Attualità
Scende dalla cupola di San Pietro il concessionario della "Voce della Luna"
- Dettagli
- Categoria: Uomini e diritti
-
03 Ott 2012
- Ultima modifica il Mercoledì, 03 Ottobre 2012 22:51
- Pubblicato Mercoledì, 03 Ottobre 2012 22:52
- Scritto da Redazione fvgnotizie
- Visite: 1602
Roma - Per quasi 30 ore è stato sulla vetta del tempio della cristianità: ha dormito sulla cupola di San Pietro, ha osservato 40mila persone in piazza per l'Udienza del Pontefice e ha parlato con i ministri al telefono. Ha desistito solo dopo 28 ore, Marcello Di Finizio, l'imprenditore che ieri pomeriggio - 2 ottobre - si è arrampicato sulla Cupola di San Pietro a Roma, riuscendo a portare in piazza anche altri suoi colleghi del settore balneare e sindacati: tutti con lui contro una direttiva europea che impone di mettere all'asta le concessioni in riva al mare entro il 2015.
"Non sono un pazzo suicida sono solo disperato. Scenderò solo se il governo si impegna a convocare subito un tavolo con i rappresentanti dei balneari. Questa storia deve finire, l'Italia deve ripartire", aveva detto Di Finizio al telefono, che ieri sera ha sentito al cellulare anche i ministri al Turismo e alle Politiche Europee, Piero Gnudi e Enzo Moavero Milanesi. I due si erano detti anche disponibili a incontrare l'imprenditore una volta sceso dalla Basilica.
Una condizione sulla quale Di Finizio ha riflettuto per ore, prima di decidere di rientrare e porre fine alla protesta in serata, intorno alle 20.30. La gendarmeria, dopo averlo assistito, potrebbe ora valutare di consegnarlo alle autorità italiane nelle prossime ore.
I balneari di Viareggio sono solidali con Marcello Di Finzio. Appena hanno appreso la notizia che l'uomo sosteneva la loro stessa battaglia, una decina di balneari della Versilia sono partiti per Roma e si sono portati proprio sotto la cupola per dimostrare la loro solidarietà.
"Siamo qui sotto per far sentire che non è solo - dice Emiliano Favilla del Comitato viareggino 'no alle aste' - ma sono arrivati anche rappresentanti dalle Marche, dallo stesso Lazio, siamo una sessantina di persone che vogliamo trovare tutti una soluzione alle nostre vicende. Certo Di Finzio purtroppo ha avuto il ristorante che è andato distrutto per un incendio su un terreno demaniale e la sua situazione è diversa dalla nostra in quanto si trova senza l'impresa materiale, però come noi vive l'incertezza del futuro, senza che le banche gli diano un mutuo per poter riprendere la sua attività e con il rischio delle aste, insomma il suo gesto disperato deve far riflettere, noi non siamo qui certo per istigarlo, ma sicuramente - afferma Favilla - per fargli sentire che non è solo in attesa che venga ricevuto da qualche ministro come ha richiesto in queste ore di trattative".
(fonte: Ansa)
Altri articoli...
- L'imprenditore triestino Di Finizio si prepara a trascorrere la notte sulla cupola di San Pietro
- Congresso dell'Unione delle Camere Penali: Schifani, giustizia lenta. Una cella sulle Rive di Trieste
- Nominato il nuovo presidente del Tar del Friuli Venezia Giulia
- Assenteismo negli uffici pubblici, denunciati 40 dipendenti della Soprintendenza ai Beni culturali del Fvg
- Finisce sulla stampa nazionale il "taglio" al conflitto d'interesse per parenti e soci dei politici Fvg
- Pnbox non è una testata giornalistica, assolto Vanin
- Selezione ruolo addetto stampa "Giovanni da Udine", giornalisti non soddisfatti
- Legge sui porti, soddisfatta la provincia di Gorizia