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Finisce sulla stampa nazionale il "taglio" al conflitto d'interesse per parenti e soci dei politici Fvg
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- Categoria: Uomini e diritti
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07 Set 2012
- Ultima modifica il Venerdì, 07 Settembre 2012 15:50
- Pubblicato Venerdì, 07 Settembre 2012 15:49
- Scritto da Tiziana Melloni
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Trieste - Rimbalza sul "Corriere della Sera" di giovedì 6 settembre, con la firma di Gian Antonio Stella, la "scoperta" fatta da Marco Ballico, redattore del "Piccolo", quotidiano di Trieste, di un piccolo ma significativo taglio - tra i tanti di quest'estate - ad un saggio articolo della legge 7 del 20 marzo del 2000, ai tempi della giunta Antonione (centro destra).
All'articolo 31 del "Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso" fu allora stabilito che "non è ammissibile la concessione di incentivi di qualsiasi tipo a fronte di rapporti giuridici instaurati, a qualunque titolo, tra società, soci, ovvero tra coniugi, parenti e affini sino al secondo grado. Tale disposizione si applica qualora i rapporti giuridici instaurati assumano rilevanza ai fini della concessione degli incentivi".
Lo scorso 4 luglio, durante la notte, nel corso dell'approvazione dell'ultimo assestamento di bilancio, "prima delle prossime elezioni regionali del 2013" osserva Gian Antonio Stella, l'attuale giunta Tondo ha deciso di fare piazza pulita, con due righe di "interpretazione autentica" dell'articolo 31, in cui si stabilisce che "tra gli organismi indicati non sono ricompresi quelli culturali, di volontariato e di promozione sociale privi di finalità di lucro".
Il piccolo "strappo alla regola" è rimasto inosservato a tutti, tranne al collega Marco Ballico. Tanto di cappello per l'attenzione.
Cade dalle nuvole invece l'opposizione: il capogruppo del PD Gianfranco Moretton, intervistato in proposito dallo stesso quotidiano, afferma: "Sono sincero, non ne sapevo niente. Non ce ne eravamo neanche accorti. D’altra parte, devo dire che se questi contributi si possono dare solo a società no profit…".
Incalza il giornalista: "Quindi se un politico regala un finanziamento a un’associazione di suo fratello o di sua moglie che dona buoni pasto ai cittadini in difficoltà che poi vanno a votare…" Replica Moretton: "Ah, no, certo, no... Mi rendo conto che ci sono dei risvolti a rischio... Difatti, vado a memoria, credo che noi abbiamo votato contro…"
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