confermato - è arrivata nei giorni scorsi dal sistema di Trieste".

La medesima richiesta, ha riferito Bolzonello, è arrivata dai Comuni di Lignano e da quello di Grado, "anche se in modo diverso - ha specificato. - Quando le maggiori realtà turistiche in termini di presenze arrivano a fare questa richiesta - ha continuato - è doveroso da parte mia riportarla per lo meno in Giunta, dove si valuterà se aprire o meno un tavolo di confronto".

"Ad oggi la situazione è che la tassa di soggiorno non è applicata e non siamo neppure in procinto di applicarla: siamo all'anno zero rispetto alla discussione".

Qualora ci fossero aperture in questa direzione, si dovrebbe passare a un provvedimento legislativo, ha precisato Bolzonello: "Il prossimo ddl sulla finanza locale che va a supporto della riforma degli enti locali e che verrà fatto probabilmente entro giugno - ha concluso - potrebbe essere lo strumento con il quale eventualmente inserire questa possibilità".

"Un balzello inaccettabile - aveva detto nei giorni scorsi Paola Schneider, presidente della Federalberghi regionale - tanto più alla luce dei dati resi noti in questi giorni da Turismo Fvg, che parlano di un calo delle presenze nel 2014 pari al 3%, con un più pesante a -7,8% nell'arco dei mesi estivi. Ma anche altre fonti informative, dall'Istat a Banca d'Italia, evidenziano una presenza del turista straniero non superiore ai 4 giorni medi e un autentico crollo in montagna: -30% di pernottamenti dal 2008 a oggi".

Rincara la dose la Confcommercio-Federalberghi di Pordenone, che a sua volta conferma la netta contrarietà alla reintroduzione della tassa di soggiorno in Friuli Venezia Giulia.

Per la presidente provinciale Giovanna Santin la tassa è "un aggravio che non avrebbe alcun senso ma che influirebbe ulteriormente sulle scelte dei turisti che, probabilmente, tenderebbero ad andare in altre realtà".

"Bene sarebbe al contrario – sostiene la presidente – costruire le basi per una promozione fondata proprio sull’assenza della tassa di soggiorno. I numeri dicono che è non è il momento per aggiungere un valore negativo a un turismo già in crisi".

Confcommercio Federalberghi Pordenone, inoltre, si oppone anche alla proposta di far diventare la tassa di soggiorno una tassa di scopo, cioè destinata direttamente al settore turistico, in quanto non si avrebbe in alcun modo la certezza di vedere riversati i tributi raccolti a favore della promozione turistica dei singoli territori comunali.  

"Ci dicono che le risorse verranno utilizzate per il sostegno e l’accoglienza? Solo a parole – ironizza la presidente Federalberghi – perché l’esempio lo abbiamo già visto nelle regioni dove è stata già applicata e non ha visto alcun investimento successivo a favore del turismo. Gli stessi clienti e tour operator hanno iniziato a cambiare destinazioni".

Il deciso no a qualsiasi ipotesi di ritorno alla tassa di soggiorno viene anche da Udine: "un ulteriore carico fiscale incomprensibile - commenta Carlo Dall'Ava, responsabile sezione Turismo di Confcommercio Udine - in assenza di programmi di rilancio del settore e in presenza, invece, di assurdi piani del traffico, di isole pedonali prive di aree di sosta, di boutade che nulla hanno a che vedere con una seria programmazione organica per favorire l'accesso alle nostre località turistiche. Una nuova tassa - conclude Dall'Ava - sarebbe il colpo di grazia definitivo per chi già risulta penalizzato dal confronto fiscale con le vicine Slovenia e Carinzia".

Netto anche il "no" della Cciaa di Udine: "Imprese, cittadini, consumatori, non ne possono più di imposte, tasse e gabelle – commenta Giovanni Da Pozzo, presidente camerale – soprattutto in questo caso, quando si attivano per sostituire impegni che dovrebbero essere sostenuti invece dalle amministrazioni pubbliche con risorse proprie, e la promozione turistica del territorio è uno di questi".

Da Pozzo sottolinea che "la provincia di Udine, con il mare, la montagna, le zone collinari, le città e centri storici, registra il 70% di tutto il turismo: non possiamo continuamente assoggettarci a proposte e decisioni, dal sapore più politico che tecnico-operativo, di altre parti del territorio".

"Peraltro - rimarca ancora Da Pozzo - l’ulteriore imposta non ci garantisce comunque, se non con un impegno solo a parole, che le risorse ricavate vadano poi a sostenere proprio la promozione turistica, come si è visto in tanti casi già in passato".

Si defila il sindaco di Trieste Roberto Cosolini: a suo avviso "bisogna considerarla, esclusivamente, come una 'tassa di scopo', in modo tale che tutte le risorse che ne deriverebbero andrebbero investite in azioni per il potenziamento della nostra industria turistica. Gli introiti della tassa servirebbero perciò esclusivamente per finanziare campagne di promozione ed eventi effettivamente attrattivi e per migliorare le organizzazioni e le infrastrutture  destinate a questo scopo".

"Assisto alle diverse prese di posizione - ha osservato Cosolini - da un lato di alcuni tra i miei colleghi che sembrano addirittura scandalizzarsi, forse perché ampiamente beneficiati di fondi pubblici molto superiori ai risultati che possono vantare in campo turistico, mentre dall'altro lato rilevo e comprendo sia le ragioni degli albergatori favorevoli sia le preoccupazioni di quelli contrari. Li tranquillizzo su un punto: non un Euro della “tassa di scopo” verrebbe sottratto dall’obiettivo di rafforzare il turismo!"

"Con gli operatori - ha concluso - mi confronterò in merito anche nei prossimi giorni, poiché solo in presenza di una loro convinta adesione mi sentirei di proporre questa misura. Aggiungo infine che non lo farei mai, in nessun caso, se la condizione dovesse essere quella, sentita in questi giorni, dell'eventuale esclusione dei Comuni che la adottassero dai contributi regionali a sostegno delle iniziative turistiche".

(Videointervista a cura di Maurizio Pertegato)

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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